Morti di polizia, guerriglia odonomastica e corrispondenze dalla Francia.
Scritto dainfosu 15 Giugno 2020
Anche l’Europa deve fare i conti con i morti per mano della polizia, centinaia di casi disseminati in tutto il continente per lo più rimasti impuniti. Ma chi sono i George Floyd europei? In Italia non è ancora così demarcata la questione di razza, per lo più le uccisioni ad opera delle forze dell’ordine sono stati poveri, imprigionati ed emarginati. Le polizie godono di una certa impunità anche per l’elevatissimo costo delle contro-perizie da portare in tribunale. Assassinii che spesso avvengono per asfissia, a causa delle tecniche di fermo usate dagli agenti: tecniche brutali che, seppur sconsigliate, vengono di fatto utilizzate in continuazione con risultati spesso tragici.
Ne parliamo con Lillo Montalto di Euronews
La lunga scia di proteste antirazziste ha iniziato a colpire anche i simboli della colonizzazione e dello schiavismo del passato occidentale: le statue vengono decapitate, imbrattate o gettate in mare e le vie sono rinominate per cancellare le tracce di un passato infame che il potere ha voluto consacrare nei secoli.
Lo spazio urbano è da sempre un territorio di conflitto tra le persone che lo vivono e lo attraversano e chi lo progetta e lo difende, insomma tra popolo e potere. Omaggiare i mostri del passato senza riconfiguarli significa accettarli e sdoganarli anche nel presente, poichè la storia non è un avvenimento morto, ma un continuum con il presente. La storia non va cancellata, ma riscritta e chi un tempo è stato celebrato oggi il suo ricordo dev’essere messo sotto accusa per tutti i crimini perpetuati.
Ne parliamo con Mariana del collettivo Resistenze in Cirenaica
Sabato a Parigi e in tutta la Francia sono scesi in piazza gli antirazzisti per la manifestazione lanciata dal Comitè Vertiè pour Adama per sostenere la lotta negli States e per chiedere giustizia per i tanti morti avvenuti a causa della brutalità poliziesca. Violenze che sono aumentate durante il lockdown e che hanno preso di mira sopratutto gli stranieri delle banlieue. Una manifestazione che si è accesa dopo che i fascisti di Generation Identitaire hanno srotolato uno striscione da un tetto. I fascisti sono stati fatti scendere dai comignoli e la protesta si è accesa nelle strade, dimostrando la forza del popolo francese, ormai capace di autodifendersi e attaccare nelle manifestazioni di piazza dopo due anni quasi consecutivi di mobilitazioni. I fascisti sono il braccio armato dello Stato laddove non arriva la polizia, ben difesi in parlamento dalla Le Pen e di certo non perseguitati da Macron. In queste mobilitazioni è stata forte la presenza anche dei Gillet Noir, gli immigrati senza documenti, che rilanciano una mobilitazione per sabato prossimo.
Ne parliamo con Andrea