Trieste. Guerra ai poveri del sindaco sceriffo
Scritto dainfosu 29 Novembre 2016
Alle ultime elezioni locali nella città di Trieste è stato nominato Roberto Dipiazza, un sindaco di Forza Italia. Dipiazza è in linea con il vicesindaco leghista Pierpaolo Roberti,che sta conducendo una crociata contro i poveri, i senza casa, i profughi e i mendicanti.
Il nuovo regolamento della polizia urbana, una bozza di ventiquattro pagine che avrebbe già incassato il primo via libera da parte della giunta, prevedei multe salate verso chi fa e chi riceve elemosina, chi fuma e chi beve alcol nei giardini pubblici. nel mirino anche i writer, i parcheggiatori abusivi, chi si siede sul marciapiede, chi si distende sulle panchine o viene sorpreso a bestemmiare in pubblico.
Il piano, infatti prevede il divieto di dormire in strada, pena il sequestro di cartoni, coperte e giacigli, nel nome (parole del vicesindaco) della legalità, oltre che, ovviamente, della lotta contro “il degrado e l’inciviltà”.
Questa serie di ordinanze volte a colpire i poveri rientra a pieno titolo in un processo che potremmo tranquillamente considerare di “pulizia urbana”, sulla stessa lunghezza d’onda della ventata xenofoba e razzista che spazza l’Italia e il resto d’Europa di fronte alle migrazioni e alla necessità di ospitare i profughi.
Purtroppo la risposta dei movimenti di opposizione sociale alle operazioni portate avanti dalla giunta comunale non trova un clima favorevole, per cui è ancora debole e non ha avuto modo di mostrare la sua forza. Il consenso popolare nei confronti dei provvedimenti presi fino ad ora è criticamente favorevole; per questo è necessario cambiare le carte in tavola, opponendo al razzismo dilagante la pratiche di lotta solidali.
Ne abbiamo parlato con Federico, compagno triestino.
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