","Ei fu salone immobile","post",1469813502,[59,60,61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/aie/","http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/motta/","http://radioblackout.org/tag/odei/","http://radioblackout.org/tag/salone-del-libro/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[15,66,25,17,31,27],"milano",{"post_content":68,"tags":72},{"matched_tokens":69,"snippet":70,"value":71},[17],"fa parte di aie e \u003Cmark>odei\u003C/mark>, gli editori indipendenti che avevano","Verminaio figlio del Sistema Torino ante litteram, il trentennale Salone del libro è la prima vittima del crollo di potere PD nel capoluogo sabaudo? o piuttosto è semplicemnte la congiuntura che ha favorito la fine della terapia intensiva che gli ha permesso nelel ultime edizioni di sopravvivere con trucchi contabili, salvataggi in extremis di banche e politica, equlibrismi tra poteri forti che in qualche modo continuavano a trovare un rendiconto da una formula stantia che scontentava tutti? Ora in articulo mortis ci sono inni e peana che riescono a definirlo la migliore kermesse bibliofila del mondo, esagerazioni che cercano di mettere la foglia di fico all'arroganza del potere che ancora pochi giorni fa si permetteva di affidarsi all'impresentabile Antonella Parigi, assessore regionale, o a Massimo Bray, ex ministro e poco credibile a calarsi nelle vesti di presidente di una scalcinata Fondazione in mezzo alla tempesta con personaggi che patteggiano e altri che non hanno ancora capito di aver sbagliato ogni mossa a disposizione per non colpire le suscettibilità altrui, senza considerare che l'appeal era finito, come anche gli sms degli ascoltatori sottolineavano: un ingresso carissimo per cui l'assenza di sconti al pubblico scoraggiava e dall'altro canto il taglieggiamento degli editori per pochi metri quadri di stand impedivano elargizioni dovendo rientrare della spesa per un meccanismo stantio.\r\n\r\nSono queste prassi consolidate e di cui questi gestori e amministratori non sanno fare a meno ad aver infastidito e accelerato il tracollo verso cui si sono lanciati incapaci anche di presagirlo o di capacitarsi (come della sconfitta ale elezioni: Dio acceca chi vuole perdere), privi di alternative che lascino immaginare un futuro non fatto di paesaggi di rovine e desertificazione, e che possono avera amareggiato soprattutto chi come il nostro interlocutore si è battuto per i piccoli editori, di cui è esponente (Lorenzo Armando amministra la compagnia editoriale Lexis che raccoglie marchi storici dell'edioria torinese come Rosenberg & Sellier e Celid e fa parte di aie e \u003Cmark>odei\u003C/mark>, gli editori indipendenti che avevano cercato una soluzione da contrapporre al mandato di Motta, eissario dei grandi editori e distributori che non perdono occasione per affossare la piccola e media editoria); il risultato dei suoi sforzi è stato un muro di indifferenza prima e poi incapacità di sfruttare l'occasione data dall'esigenza di rinnovare e liberarsi di personaggi anche inquisiti, di lobbies stantie senza cadere nelle mene del trappolone intentato con successo da quela lenza di Federico Motta.\r\n\r\nIl racconto di Lorenzo tocca tutte le parti in questa commedia provinciale... e non se ne salva una: politici, editori, banche, sponsor.\r\n\r\n \r\n\r\nSalone del libro",[73,75,77,79,82,84],{"matched_tokens":74,"snippet":15},[],{"matched_tokens":76,"snippet":66},[],{"matched_tokens":78,"snippet":25},[],{"matched_tokens":80,"snippet":81},[17],"\u003Cmark>odei\u003C/mark>",{"matched_tokens":83,"snippet":31},[],{"matched_tokens":85,"snippet":27},[],[87,93],{"field":34,"indices":88,"matched_tokens":90,"snippets":92},[89],3,[91],[17],[81],{"field":94,"matched_tokens":95,"snippet":70,"value":71},"post_content",[17],578730123365712000,{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":38,"num_tokens_dropped":46,"score":100,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":102,"highlight":119,"highlights":125,"text_match":128,"text_match_info":129},{"cat_link":103,"category":104,"comment_count":46,"id":105,"is_sticky":46,"permalink":106,"post_author":21,"post_content":107,"post_date":108,"post_excerpt":51,"post_id":105,"post_modified":109,"post_thumbnail":51,"post_thumbnail_html":51,"post_title":110,"post_type":56,"sort_by_date":111,"tag_links":112,"tags":118},[43],[45],"24567","http://radioblackout.org/2014/08/teatro-valle-occupato-dieci-giorni-per-definire-una-convenzione/"," \r\n\r\nPer gli occupanti e le occupantiche ieri hanno tenuto una conferenza stampa alla Camera, questo tempo potrà essere impiegato in «una serie di incontri con l’assessorato e il teatro di Roma» utili a verificare la loro effettiva disponibilità ad accettare i principi di una lotta iniziata il 14 giugno 2011: la turnarietà delle cariche del futuro «teatro partecipato»; la formazione permanente per attori e maestranze; la creazione di un laboratorio per la drammaturgia contemporanea; una politica popolare dei prezzi d’ingresso; chiamata pubblica e a progetto per la direzione artistica del teatro; rispetto dei diritti dei lavoratori: nessun contratto atipico e riduzione al minimo tra le paghe dei dirigenti e quelle degli artisti o dei tecnici; infine, gestione equa delle risorse economiche.\r\n\r\n«Vogliamo così riempire il concetto di “teatro partecipato” avanzato dal teatro di Roma con queste pratiche e costruire una nuova istituzione, unica in Italia».\r\n\r\nAscolta la diretta con Tony, uno degli occupanti del Teatro Valle: tony-valle","1 Agosto 2014","2014-08-11 14:52:18","Teatro Valle occupato, Dieci giorni per definire una convenzione.",1406892638,[113,114,115,116,117],"http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/linformazione-di-blackout/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/roma/","http://radioblackout.org/tag/teatro-valle/",[21,33,19,23,29],{"post_content":120},{"matched_tokens":121,"snippet":123,"value":124},[122],"o dei","dei dirigenti e quelle degli artisti \u003Cmark>o dei\u003C/mark> tecnici; 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Arrestato per ben cinque volte, subisce il carcere e l’esilio. Nonostante la forte repressione, è attivo nei diversi ambiti politico-culturali della Izquierda Abertzal, così come nel movimento sindacale di classe e nel lavoro internazionale di Herri Batasuna fino alla sua illegalizzazione nel 2003, e nelle sigle che esso ha assunto successivamente fino al 2011, allorché Iñaki se ne distanzia per via della deriva socialdemocratica in corso nella suddetta forza politica.\r\n\r\nCONCEPCIÓN CRUZ ROJO, Dottoressa di Medicina Preventiva, Epidemiologa e militante antimperialista andalusa impegnata nella lotta operaia fin da quando era studentessa presso la Facoltà di Medicina di Cadice. È stata epidemiologa e coordinatrice di programmi sanitari, avviando e promuovendo l'attuazione di programmi come la vaccinazione infantile e scolastica, la\r\ndiagnosi precoce del cancro al seno o il controllo della tubercolosi nella Baia di Cadice e nella zona di La Janda. Ex Professoressa di Epidemiologia e Sanità Pubblica, la sua attività di ricerca si è concentrata sui problemi di salute nelle popolazioni e sui loro determinanti con un approccio materialista e dialettico.\r\nHai nostri ospiti abbiamo chiesto:\r\nLa situazione internazionale e le sorti dei popoli. A partire dalla caduta del muro come si può configurare la situazione della salute del capitalismo nell’attuale crisi mondiale. 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I corpi delle donne diventano terreno sul quale giocare partite sulla (altrui) in-civiltà, trasformando l'indignazione per il gesto di alcuni, in furia razzista contro tutti i profughi africani.\r\nNe abbiamo parlato con Federico, un compagno di Trieste.\r\nQui puoi leggere il resoconto dell'iniziativa presentata ad Anarres\r\n\r\nIl presidio contro Mistral Air del 10 dicembre.\r\nMistral Air, la compagnia aerea di Poste Italiane, non trasporta lettere, pacchi e cartoline… ma deporta rifugiati e migranti in paesi dove non vogliono tornare.\r\nQui puoi leggere il resoconto.\r\n\r\nIl diritto penale del nemico, ossia la logica trasparente della Procura torinese. 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Insomma, un movimento eterogeneo che costruì un uniformità teologica, simbolica e politica (i 12 articoli) in seno alle battaglie contro feudatari e vescovi. Infatti la \"guerra dei contadini\" fa parte di una più ampia e secolare resistenza popolare per la difesa dei diritti consuetudinari, dell'uso libero e collettivo delle risorse naturali e più in generale di un cristianesimo primitivo che minava il potere ecclesiastico corrotto e centralizzato.\r\nNe parliamo con Daniele autore dell'articolo \"vecchio scarpone\" apparso sul numero 74 di Nunatak (https://nunatak.noblogs.org/files/2025/03/n.75.pp_.47-58-Scarpone.pdf), partendo dalla storia di tre personaggi: il pifferaio Giannino, lo stratega Friz e il teologo Muntzer\r\nPer chi volesse approfondire ricordiamo l'appuntamento per il cinquecentenario della rivolta in Valle Pellice il 20-21-22 Giugno 2025\r\n\r\nAscolta o scarica la diretta\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/guerradeicontadini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAlcune letture prese in appendice al libro \"Gli artisti e gli spregevoli. 