L’emendamento del PD in favore del “Project Financing”
Scritto dainfosu 17 Giugno 2015
Nel più assoluto silenzio del media mainstream -con l’unica eccezione del Fatto Quotidiano (Appalti, l’emendamento Pd: “Sul project financing niente obbligo di gara”) – il sempreverde Stefano Esposito (PD) e l’ex forzista e fittiano Lionello Marco Pagnoncelli, in rappresentanza dei rispettivi partiti, hanno inseritoun emendamento al nuovo codice degli appalti, inteso poratre acqua fresca e nuova trasparenza nell’opaco mondo degli appalti e delle concessioni.
L’emendamento aggiunto dai due prodi in Senato, un perfetto prodotto bipartisan, fa rientrare dalla finestra quel che si voleva cacciare dalla porta: l’obbligo di affidare i contratti di lavoro, servizi e forniture “mediante procedura ad evidenza pubblica” non vale infatti per le concessioni “affidate con la formula della finanza di progetto”, il famigerato Project Financing alla base non solo di tutte le grandi opere del paese ma sempre più spesso unico espediente utilizzabile dai Comuni e dalle Regioni, con le mani legate per l’applicazione del “Patto di Stabilità”.
Il risultato sarà però un nuovo rigonfiamento delle spese sostenute dall’erario per la realizzazione di ospedali, autostrade, tribunali: investimenti che lo Stato poi pagherà dieci volte il oro valore, grazie al diligente lavoro in Senato di personaggi come Stefano Esposito.
Ne abbiamo parlato con Ivan Cicconi, ingegnere, esperto di appalti pubblici, autore di “La storia del futuro di tangentopoli”, “Le grandi opere del cavaliere” e di “Il libro nero dell’alta velocità, ovvero Il Futuro di Tangentopoli diventato storia”