Salvini / Le Pen: sentirsi camerati a Milano

Scritto dasu 29 Gennaio 2016

I quotidiani italiani analizzano il giorno dopo  il raduno fascista alla Fiera di Milano, facendosi suggestionare chi dagli applausi al saluto “Camerati!” del delegato fiammingo, chi dal processo di costituzione di una Europa a loro immagine: reazionaria, neonazionalista e razzista che prende forma dalla corrispondente disgregazione dell’Europa solidale. Il contesto in cui avviene la prima uscita delle destre più intollerabili riunite attorno agli otto partiti che formano la sigla Europe of nations and freedom è rappresentato da questo autodisfacimento dell’Europa di  Schengen a cui si contrappongono gli editti di Costantino, abbracciato come civiltà costituita attorno alla religione cristiana: un modo per ribadire l’islamofobia di questo consesso di retrivi xenofobi.

Ma un’altra Milano ha cercato di riempire il vuoto lasciato dagli enti locali che hanno permesso a ridosso della giornata della memoria questo scempio nel silenzio dei depositari della memoria antifascista, rimasti un po’ distratti a guaredare questo convegno al chiuso e blindato: dapprima nella mattinata del 28 gennaio è stato recapitato un pacco scatologico a simboleggiare di quale materiale escrementizio siano costituiti questi trucidi fascisti, po iin serata si è mosso un corteo che Abo, il nostro interlocutore ha spiegato come sia stato latore di significativi legami con l’antifascismo, riuscendo a aggiornarlo alle esigenze di resistenza attuali, così lo slogan degli anni Settanta si trasforma in “Mio nonno ce l’ha insegnato, abbattere i confini non è reato”,meno truculento, ma più attuale quando a Calais il filo rosso allaccia lotte a cavallo delle Alpi per bonificare il mondo dalla presenza dei fascisti

 

Unknown


Radio Blackout 105.25

One station against the nation

Current track
TITLE
ARTIST