1525\" di Paolo Thea che prende in esame il ruolo degli artisti durante la guerra dei contadini\r\n\r\nMann su Riemenschneider\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/mannsuriemenschneider.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIl processo ai fratelli Bheam\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/processoartisti.mp3\"][/audio]\r\n\r\nTestimonianze di Durer\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/durer.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLettere ai nobili di Ratgeb\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/letteraainobiliratgeb.mp3\"][/audio]\r\n\r\nMaurice Pianzola da \"Peintres et Vilaines\"\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/pianzolafinale.mp3\"][/audio]\r\n\r\nHeine sulla guerra dei contadini\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/heinesullaguerradeicontadini.mp3\"][/audio]","3 Maggio 2025","2025-05-03 11:34:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/scarpone-200x110.jpg","la guerra dei contadini",1746272052,[483],"http://radioblackout.org/tag/guerra-contadini/",[485],"guerra contadini",{"post_content":487,"post_title":491},{"matched_tokens":488,"snippet":489,"value":490},[273],"ricordato come l'anno della guerra \u003Cmark>dei\u003C/mark> contadini, un moto popolare che","Il 1525 è ricordato come l'anno della guerra \u003Cmark>dei\u003C/mark> contadini, un moto popolare che coinvolse buona parte della Germania del sud, della Svizzera, dell'Austria e del Tirolo, che vide insorgere non solo i contadini, ma anche artigiani, minatori, mendicanti, soldati allo sbando, artisti e protestanti. 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Infatti la \"guerra \u003Cmark>dei\u003C/mark> contadini\" fa parte di una più ampia e secolare resistenza popolare per la difesa \u003Cmark>dei\u003C/mark> diritti consuetudinari, dell'uso libero e collettivo delle risorse naturali e più in generale di un cristianesimo primitivo che minava il potere ecclesiastico corrotto e centralizzato.\r\nNe parliamo con Daniele autore dell'articolo \"vecchio scarpone\" apparso sul numero 74 di Nunatak (https://nunatak.noblogs.org/files/2025/03/n.75.pp_.47-58-Scarpone.pdf), partendo dalla storia di tre personaggi: il pifferaio Giannino, lo stratega Friz e il teologo Muntzer\r\nPer chi volesse approfondire ricordiamo l'appuntamento per il cinquecentenario della rivolta in Valle Pellice il 20-21-22 Giugno 2025\r\n\r\nAscolta o scarica la diretta\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/guerradeicontadini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAlcune letture prese in appendice al libro \"Gli artisti e gli spregevoli. 1525\" di Paolo Thea che prende in esame il ruolo degli artisti durante la guerra \u003Cmark>dei\u003C/mark> contadini\r\n\r\nMann su Riemenschneider\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/mannsuriemenschneider.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIl processo ai fratelli Bheam\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/processoartisti.mp3\"][/audio]\r\n\r\nTestimonianze di Durer\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/durer.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLettere ai nobili di Ratgeb\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/letteraainobiliratgeb.mp3\"][/audio]\r\n\r\nMaurice Pianzola da \"Peintres et Vilaines\"\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/pianzolafinale.mp3\"][/audio]\r\n\r\nHeine sulla guerra \u003Cmark>dei\u003C/mark> contadini\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/heinesullaguerradeicontadini.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":492,"snippet":493,"value":493},[273],"la guerra \u003Cmark>dei\u003C/mark> contadini",[495,497],{"field":323,"matched_tokens":496,"snippet":493,"value":493},[273],{"field":94,"matched_tokens":498,"snippet":489,"value":490},[273],{"best_field_score":336,"best_field_weight":337,"fields_matched":38,"num_tokens_dropped":46,"score":500,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":38},"578730054645710970",{"document":502,"highlight":515,"highlights":523,"text_match":334,"text_match_info":528},{"comment_count":46,"id":503,"is_sticky":46,"permalink":504,"podcastfilter":505,"post_author":21,"post_content":506,"post_date":507,"post_excerpt":51,"post_id":503,"post_modified":508,"post_thumbnail":509,"post_title":510,"post_type":218,"sort_by_date":511,"tag_links":512,"tags":514},"97142","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-10-04-2025-la-societa-cinese-al-tempo-dei-dazi-il-teerrore-sinstalla-a-port-au-prince-dietro-al-ballottaggio-tanti-ecuador/",[154],"La Guerra dei dazi impatta con il Partito comunista cinese e la società cinese, decoupling e reazioni alla confusione trumpiana. Violenze se possibile ancora più efferate a Port-au-Prince, blocco di merci, fame e migrazione; muro dominicano, traffici di armi e droga. Noboa vs Gonzáles: il ballottaggio in Ecuador vede il confronto dei molti mondi che compongono il paese..