2020 – 2023: la strage del Sant’Anna di Modena

Estratto dalla puntata di lunedì 13 marzo di Bello Come Una Prigione Che Brucia

 

2020 > 2023 : LA STRAGE NEL CARCERE DI MODENA TRE ANNI DOPO

L’8 marzo 2020 un’ondata di ammutinamenti prese campo in diverse carceri italiane.

Una mobilitazione di autodifesa contro il lockdown carcerario, contro la scelta di chiudere tutte e tutti invece di ridurre il più possibile il numero di persone incarcerate, di bloccare i colloqui con i familiari consentendo invece ai secondini di entrare e uscire liberamente.

Una giornata che, al di là della diffusione della rabbia in tantissime parti della geografia penitenziaria italiana, vide il carcere Sant’Anna di Modena come epicentro del dispiegamento del potere letale dello Stato. Una brutalità che avremo potuto osservare chiaramente – circa un mese dopo – con la “macelleria di Santa Maria Capua Vetere”, ma che in modo molto più invisibilizzato a Modena produsse 9 morti.

Ci sembra importante sottolineare il silenzio che a soli tre anni di distanza sta cercando di cancellare quegli eventi. Per evitare l’oblio di quelle giornate, in solidarietà con la lotta anticarceraria e lo sciopero della fame di Alfredo Cospito, domenica 12 marzo un corteo ha sfilato per le strade di Modena, fin sotto le mura del carcere Sant’Anna.

Un compagno ci racconta della manifestazione, dell’apparato sorvegliante e preventivo che l’ha accompagnata, della deumanizzazione che accomuna la strage di persone detenute nel carcere di Modena con quella di persone migranti a largo di Cutro.

 

 




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