giovedì 25 settembre 2025

Aggiornamenti dalla Global Sumud Flottilla e dalle mobilitazioni in Italia per la Palestina

Ieri sera l’ultimo aggiornamento dai canali della Global Sumud Flottilla riportava un avviso da parte di diversi governi di un probabile attacco israeliano, nei fatti la notte è passata con droni che hanno sorvolato continuativamente le imbarcazioni.

Nel frattempo Guido Crosetto decide di inviare una prima nave militare, la fregata Fasan, a tutela della flottiglia. Lo segue a ruota Pedro Sanchez, presidente del governo spagnolo, che annuncia la partenza della nave da guerra Furor dal porto di Cartagena prevista oggi. Questa mattina il Ministro della Difesa dichiara che una seconda nave della Marina militare italiana, la fregata lanciamissili Alpino, verrà inviata in eventuale soccorso e protezione.

Abbiamo raggiunto ai nostri microfoni Ivan Grozny  Compasso, giornalista e attivista della Flotilla a bordo della Luna Bark

Dopo lo sciopero di lunedì 22 settembre le mobilitazioni non si fermano e continua la pratica dello slogan “Blocchiamo tutto!”. Ieri sera, a seguito dell’attacco di droni e spray urticante avvenuto tra martedì 23 e mercoledì 24 settembre, la GSM ha lanciato una chiamata a mobilitarsi in tutte le piazze del Paese. A Torino un corteo di diverse migliaia di persone ha invaso i binari della stazione Porta Susa, a Firenze cortei spontanei hanno bloccato la città, a Pisa è stata bloccata la stazione San Rossore, a Milano il giorno dopo un presidio che ha visto la presenza di oltre 400 persone sotto il carcere Beccaria per i due giovani minorenni arrestati in piazza lunedì di cui si attende oggi l’udienza, si è tenuta un’altra imponente manifestazione.

Torino – occupazione stazione Porta Susa

Ci colleghiamo con Roma dove, a seguito della giornata di lunedì è stata occupata in maniera permanente la facoltà di Lettere in Sapienza, luogo da dove partono diverse iniziative, cortei spontanei, blocchi di questi giorni e dove ci si sta preparando verso la data di manifestazione nazionale del 4 ottobre a sostegno del popolo e della resistenza palestinese chiamata alle 14.30 con partenza da Porta San Paolo da API – Associazioni dei Palestinesi in Italia, Comunità Palestinese in Italia, GPI – Giovani Palestinesi d’Italia, Movimento Studenti Palestinesi in Italia, UDAP – Unione Democratica Arabo Palestinese

Tra ieri e oggi da Livorno arriva la notizia della vittoria da parte di chi da lunedì ha occupato in presidio permanente il porto per rimandare indietro la nave SLNC Severn carica di armamenti diretti alla Base Nato di Camp Derby. In serata è stato occupato un edificio sfitto per continuare a presidiare e monitorare gli arrivi in porto.

Arriva in queste ore la notizia che la stessa nave è stata poi avvistata al largo del golfo della Spezia, da quasi 2 giorni non comunica la sua localizzazione. I collettivi e organizzazioni che si stanno mobilitando contro la “SeaFuture”, fiera navale-militare che si terrà al porto di La Spezia in questi giorni lanciano l’allerta e lo stato di agitazione permanente. Viene diramata una chiamata a tutte e tutti le cittadine di convergere al Provveditorato (viale Italia 87) per il presidio delle ore 14:00.

Lo Stato di Agitazione permanente è stato infatti dichiarato dall’Unione Sindacale di Base che ha pubblicato un comunicato in cui si annuncia anche lo sciopero generale in caso di attacco alle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.

Di seguito il comunicato

Cento piazze permanenti per Gaza

Dopo che Gaza è sotto assedio da due anni e continua il genocidio del popolo palestinese, questa notte è stato sferrato un nuovo pesante attacco alla Global Sumud Flotilla. Alcune imbarcazioni sono state danneggiate e la missione sta rischiando di essere compromessa. “Israele” attacca impunemente una missione umanitaria in acque internazionali, in spregio ad ogni norma e con una brutalità inaccettabile. Inoltre le imbarcazioni battevano bandiera italiana, inglese e polacca, quindi si tratta di fatto di un atto di guerra in piena regola anche nei confronti del nostro Paese. 

Il governo balbetta e stenta ad assumere una qualche iniziativa. Stanotte i bombardamenti sono continuati incessanti su Gaza, decine di persone sono già state massacrate all’alba di oggi, mentre il Governo coloniale sionista ha annunciato la chiusura del valico di Allenby con la Giordania, per strangolare e annettere la Cisgiordania. I nostri fratelli e le nostre sorelle che sono sulla Flotilla stanno mettendo a repentaglio la loro incolumità per rompere l’assedio e per supportare la liberazione del popolo palestinese. Noi che siamo l’equipaggio di terra dobbiamo entrare in azione contro il sionismo.

Proclamiamo lo stato di agitazione permanente e l’occupazione di cento piazze per Gaza. A partire da venerdì 26 settembre creiamo accampamenti permanenti in ogni città nelle grandi piazze. A Roma piazza dei Cinquecento, da dove è partito lo sciopero generale. A Genova nei pressi del valico 3, dove sono stati raccolti gli aiuti. Ogni territorio decida la sua piazza, facciamo dell’Italia una grande piazza per la Palestina.

Invitiamo tutte le realtà che hanno dato vita alle mobilitazioni di questi giorni ad unirsi in piazza, con la Palestina nel cuore, a fianco della Flotilla, per Gaza, fermiamo Israele.

VERSO LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 4 OTTOBRE A ROMA – PORTA SAN PAOLO 14:30

IL SIONISMO SI FERMA CON LA RESISTENZA!

UNIONE SINDACALE DI BASE – GLOBAL MOVEMENT FOR GAZA -MOVIMENTO STUDENTI PALESTINESI IN ITALIA – UDAP – GIOVANI PALESTINESI IN ITALIA – ASSOCIAZIONE DEI PALESTINESI IN ITALIA – COMUNITÀ PALESTINESE IN ITALIA

Anche al Sud altri porti di mobilitano, in particolare a Taranto dove è giunta la notizia di una nave petroliera, la SEASAL VIA, in arrivo contenente 30mila tonnellate di greggio destinato all’aviazione militare israeliana. Immediatamente un presidio al porto e un corteo nell’area circostante hanno animato la serata e questa mattina giunge la notizia che la nave non attraccherà a Taranto.

Con noi Raffaele Cataldi, lavoratore all’Ilva e autore di Malesangue, aggiorna sulla situazione e condivide alcune riflessioni sul territorio in questione e sull’opposizione alla guerra.