\r\n\r\nI reciproci tentativi di isolare il nemico dal mercato\r\nAbbiamo chiesto ad Alessandra Colarizi, direttrice editoriale di “China Files”, di restituirci un’idea di quello che può essere lo sguardo della società cinese sulla scomposta guerra commerciale trumpiana.\r\nA iniziare dall’identificazione di eventuali nuovi partner commerciali in sostituzione del mercato statunitense (considerando anche un’improbabile ulteriore estensione della presenza cinese in Africa, a fronte di un più probabile controllo della regione limitrofa – il libero scambio con Corea e Giappone? – e dell’Asean), o di assorbimento interno di parte delle esportazioni; prendendo poi in considerazione le contromisure non solo tariffarie adottate dal governo cinese, mirate e dunque già meditate prima che si scatenasse la buriana; la riduzione dei bond americani in pancia alle casse di Pechino (secondo detentore mondiale del debito di Washington); la creazione del welfare.\r\nSi è inserito anche il problema dei porti di Panama e degli altri scali interessati all’operazione di Trump, che mira a mettere sotto pressione la Cina. Il problema è quanto la guerra commerciale vada a impattare sul mercato del lavoro e sulle condizioni dei lavoratori cinesi, che hanno saputo inscenare “incidenti di massa” per protestare contro la recessione della qualità della vita.\r\nQueste ostilità si vanno a inserire in una contingenza che vede dal covid e dalla bolla immobiliare in avanti la situazione economico-finanziaria meno positiva e arrembante nello sviluppo commerciale cinese, che viene tamponata con il nazionalismo e la rivalità con gli Usa, quindi la guerra commerciale scatenata da Trump potrebbe essere un atout per rinforzare la difesa. Si va dipingendo un gioco di guerra che vede i due contendenti intenti a isolare il nemico nel suo recinto, precludendogli relazioni commerciali con il resto del mondo.\r\nSicuramente i prodotti cinesi sono concorrenziali con qualsiasi altro prodotto per qualità/prezzo, a prescindere da qualsiasi guerra di dazi. Rimane da vedere se il prevedibile mafioso della Casa Bianca non imporrà all'Europa di applicare le stesse tariffe comminate alla Cina dalla inaffidabile amministrazione trumpiana, altrimenti...\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/6raaHK91qq3LlnKS8tT0Ur?si=Pml1A4qlS1u5_IZ_tKoXxA\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti sull’Asia orientale si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/AlessandraColarizi_Decoupling-Forzato.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGangs of Port-au-Prince\r\nNon si arresta la vendetta coloniale per l’atto rivoluzionario di indipendenza di Toussaint Louverture che nel 1791 fece di Haiti la prima colonia affrancata dal giogo francese. Infatti l’indifferenza per le condizioni disastrose in cui versa in particolare la capitale e la crisi esistenziale di un paese privo di risorse, saccheggiato da gang che spadroneggiano facendosi beffe di truppe keniane dell’Onu e armate dalla vicina Florida.\r\nRoberto Codazzi ci aggiorna sulla situazione, ma soprattutto dipinge il quadro per cui riusciamo a farci un’idea di cosa significa vivere in queste condizioni, con le gang che controllano tutti i quartieri della capitale tranne uno, con sparuti gruppi di autodifesa di cittadini (e si registrano linciaggi di appartenenti alle gangs catturati), scarsità di cibo, baratto, ritorno alle campagne per poter coltivare almeno il nutrimento, difficoltà di movimenti per i molti posti di blocco gestiti dalle bande e le comunicazioni affidate a eroici giornalisti radiofonici che vengono assassinati, quando si individuano le sedi delle radio. Le uniche merci che transitano tra Miami e Port-au-Prince sono le armi; altra provenienza di armi è dalla Colombia/Venezuela nel sistema del narcotraffico, che vede in Haiti un hub.\r\nTra Repubblica dominicana e Haiti ci sono costanti frizioni, frontiere chiuse – pur se sono concesse aperture a merci per consentire la sopravvivenza in assenza di possibilità di accesso al territorio haitiano. Ora si aggiungono rimpatri e restrizioni sui cittadini haitiani presenti in territorio dominicano, anche se la repubblica dominicana si fonda sulla manodopera a basso costo dei “cugini” haitiani, che ora si contano in misura di circa 2 milioni di presenze in condizioni precarie. Si organizzano marce per l’espulsione dal territorio turistico dominicano.