La filiera dello sfruttamento, dai campi ai grandi magazzini

Scritto dasu 30 Maggio 2014

p175_1_00E’ passata già una settimana dalla lunga notte dei facchini dei Mercati Agricoli CAAT di Torino, che con tenacia (forse) inaspettata hanno bloccato il grande centro di distribuzione di frutta e verdura di tutto il torinese, non solo costringendo i padroncini delle Cooperative a reintegrare i 5 lavoratori licenziati, ma evidenziando con forza che là dove sembra impossibile disinnescare logiche di abusi padronali e subordinazione dei lavoratori, c’è invece la capacità di lottare e organizzarsi e invertire la rotta. Abbiamo cercato di allargare lo sguardo su quella che sembra essere una lunga filiera, troppe volte invisibile e senza voce, di sfruttamento e ricatto, che dalle terre agricole arriva sino agli scaffali dei grandi supermercati, passando per i magazzini e mercati generali. E’ possibile trasformarla in una filiera dove la solidarietà, le lotte autorganizzate e il protagonismo dei lavoratori -migranti in larga parte- spezzi la lunga catena dello sfruttamento?

Ne abbiamo parlato con Maria, della Rete Campagne in Lotta

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Di seguito il comunicato di solidarietà coi lavoratori del CAAT di Torino

Solidarietà con i lavoratori del CAAT in lotta!
La dura e violenta repressione esercitata dalla polizia per cercare di annientare le proteste ed i blocchi dei facchini del CAAT (Mercati Generali di Torino), lo scorso venerdì 23 Maggio, non ha impedito ai lavoratori ed al sindacato SI Cobas che li rappresenta di continuare nella lotta.
Dopo aver ottenuto il pieno reintegro di 5 lavoratori Cobas sospesi senza motivo da parte di una cooperativa ed il pagamento dei salari arretrati, l’incontro di lunedi 26 ha strappato alla controparte la promessa di una risoluzione delle gravi condizioni lavorative e contrattuali per gli oltre 1000 facchini impiegati al CAAT , riconoscendo il SI Cobas come interlocutore sindacale,a riprova che la lotta paga!  La violenza della repressione che caratterizza ogni giorno di piu’ le lotte dei lavoratori della logistica, assunti tramite la forma di “caporalato” delle cooperative, e’ sintomo della debolezza e della paura dei padroni di fronte alla resistenza dei lavoratori. Più queste lotte si sono unite, più i lavoratori si sono dimostrati  compatti e decisi, più violenti si sono dimostrati i tentativi di reprimere, isolando e cercando di frammentare.
Sempre più, da nord a sud, e’ necessario mettere in connessione le lotte e le rivendicazioni, allargandole anche ad altri settori della lunga filiera dello sfruttamento nell’agro-industria: dai campi di raccolta, ai magazzini, ai mercati generali, fino ad arrivare ai supermercati. Come reti di supporto all’auto organizzazione dei lavoratori delle campagne esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori del CAAT di Torino, auspicando che la loro lotta sia da esempio per tutti gli sfruttati, e ci auguriamo che la trattativa vada a buon fine. Rimarremo vigili e solidali al loro fianco!

Rete Campagne in Lotta
Coordinamento lavoro bracciantile piemontese
SOS Rosarno
Rete Antirazzista Catanese

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Radio Blackout 105.25

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