Spray al peperoncino: repressione sempre più piccante
Scritto dainfosu 4 Dicembre 2013
Spray al peperoncino in dotazione a poliziotti e carabinieri. La sperimentazione partirà a gennaio a Roma, Milano e Napoli. Via libera, dunque, allo spray che nebulizza un principio attivo a base di Oleoresin Capsicum, sostanza irritante, a non più di 3 metri di distanza. Lo spray sarà inizialmente assegnato poliziotti della Polfer Stazione e Volanti di Milano, nonché ai carabinieri dei reparti operativi di Roma e Napoli. Sono esclusi, per ora, i reparti mobili.
Il principio attivo del gas, il “capsicum” è considerato nocivo per la salute: nello spray in dotazione sperimentale sarebbe diluito rispetto alla proposta iniziale dell’ex capo della polizia Manganelli, ma comunque superiore a quello in vendita per i comuni cittadini.
La polizia statunitense e quella francese ne fanno ampio uso ormai da molti anni.
Gli spray al peperoncino sono usati negli Stati Uniti dalla polizia in funzione di ordine pubblico, in Francia viene utilizzato soprattutto nei confronti dei partecipanti alla movida, ma non ne è disdegnato l’uso in occasione di manifestazioni politiche. Ne sanno qualcosa i No Tav che lo scorso anno parteciparono al presidio contro il vertice italo-francese di Lyon.
Negli Stati Uniti il blog di tossicologia “Poison review” ha pubblicato uno studio sul “pepper spray” in dotazione alle forze dell’ordine del paese. Il principio attivo è il medesimo in sperimentazione alla polizia italiana.
Poison Review riprende un articolo pubblicato sul Journal of Pharmacy Practice che tratta non solo dell’effetto tossico della capsaicina del peperoncino, ma anche di altri agenti chimici.
Secondo questo studio la capsaicina contenuta nel peperoncino è estremante irritante per la cute, la gola e le alte vie respiratorie ed è in grado di determinare lacrimazione, visione confusa, ipersalivazione, nausea e vomito.
All’effetto tossico della capsaicina si sommerebbe quello contenuto nelle bombolette ed usato come propellente che, a seconda del tipo usato, può contenere idrocarburi alogenati come freon, tetracloroetilene, o cloruro di metilene oppure altri composti come alcol o solventi organici.
E’ forse all’inalazione di questi composti che si devono gli effetti collaterali più gravi quali insufficienza respiratoria, aritmie ed alterazioni neurologiche.
E’ poi verosimile che effetti avversi più importanti possano manifestarsi in pazienti in qualche modo predisposti come gli asmatici.
Il capiscum, spruzzato direttamente negli occhi, rischia di danneggiare la cornea se chi ne è colpito di sfrega spontaneamente gli occhi.
Questa, così come le altre armi cosidette “non letali” rischia di fare danni permanenti alla salute e fors’anche di mettere a repentaglio la vita di chi ne viene colpito.
Ne abbiamo parlato con Robertino, autore di numerosi articoli sulla sui mezzi e i meccanismi disciplinari adottati dai vari stati.
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