\r\nGli haitiani sono respinti senza interruzione dagli Usa dal mandato di Obama: una situazione consolidata dalle immagini al confine messicano, quando venivano inseguiti con i lazos; i rimpatri sono ora ridotti dalla chiusura degli aeroporti.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/l-ulteriore-deterioramento-della-vita-di-haiti--65552467\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione al Caribe si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/RobertoCodazzi_Gangs-of-Port-au-Prince.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Davide Matrone ,docente universitario e giornalista freelance che vive a Quito , parliamo delle elezioni presidenziali in Ecuador , lunedi ci sarà il ballottaggio fra la candidata di \"Revolucion Ciudadana\", partito legato al correismo ,Luisa Gonzalez e il figlioccio della dinastia più ricca dell'Ecuador ,Daniel Noboa ,attuale presidente . Nonostante qualche scivolone xenofobo sulla questione dei rifugiati venezuelani che vorrebbe rimpatriare forzosamente e l'assenza nella sua campagna elettorale dei temi del lavoro ,Luisa Gonzalez incarna la sinistra che c'è in Ecuador in questo momento storico ,sicuramente lontana dalla radicalità del correismo della prima ora .L'alleanza storica con il movimento indigeno Pachakutik - braccio politico della Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (Conaie), la più grande del Paese - guidato da Leonidas Iza sposta il baricentro della \" revolucion ciudadana\" verso posizioni piu' progressiste ed evidenzia il prevalere all'interno delle comunità indigene di posizioni antiliberiste rompendo con il sostegno ai presidenti conservatori Lasso e Noboa dei cosidetti \"ponchos dorados \" la borghesia indigena che aveva fatto blocco con le élite reazionarie di Quito. Noboa ha fallitto totalmente sulla questione della sicurezza in un paese che è diventato hub privilegiato dei narcotrafficanti in America Latina ,tanto da dover ricorrere ai mercenari americani della \"Blackwater\" ,mandando evidenti segnali di debolezza e inadeguatezza nell'affrontare il problema della sicurezza che è molto sentito dalla popolazione che fino a qualche tempo fa viveva in paese considerato realtivamente sicuro ,mentre adesso L'Ecuador ha il tasso di omicidi più elevato del Sudamerica. Il ricorso ai mercenari nordamericani si configura anche come un ingerenza palese di un paese straniero negli affari interni dell'Ecuador ,mentre si manifesta la subordinazione di Noboa alle pretese di Washington che vorrebbe riappropiarsi anche della base militare di Manta , chiusa nel 2006 da Correa.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-nuovo-ciclo-del-correismo--65555974\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione all'America latina si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BASTIONI-10042025-ECUADOR.mp3\"][/audio]","13 Aprile 2025","2025-04-14 12:50:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 10/04/2025- LA SOCIETÀ CINESE AL TEMPO DEI DAZI - IL TERRORE S’INSTALLA A PORT-AU-PRINCE -DIETRO AL BALLOTTAGGIO TANTI ECUADOR",1744540748,[513],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[176],{"post_content":516,"post_title":520},{"matched_tokens":517,"snippet":518,"value":519},[273],"La Guerra \u003Cmark>dei\u003C/mark> dazi impatta con il Partito","La Guerra \u003Cmark>dei\u003C/mark> dazi impatta con il Partito comunista cinese e la società cinese, decoupling e reazioni alla confusione trumpiana. 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Rimane da vedere se il prevedibile mafioso della Casa Bianca non imporrà all'Europa di applicare le stesse tariffe comminate alla Cina dalla inaffidabile amministrazione trumpiana, altrimenti...\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/6raaHK91qq3LlnKS8tT0Ur?si=Pml1A4qlS1u5_IZ_tKoXxA\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti sull’Asia orientale si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/AlessandraColarizi_Decoupling-Forzato.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGangs of Port-au-Prince\r\nNon si arresta la vendetta coloniale per l’atto rivoluzionario di indipendenza di Toussaint Louverture che nel 1791 fece di Haiti la prima colonia affrancata dal giogo francese. Infatti l’indifferenza per le condizioni disastrose in cui versa in particolare la capitale e la crisi esistenziale di un paese privo di risorse, saccheggiato da gang che spadroneggiano facendosi beffe di truppe keniane dell’Onu e armate dalla vicina Florida.