Messico: guerra di frammentazione territoriale

Scritto dasu 20 Marzo 2025

Il 5 marzo è stato scoperto un campo di sterminio di uno dei cartelli più feroci del paese, dal 2006 ad oggi quali interessi si articolino tra il crimine organizzato e lo Stato messicano e le implicazioni per la popolazione locale è il tema di questo approfondimento svolto con un compagno del Nodo Solidale.

Il collettivo si occupa da un lato di tessere reti da una parte all’altra dell’oceano e, dall’altra, di diffusione di informazione e punto di vista sulla situazione. A tal proposito, un articolo dal titolo “L’anomalia della guerra in Messico” , che individua le contraddizioni e narra la storia del cosiddetto fenomeno narco, riporta la recente notizia della scoperta di un vero e proprio campo di sterminio in un ranch di Teuchitlán, nella campagna a un’ora dalla metropoli di Guadalajara. 

Ciò su cui occorre riflettere è quanto la guerra in Messico sia nascosta, asimmetrica ed sia resa funzionale ai grandi capitali e agli Stati. Si parla di guerra di frammentazione territoriale per il ruolo distruttivo che assume rispetto alle relazioni sociali nei territori. Vi sono in questo contesto però delle esperienze e iniziative dal basso che riescono a portare un’alternativa concreta e che si attivano quotidianamente per lottare contro questa guerra intestina che significa morte e desaparecidos, riuscendo anche a inchiestare laddove le istituzioni non hanno alcuna intenzione di andare. Un altro spunto importante riguarda la riflessione che andrebbe sviluppata dal punto di vista di chi è situato in Europa e che attraversa le contraddizioni che questa guerra porta sino a qui.

 

 


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