I nodi politici del (mancato) referendum catalano

Scritto dasu 30 Settembre 2014

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Niente referndum consultivo per il popolo catalano. La Corte Costituzionale spagnola ha deciso all’unanimità di ammettere il ricorso presentato dal governo di Madrid, sospendendo così il referendum sulla indipendenza della Catalogna convocato dalla Generalitat per il 9 novembre. Prima di questa decisione, il governo catalano si era detto determinato a organizzare a ogni costo questa consultazione, dando il via ai preparativi per il voto. La sospensiva ha valore per 5 mesi,  quando la corte dovrà esprimersi in maniera definitiva sulla revoca o meno del referendum. Fino a quel momento qualsiasi consultazione viene considerata  illegittima.

Immediata la risposta da parte del composito fronte indipendentista catalano che considera la consulta (referendum) del 9 novembre prossimo “una condizione irrinunciabile” e cha convocato per le 19 di oggi presidi e assembrameneti davanti ai municipi catalani. Iniziativa questa, sottoscritta da tutte le sigle del catalanismo: CiU, ERC, ICV e CUP.

I nodi politici che vengono a galla con l’autoritaria e scontata decisione presa dal Tribunal Constitucional sono molteplici, stratificati e interconnessi. C’è innanzitutto la conferma del carattere centralista e nazionalista di un’irrisolta eredità post-franchista (mai messa in discussione dal “bipartitismo di estremo centro” di Pp e Psoe) della “Espana una grande y libre“.

C’è poi un ritorno dei timori già visti all’opera con il referendum scozzese, la paura degli stati centrali e di settori strategici del grande capitale, che rispondono con mosse da democrazia totalitaria per cui la libertà dei cittadini corrisponde ai limiti previsti dalle decisioni eccezionali che vengono di volta in volta messe in campo dagli stati per garantire il mantenimento dello status quo.

Ci sono infine le variegata posizioni che attraversano il fronte catalanista, cui corrispondono differenti composizioni sociali e prospettive politiche.

Ai nostri microfoni Victor, compagno italiano da anni residente a Barcellona e collaboratore del portale Directa

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