\r\nRoberto Codazzi ci aggiorna sulla situazione, ma soprattutto dipinge il quadro per cui riusciamo a farci un’idea di cosa significa vivere in queste condizioni, con le gang che controllano tutti i quartieri della capitale tranne uno, con sparuti gruppi di autodifesa di cittadini (e si registrano linciaggi di appartenenti alle gangs catturati), scarsità di cibo, baratto, ritorno alle campagne per poter coltivare almeno il nutrimento, difficoltà di movimenti per i molti posti di blocco gestiti dalle bande e le comunicazioni affidate a eroici giornalisti radiofonici che vengono assassinati, quando si individuano le sedi delle radio. Le uniche merci che transitano tra Miami e Port-au-Prince sono le armi; altra provenienza di armi è dalla Colombia/Venezuela nel sistema del narcotraffico, che vede in Haiti un hub.\r\nTra Repubblica dominicana e Haiti ci sono costanti frizioni, frontiere chiuse – pur se sono concesse aperture a merci per consentire la sopravvivenza in assenza di possibilità di accesso al territorio haitiano. Ora si aggiungono rimpatri e restrizioni sui cittadini haitiani presenti in territorio dominicano, anche se la repubblica dominicana si fonda sulla manodopera a basso costo \u003Cmark>dei\u003C/mark> “cugini” haitiani, che ora si contano in misura di circa 2 milioni di presenze in condizioni precarie. 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Il ricorso ai mercenari nordamericani si configura anche come un ingerenza palese di un paese straniero negli affari interni dell'Ecuador ,mentre si manifesta la subordinazione di Noboa alle pretese di Washington che vorrebbe riappropiarsi anche della base militare di Manta , chiusa nel 2006 da Correa.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-nuovo-ciclo-del-correismo--65555974\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione all'America latina si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BASTIONI-10042025-ECUADOR.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":521,"snippet":522,"value":522},[268],"BASTIONI DI ORIONE 10/04/2025- LA SOCIETÀ CINESE AL TEMPO \u003Cmark>DEI\u003C/mark> DAZI - IL TERRORE S’INSTALLA A PORT-AU-PRINCE -DIETRO AL BALLOTTAGGIO TANTI ECUADOR",[524,526],{"field":323,"matched_tokens":525,"snippet":522,"value":522},[268],{"field":94,"matched_tokens":527,"snippet":518,"value":519},[273],{"best_field_score":336,"best_field_weight":337,"fields_matched":38,"num_tokens_dropped":46,"score":500,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":38},{"document":530,"highlight":543,"highlights":552,"text_match":334,"text_match_info":557},{"comment_count":46,"id":531,"is_sticky":46,"permalink":532,"podcastfilter":533,"post_author":534,"post_content":535,"post_date":536,"post_excerpt":51,"post_id":531,"post_modified":537,"post_thumbnail":538,"post_title":539,"post_type":218,"sort_by_date":540,"tag_links":541,"tags":542},"95974","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-20-02-2025-ci-sono-dei-decenni-in-cui-non-accade-nulla-e-poi-delle-settimane-in-cui-accadono-decenni-america-latina-i-trumpisti-a-sud-del-rio-grande-kivu-la-lontananza-di-kinsha/",[154],"radiokalakuta","Bastioni di Orione in questa puntata cerca di trovare gli strumenti per leggere l'accelerazione degli eventi che stanno destrutturando il paradigma euroatlantico sul quale si era fondato dal 1945 l'equilibrio di potere in Europa . La constatazione da parte dell'amministrazione Trump e dei poteri che rappresenta dell'ininfluenza dell'Europa all'interno della contesa per l'egemonia globale e il conseguente disimpegno nella guerra in Ucraina ,ha disarticolato il progetto dei neocon liberaldemocratici che perseguiva una vittoria strategica contro la Russia a guisa di continuazione vittoriosa della guerra fredda. L'allargamento della Nato ad est ,il sostegno al golpe di Maidan ,l'arruolamento subalterno degli europei faceva parte di questo progetto delle amministrazioni democratiche che vedeva il fronte europeo come centrale , mentre ora nello scenario attuale si delinea una saldatura tra l'amministrazione Trump e i fascismi europei nella costruzione di un ordine mondiale in cui l'Europa non è più centrale nel pensiero strategico americano . Corollario di questa visione è che la Russia perde il ruolo di nemico strategico, finiscono il loro ciclo i vecchi arnesi della guerra fredda, anche per questioni anagrafiche ,mentre le classi dirigenti europee incuranti della realtà continuano a mettere in campo una strategia bellicista perdente . Una classe dirigente non legittimata ,totalmente supina agli interessi d'oltre Atlantico ,collussa con l'apparato militare industriale ,incapace di accettare il ridimensionamento dell'Europa nel contesto globale si agita come impazzita di fronte al cambiamento di prospettiva imposto dal frontman arancione , implorando un posto nelle trattative per la spartizione dell'Ucraina .