Macchinista unico. Indagine della Procura
Scritto dainfosu 16 Ottobre 2013
I lavoratori delle Ferrovie hanno lottato per anni contro l’introduzione del macchinista unico a guida dei treni, perché ne denunciavano i rischi per la sicurezza. I sindacati di base si sono opposti con forza ad uno dei punti cardine della lunga ristrutturazione che ha reso il trasporto ferroviario più costoso e meno sicuro. Nonostante le lotte durissime il macchinista unico è stato introdotto prima sui treni locali, poi sugli interregionali sino ad arrivare a quelli ad alta velocità. L’ultimo accordo venne siglato due anni fa tra Ferrovie e Cgil, Cils, Uil, Ugl, Fast in cambio di 900 assunzioni.
Il sindacato dei macchinisti Orsa e gli altri sindacati di base non si piegarono al ricatto, rifiutando di firmare. Non solo. L’Orsa raccolse numerosi dossier sulle controindicazioni in materia di sicurezza nel lasciare un solo macchinista alla guida del treno.
Secondo Trenitalia a garantire la sicurezza era il dispositivo Vacma, che i ferrovieri hanno soprannominato “pedale dell’uomo morto”, perchè se il macchinista alla guida del treno smette di tenerlo premuto, scatta l’allarme ed il treno si blocca automaticamente.
La pericolosità di un simile dispositivo, la cui unica ragione è il risparmio degli stipendi del secondo macchinista, è palese.
In tanti anni di lotta contro l’introduzione dell’agente unico, alcuni ferrovieri che si erano opposti sono stati licenziati. Il più noto, ma non il solo, fu Dante De Angelis.
In settembre la Procura di Roma ha delegato alcune verifiche agli esperti dell’azienda Asl A proprio per capire le ripercussioni in termini stress sugli operatori scaturiti dall’adozione del macchinista unico, il cosiddetto ”agente solo”, e dunque le eventuali ripercussioni sulle normative di sicurezza.
In questi mesi si sono moltiplicate le denunce dei ferrovieri, in seguito a guasti e incidenti, peraltro sempre più frequenti, dopo i tagli che hanno inciso sulla manutenzione delle linee e delle motrici.
Di ieri la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati dell’AD di Trenitalia Vincenzo Soprano.
Al manager è stato notificato un invito a comparire ed entro questa settimana sarebbe stato fissato l’interrogatorio negli uffici di piazzale Clodio. L’iscrizione di Soprano ed altri funzionari di Trenitalia, secondo gli inquirenti, è “di pericolo” e non legata ad un evento specifico.
L’accelerazione che ha portato a questi avvisi di garanzia “eccellenti” è dovuta alla revisione delle norme europee di sicurezza dopo il gravissimo incidente avvenuto in estate in Spagna. Il mancato rispetto di un segnale su un treno a macchinista unico ha provocato settanta morti.
Ne abbiamo parlato con Pippo, un compagno che ha lavorato per 35 in ferrovie.
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