In Valsusa minacce, denunce e vendette: il vero volto della Polizia di Stato
Scritto dainfosu 19 Novembre 2012
Venerdì mattina, alcuni notav avevano chiesto spiegazioni ad un losco individuo che continuava a scattare fotografie al presidio di Chiomonte, senza che però succedesse nulla. In realtà Andrea e Claudio, pur presenti al presidio, non si erano avvicinati al fotografo della questura, semplicemente lo avevano, a sua volta, fotografato. Evidentemente è bastato a suscitare la vendetta da parte delle forze dell’ordine. 11 ore di fermo per Andrea e Claudio, quest’ultimo solo indagato, mentre Andrea accusato di “tentata rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale aggravata in concorso con persone da identificare”. Per tutta la giornata la Polizia ha cercato di arrestare Andrea, l’esecutore della foto, senza riuscirci, cercando di imputargli “sequestro di persona”.
Un ulteriore esempio del rancore e della vendetta di chi gestisce la valle a suon di manganelli e lacrimogeni arriva dalla lettera di una madre notav che vi riportiamo:
“Ciao a tutti,
segnalo che stanno arrivando a casa convocazioni presso gli uffici di assistenza sociale, richiesti dalla Procura di Torino – Tribunale dei minorenni – per i ragazzi, minorenni appunto, che prendono parte a presidi, sit-in, volantinaggi, manifestazioni, attività No Tav, senza che ci sia una configurazione di un reato.
Si tratta di ragazzini identificati dalle forze dell’ordine, mentre, pacificamente, manifestavano in Valle di Susa.
Mio figlio Francesco, ancora 14enne, è stato segnalato, insieme ad altri minorenni, in quanto volantinava a Susa, a fine settembre.
Non essendoci presenza di reato, perché la Procura “segnala” i ragazzini ai servizi sociali?
Per vedere se il loro sano attivismo è sintomo di patologie o disagi familiari?
Se hanno genitori violenti, oppressivi che li costringono a manifestare per diritti civili e politici?
Manifestare diviene sintomo di disagio, per i rappresentanti della legge?
Se questo non è regime, non so cos’altro dire.
Angela”
Di questo ed altro, abbiamo parlato con Maurizio di “Spinta dal Bass”, dalla Valsusa.
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