Anarres del 15 settembre. Incidenti sul lavoro? No, guerra di classe! I “turchi” che addestrano le IA. Verso un autunno di lotta al militarismo. Lo Zar e il suo cuoco…

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ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in
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Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:

Incidenti sul lavoro? No, guerra di classe!
Tra gli ultimi a cadere ci sono stati 5 operai impiegati nella manutenzione della linea ferroviaria tra Torino e Milano. Travolti da un treno che non aveva ricevuto nessun segnale di stop, non hanno avuto scampo.
Non è un incidente. Un incidente è qualcosa di imponderabile, impossibile da prevenire, mentre la continua crescita di morti sul lavoro va di pari passo con i tagli ed i mancati investimenti sulla sicurezza.
Nelle ferrovie questo è un fatto strettamente legato alla secca riduzione del personale, all’esternalizzazione dei lavori di manutenzione, agli investimenti sulle linee ad alta velocità a discapito della viabilità ordinaria.

Intelligenza artificiale. Il lavoro nero dei “turchi meccanici”
L’Intelligenza Artificiale (che la Treccani definisce come quella “disciplina che studia se e in che modo si possano riprodurre i processi mentali più complessi mediante l’uso di un computer”) e i suoi sviluppi sono al centro dell’attenzione del dibattito massmediologico, ben pochi invece hanno sentito parlare delle centinaia di migliaia di lavoratori che, sottopagati a cottimo, “addestrano” i computer a replicare comportamenti “umani”.
Sono i cosiddetti “turchi meccanici” o “turker”, con una trasparente allusione al celebre automa costruito nel 1700 da Wolfgang von Kempelen.
Prendiamo spunto da un articolo di Mauro De Agostini per Umanità Nova

Assemblea Antimilitarista. Per un autunno di lotta al militarismo e alla guerra
La prossima Assemblea Antimilitarista si terrà a a Milano sabato 16 settembre presso la sede dell’Ateneo Libertario/FAM, in viale Monza 255 dalle h.10.
Questi gli argomenti di discussione:
– report dalle situazioni di lotta dai vari territori
– organizzazione della manifestazione a Torino il 18 novembre contro la città delle armi e l’acceleratore di innovazione della NATO a Torino in occasione della mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra (Aerospace and Defence Meeting)
– confronto sulla giornata di lotta contro le basi militari del 21 ottobre
– partecipazione agli scioperi generali di autunno, contributi alla piattaforma e all’organizzazione
– 4 novembre
– continuazione e rafforzamento della campagna di sostegno politico e materiale ai disertori, renitenti e oppositori/trici alla guerra in Russia e Ucraina

Ne abbiamo parlato con Dario del coordinamento antimilitarista livornese

Lo Zar e il suo cuoco
Proviamo a dipanare, a bocce fredde, il risico dell’estate finito con l’abbattimento dell’aereo che trasportava Prigozin il capo della compagnia Wagner. Un esito forse scontato ma che vale la pena analizzare.
Ne
abbiamo parlato con Stefano Capello.

Prossime iniziative:

(Senza) Residenza. L’anagrafe tra selezione e controllo
Mercoledì 4 ottobre
ore 21 alla FAT
corso Palermo 46
incontro con Enrico Gargiulo

“Ahmed e Ismail si sono trasferiti in Italia dal Marocco, hanno lo stesso tipo di permesso di soggiorno e abitano in comuni diversi della stessa regione del Nord est. Conducono esistenze molto simili per ritmi di vita, abitudini e contesto familiare. La somiglianza tra le loro situazioni, tuttavia, è messa in discussione da un dettaglio apparentemente insignificante: il primo è iscritto all’anagrafe mentre il secondo no.”
Questo è l’incipit di un agile libretto di Enrico Gargiulo, appena uscito per i tipi di Eris. Questo libro illustra in maniera efficace cosa comporti il non avere la residenza e, soprattutto, quali siano i percorsi che portano a non averla. Non solo. Si va alla radice: come e perché esiste l’anagrafe? L’anagrafe nasce con l’unità d’Italia: lo Stato la introduce per controllare il territorio, sia in senso statistico-amministrativo sia per scopi squisitamente securitari.
Vi è un legame rigido tra residenza anagrafica ed esercizio dei diritti: chi non è registrato semplicemente non esiste e, quindi, non può accedere ai servizi basilari garantiti ai residenti.
Da fine Ottocento ad oggi i comuni non hanno cancellato dagli elenchi dei residenti persone emigrate altrove, perché conviene mantenere stabile il numero degli aventi diritto al voto. Hanno invece evitato di iscrivere i nuovi arrivati se poveri, immigrati, rom.
Gargiulo, che insegna sociologia all’Alma Mater di Bologna, dimostra perché meccanismi banali come l’iscrizione anagrafica abbiano un portato di violenza istituzionale profonda.
La vita delle persone cambia se non si ha la possibilità di avere un medico di base, di iscrivere i figli a scuola, di affittare una casa.

Contatti:

Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20
Contatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/

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