Sull’orlo dell’abisso tra Fiumicino e Torvajanica.

Scritto dasu 28 Luglio 2016

Lido_di_Ostia_nell_invernoMercoledì 27 luglio Ostia si è svegliata alle prime luci dell’alba con gli elicotteri della guardia di finanza che ronzavano sopra la sua testa. Sequestrate 19 società (tra cui 2 di diritto inglese) 531 immobili, conti correnti e ancora altri beni per totale di 450 milioni di euro. Al centro dell’indagine Mauro Balini, imprenditore del litorale romano già indagato per associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, emissione di fatture false e riciclaggio.
In un territorio impoverito, in cui lo Stato diserta in maniera sempre più palese una gestione diretta del territorio per delegarlo ad organizzazioni criminali, gli intrecci tra mafia, politica e imprenditoria si fanno ormai inestricabili, incoraggiati dalla ricca rendita generata dagli stabilimenti e dal porto.

A Ostia alle ultime elezioni non si è votato per il Municipio, la giunta è stata commissariata per infiltrazioni mafiose con decreto del Presidente della Repubblica nell’agosto 2015. Si è votato comunque per le elezioni comunali e il PD ha preso uno dei peggiori risultati di sempre. Nonostante il Partito democratico avesse inviate qualche figura tutt’altro che limpida nel caos pre-dimissioni di Marino per provare a salvare con un’operazione di maquillage un partito che porta pesanti responsabilità politiche – oltre che giudiziarie – nella coscienziosamente rovinosa gestione del territorio di questi anni.

Il Movimento 5 stelle raccoglie per ora il rancore verso la politica di palazzi lontani, persi dopo la Cristoforo colombo, mentre Casa Pound, ormai solido alleato del clan degli Spada, si aggira in quartiere consolidando potere e aspettando il proprio turno.

Un caso piccolo e parziale ma che ci mostra a cosa può assomigliare un territorio pacificato dalla crisi permanente, balcanizzato e impoverito. Che ci parla delle città di domani, dei meccanismi di governo a cui ci dovremo confrontare, delle tendenze in atto in tante periferie d’Italia.

Ne abbiamo chiacchierato con Claudio, un giornalista che vive da quelle parti:


claudiostia

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