Spegni la censura, accendi Blackout!
Scritto dadjsu 11 Febbraio 2010
Radio Blackout esce allo scoperto.
Spegni la censura, accendi Blackout!
A 2 mesi dal termine burocratico fissato dall’amministrazione comunale per il rilascio dello stabile di via Cecchi 21/a (attuale sede dell’emittente), parte oggi ufficialmente la campagna a sostegno delle libere frequenze “Spegni la censura, accendi Blackout!”
Una partecipata tavola rotonda nell’atrio di Palazzo nuovo per sostenere il diritto della radio di continuare a (r)esistere e denunciare il triste tentativo delle istituzioni cittadine d’imbavagliare una voce scomoda. Una censura fattuale, uno sgombero in guanti bianchi che non si ha neanche il coraggio di chiamare col proprio nome.
Alcune voci note di questa città si sono esposte, mettendoci la faccia e sostenendo la battaglia che Radio Blackout porta allo scoperto in questa città. Non si tratta qui di essere d’accordo con tutto quello che Radio Blackout dice, fa o rappresenta.
La posta in gioco è più ampia di un semplice contratto d’affitto. Si tratta di difendere la stessa libertà d’informazione, il diritto a continuare ad essere una voce fuori dal coro. Queste le posizioni espresse oggi dal sociologo Marco Revelli, il produttore e musicista Max Casacci (Subsonica), il giornalista GianLuca Gobbi (Radio Flash/Popolare Network).
Radio Blackout non accetta nessun bavaglio, non si fa schiacciare in un angolo ed oggi esce allo scoperto. La prima di una serie di iniziative pubbliche di sensibilizzazione e sostegno che non accettano sconfitte, per il diritto, la necessità dell’informazione libera. Seguiranno un’assemblea cittadina e un’iniziativa a sorpresa entro la scadenza prevista del 31 marzo. Chiuderemo la campagna, ai primi d’aprile, con un grande concerto in piazza.
Senza alcun compromesso se non il proseguo concreto e tangibile dell’esperienza di Radio Blackout 105.250 Fm.
La redazione di Radio Blackout