Niente galera per i reati “lievi”
Scritto dainfosu 4 Dicembre 2014
Il Consiglio dei ministri il 1 dicembre ha approvato, su proposta del ministro della Giustizia e di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, uno schema di decreto delegato, che recepisce le proposte elaborate dalla commissione ministeriale nominata il 27 maggio 2014 con l’obiettivo di rivedere il sistema sanzionatorio e dare attuazione alla legge delega 67/2014 in materia di pene detentive non carcerarie e depenalizzazione.
Con tale proposta, viene data applicazione alla legge delega 67/2014 in materia di pene detentive non carcerarie e depenalizzazione.
Secondo quanto sottolinea il comunicato di Palazzo Chigi, l’istituto “consentirà una più rapida definizione, con decreto di archiviazione o con sentenza di assoluzione, dei procedimenti iniziati nei confronti di soggetti che abbiano commesso fatti di penale rilievo caratterizzati da una complessiva tenuità del fatto, evitando l’avvio di giudizi complessi e dispendiosi laddove la sanzione penale non risulti necessaria”. Resta comunque aperto il profilo civile dei reati; tale proposta, nei piani del governo, dovrebbe consentire “di deflazionare il carico giudiziario restituendo alla giustizia la possibilità di affrontare con nuove energie indagini e processi complessi”.
Tra i reati depenalizzati, reati contro il patrimonio come furto semplice, danneggiamento, truffa, ma anche violenza privata o minaccia per costringere a commettere un reato, tutti sanzionati fino a 5 anni di detenzione. Il reo, per poter accedere all’archiviazione, deve avere a suo carico solo quell’unico reato contestato.
Prevedibile la furia della Lega e del PDl che hanno definito il provvedimento “decreto salva ladri”.
L’informazione di Blackout ne ha parlato con Mauro Straino, avvocato milanese.
E’ stata l’occasione per fare il punto sui provvedimenti del governo Renzi nel settore della “giustizia”.
Ne è emerso un quadro che rivela perfetta continuità con i governi Berlusconi e Monti. renzi si è ben guardato dall’intervenire sulle leggi che maggiormente avevano contribuito a riempire le carceri. Una tra tutte la ex Cirielli sulla recidiva.
Ascolta l’intervista: