Crollo del ponte Morandi, ancora fermo il “decreto Genova”

Scritto dasu 26 Settembre 2018

A 43 giorni dal crollo del ponte Morandi, il  “decreto Genova” – che dovrebbe prevedere misure di sostegno economico ai cittadini e alle aziende della zona e che era stato annunciato dal governo come sottoposto alla massima urgenza – non è ancora stato presentato al Colle per la firma di Mattarella. Nel frattempo permangono grossi problemi legati non solo alla viabilità ma anche alla vita quotidiana e al lavoro di moltissime persone.

Ieri il testo del decreto è arrivato al ministero dell’Economia per l’ultimo esame prima del passaggio al presidente della Repubblica ma ha sollevato i dubbi della Ragioneria di Stato, secondo cui mancavano indicazioni sulle risorse economiche a copertura delle misure stabilite dal provvedimento. Dopo il timore di un ennesimo stop, in serata è arrivata la replica della presidenza del Consiglio, secondo cui i soldi ci sarebbero e il decreto sarebbe in direttura d’arrivo al Quirinale. Oggi il ministro delle Infrastrutture, Toninelli, ha affermato che al massimo entro venerdì il testo verrà firmato.

Nel frattempo ieri al Tribunale di Genova è iniziato l’incidente probatorio nell’inchiesta sul crollo del ponte Morandi, che servirà a prendere atto delle attuali condizioni del ponte e a individuare i primi elementi di prova su cui poi si incentrerà il seguito dell’inchiesta. All’esterno del Palazzo di Giustizia un nutrito presidio di cittadini, sfollati e parenti delle vittime ha accompagnato l’udienza per chiedere verità e giustizia.

Abbiamo commentato la situazione con Nicola Giordanella, giornalista freelance di Genova:

decretoGenova

 

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