Un tunnel dal Golan a Gaza pieno di venti di guerra
Scritto dainfosu 7 Dicembre 2018
Infopal oggi ha riportato la notizia che l’ex-ministro della Difesa israeliano, Moshe Ya’alon, ha ammesso che gli ufficiali israeliani hanno mentito per anni sull’esistenza di tunnel di Hezbollah al di sotto del confine tra Libano ed Israele. Parlando con la radio dell’esercito israeliano, Ya’alon ha affermato che gli ufficiali hanno mentito sui tunnel per anni prima di decidere di eseguire un’operazione per distruggerli, all’inizio di questa settimana.
Una notizia che ci aveva fatto pensare che la tanto temuta nuova guerra israelo-libanese stava per esplodere. “L’abbiamo fatto per ingannare l’altro lato”, ha aggiunto Ya’alon, insistendo sul fatto che“nessuno dei tunnel ha raggiunto le comunità in cui la gente ha affermato di aver sentito di scavare”.
Israele ha lanciato la sua operazione nelle prime ore di martedì, dichiarando la città di Metulla – situata sul confine israelo-libanese, non lontano dalle Alture del Golan – una zona militare chiusa. Si pensa che l’operazione potrebbe durare per diverse settimane, e Israele sostiene che il tunnel sotto Metulla è uno dei molti.
Quando abbiamo inteso la notizia della distruzione di un tunnel sul confine abbiamo pensato che Francesca Borri fosse l’interlocutrice giusta per analizzare la situazione e gli eventuali sviluppi, informata per la sua professione di reporter di guerra, freelance che scrive anche per “Yedihot Ahronoth” convinta che il prossimo scontro tra Iran, per interposto Hezbollah, e Israele si consumerà intorno a Qunetra, nel Golan, che vide Hezbollah respingere gli israeliani nel 2006, ci ha offerto un punto di vista che in genere è dalla nostra emittente preso in considerazione in misura minore. Facendolo con la lucidità di Francesca il panorama mediorientale si presenta in una luce fosca e realistica, per quanto oltre il limite di folle delirio per ogni attore in tragedia, dove le popolazioni sono ostaggio delle classi dirigenti, da un lato e dall’altro, arrivando alla conclusione che chi si avvantaggerà maggiormente di un ingaggio bellico israeliano in Libano sarà… al-Qaeda in Siria.
Qui potete ascoltare la chiacchierata fatta nel pomeriggio di giovedì 6 dicembre con Francesca Borri sui molti angoli percorsi o a rischio di guerra in Medio Oriente: