14 novembre. Sciopero generale
Scritto dainfosu 12 Novembre 2014
Venerdì 14 novembre il sindacalismo di base ha indetto sciopero generale di 24 ore. La posta in gioco è molto alta: costruire una giornata di lotta che sia punto di partenza per un conflitto più ampio. L’obiettivo è disinnescare i dispositivi messi in campo dal governo Renzi, coronamento di vent’anni di precarizzazione del lavoro, di asservimento e impoverimento delle classi lavoratrici.
Su questo terreno il conflitto tra il governo e la maggiore organizzazione sindacale statalizzata del nostro paese, la CGIL, va colto nella sua portata più autentica. Renzi ritiene di poter regolare i conti con ogni apparato di mediazione sociale – dal sindacato a Confindustria – per consolidare il proprio ruolo di mattatore in una commedia con un solo attore protagonista. Renzi non vuole fare fuori la CGIL, ma semplicemente escluderla dai tavoli di concertazione: se Camusso e i suoi non si piegheranno il primo ministro potrebbe stringere ulteriormente i cordoni della borsa. La CGIL si sta muovendo per difendere privilegi consolidati, rendite sicure, il proprio enorme apparato burocratico.
La partita di chi lavora, dei precari, dei disoccupati è altrove.
Il governo vende un piano per il lavoro che non avrà effetti sul piano occupazionale ma produrrà solo più precarietà e cancellerà le residue tutele. In contemporanea, la legge di stabilita 2015 taglia di miliardi di spesa pubblica riducendo ancor più occupazione, servizi e redditi dei ceti popolari.
A Torino ci sarà un corteo cittadino che partirà alle 10 da piazza Arbarello
Ne abbiamo parlato con Stefano della CUB.
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