\r\n\r\nNe parliamo con Francesco Dall'Aglio\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BASTIONI-20022025-DALL-AGLIO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Alfredo Somoza guardiamo dall'America Latina le conseguenze dell'aggressiva politica commerciale di Trump ,che dopo anni di disinteresse cerca di prendere il controllo dei nodi strategici come Panama cercando di ostacolare la penetrazione cinese in un area che la dottina Monroe definiva ad esclusivo appannaggio degli Stati uniti . Non sarà impresa facile perchè la presenza commerciale cinese è molto ramificata in America Latina e al netto delle rodomontate trumpiane sarà complesso riprendere l'influenza totale anche perchè i suoi alleati si contano sulle dita di una mano . La politica economica di Milei in Argentina ,scivolato sulla truffa della criptrovaluta \"Libre\" ,sta provocando un impoverimento progressivo della classe media che lo ha sostenuto e una dollarizzazione dell'economia che avrà come sbocco la recessione.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BASTIONI-20022025-SOMOZA-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Massimo Zaurrini direttore di \"Africa e affari\" parliamo della situazione della guerra nel Congo orientale che continua da decenni e che ha subito un accelerazione con la conquista di Goma e Bukavu da parte delle milizie filoruandesi M23 . La guerra s'inserisce in uno scenario globale di ridefinizione degli equilibri che induce ad abbandonare il concetto dell'intangibilità dei confini ,architrave della costruzione dell'Africa post coloniale . Questo contesto mutato fa aumentare i rischi di allargamento del conflitto che comunque si sviluppa sostanzialmente su dinamiche locali ma articolandosi in stratificazioni che coinvolgono anche soggetti statuali terzi e internazionali . La distanza tra Kinshasa ,la capitale del Congo, e Goma ,capoluogo del Kivu, è di 2667 km mentre quella con Kigali,la capitale del Ruanda è di 160 km . Questa lontananza spiega la difficoltà da parte dello stato congolese di affermare la sua presenza in quelle regioni,dove peraltro è presente una popolazione che parla il kinyarwanda ed è molto più affine ai tutsi ruandesi . Kigali punta al controllo delle imponenti risorse minerarie della regione attraverso il sostegno alle milizie M23 contando sulla benevolenza della cosiddetta comunità internazionale. Il rischio è un'estesione del conflitto verso la regione del ricco Katanga ,vero cuore minerario del paese dove sono presenti importanti investimenti e permane un desiderio indipendentista. Al confine con questa regione passerà un opera infrastrutturale molto importante che collegherà le regioni minerarie dello Zambia con i porti angolani e tanzaniani ,il corridoio di Lobito, su cui gli Stati Uniti hanno investito molto per contrastare l'influenza cinese in Africa.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BASTIONI-20022025-ZAURRINI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","25 Febbraio 2025","2025-02-25 21:28:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 20/02/2025-CI SONO DEI DECENNI IN CUI NON ACCADE NULLA E POI DELLE SETTIMANE IN CUI ACCADONO DECENNI -AMERICA LATINA : I TRUMPISTI A SUD DEL RIO GRANDE -KIVU LA LONTANANZA DI KINSHASA E LA VICINANZA DI KIGALI.",1740518907,[513],[176],{"post_content":544,"post_title":548},{"matched_tokens":545,"snippet":546,"value":547},[273],"da parte dell'amministrazione Trump e \u003Cmark>dei\u003C/mark> poteri che rappresenta dell'ininfluenza dell'Europa","Bastioni di Orione in questa puntata cerca di trovare gli strumenti per leggere l'accelerazione degli eventi che stanno destrutturando il paradigma euroatlantico sul quale si era fondato dal 1945 l'equilibrio di potere in Europa . La constatazione da parte dell'amministrazione Trump e \u003Cmark>dei\u003C/mark> poteri che rappresenta dell'ininfluenza dell'Europa all'interno della contesa per l'egemonia globale e il conseguente disimpegno nella guerra in Ucraina ,ha disarticolato il progetto \u003Cmark>dei\u003C/mark> neocon liberaldemocratici che perseguiva una vittoria strategica contro la Russia a guisa di continuazione vittoriosa della guerra fredda. L'allargamento della Nato ad est ,il sostegno al golpe di Maidan ,l'arruolamento subalterno degli europei faceva parte di questo progetto delle amministrazioni democratiche che vedeva il fronte europeo come centrale , mentre ora nello scenario attuale si delinea una saldatura tra l'amministrazione Trump e i fascismi europei nella costruzione di un ordine mondiale in cui l'Europa non è più centrale nel pensiero strategico americano . Corollario di questa visione è che la Russia perde il ruolo di nemico strategico, finiscono il loro ciclo i vecchi arnesi della guerra fredda, anche per questioni anagrafiche ,mentre le classi dirigenti europee incuranti della realtà continuano a mettere in campo una strategia bellicista perdente . Una classe dirigente non legittimata ,totalmente supina agli interessi d'oltre Atlantico ,collussa con l'apparato militare industriale ,incapace di accettare il ridimensionamento dell'Europa nel contesto globale si agita come impazzita di fronte al cambiamento di prospettiva imposto dal frontman arancione , implorando un posto nelle trattative per la spartizione dell'Ucraina .\r\n\r\nNe parliamo con Francesco Dall'Aglio\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BASTIONI-20022025-DALL-AGLIO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Alfredo Somoza guardiamo dall'America Latina le conseguenze dell'aggressiva politica commerciale di Trump ,che dopo anni di disinteresse cerca di prendere il controllo \u003Cmark>dei\u003C/mark> nodi strategici come Panama cercando di ostacolare la penetrazione cinese in un area che la dottina Monroe definiva ad esclusivo appannaggio degli Stati uniti . Non sarà impresa facile perchè la presenza commerciale cinese è molto ramificata in America Latina e al netto delle rodomontate trumpiane sarà complesso riprendere l'influenza totale anche perchè i suoi alleati si contano sulle dita di una mano . La politica economica di Milei in Argentina ,scivolato sulla truffa della criptrovaluta \"Libre\" ,sta provocando un impoverimento progressivo della classe media che lo ha sostenuto e una dollarizzazione dell'economia che avrà come sbocco la recessione.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BASTIONI-20022025-SOMOZA-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Massimo Zaurrini direttore di \"Africa e affari\" parliamo della situazione della guerra nel Congo orientale che continua da decenni e che ha subito un accelerazione con la conquista di Goma e Bukavu da parte delle milizie filoruandesi M23 . La guerra s'inserisce in uno scenario globale di ridefinizione degli equilibri che induce ad abbandonare il concetto dell'intangibilità \u003Cmark>dei\u003C/mark> confini ,architrave della costruzione dell'Africa post coloniale . Questo contesto mutato fa aumentare i rischi di allargamento del conflitto che comunque si sviluppa sostanzialmente su dinamiche locali ma articolandosi in stratificazioni che coinvolgono anche soggetti statuali terzi e internazionali . La distanza tra Kinshasa ,la capitale del Congo, e Goma ,capoluogo del Kivu, è di 2667 km mentre quella con Kigali,la capitale del Ruanda è di 160 km . Questa lontananza spiega la difficoltà da parte dello stato congolese di affermare la sua presenza in quelle regioni,dove peraltro è presente una popolazione che parla il kinyarwanda ed è molto più affine ai tutsi ruandesi . Kigali punta al controllo delle imponenti risorse minerarie della regione attraverso il sostegno alle milizie M23 contando sulla benevolenza della cosiddetta comunità internazionale. Il rischio è un'estesione del conflitto verso la regione del ricco Katanga ,vero cuore minerario del paese dove sono presenti importanti investimenti e permane un desiderio indipendentista. Al confine con questa regione passerà un opera infrastrutturale molto importante che collegherà le regioni minerarie dello Zambia con i porti angolani e tanzaniani ,il corridoio di Lobito, su cui gli Stati Uniti hanno investito molto per contrastare l'influenza cinese in Africa.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BASTIONI-20022025-ZAURRINI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":549,"snippet":550,"value":551},[268],"BASTIONI DI ORIONE 20/02/2025-CI SONO \u003Cmark>DEI\u003C/mark> DECENNI IN CUI NON ACCADE","BASTIONI DI ORIONE 20/02/2025-CI SONO \u003Cmark>DEI\u003C/mark> DECENNI IN CUI NON ACCADE NULLA E POI DELLE SETTIMANE IN CUI ACCADONO DECENNI -AMERICA LATINA : I TRUMPISTI A SUD DEL RIO GRANDE -KIVU LA LONTANANZA DI KINSHASA E LA VICINANZA DI KIGALI.",[553,555],{"field":323,"matched_tokens":554,"snippet":550,"value":551},[268],{"field":94,"matched_tokens":556,"snippet":546,"value":547},[273],{"best_field_score":336,"best_field_weight":337,"fields_matched":38,"num_tokens_dropped":46,"score":500,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":38},6637,{"collection_name":218,"first_q":17,"per_page":135,"q":17},["Reactive",561],{},["Set"],["ShallowReactive",564],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fOZnFEmPd-cgaMH4JTJu_NABRVbTR9jjON21uHM1OXl8":-1},true,"/search?query=odei"]