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Anarres del 7 novembre. Torino. Armi e mercanti di morte. 4 novembre a Torino. Blocchi, contestazioni, azioni dirette. Il taccuino della crisi climatica. Lotte territoriali e grandi opere…

sabato 8 novembre 2025

ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming

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Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:

Torino. Armi e mercanti di morte
Era la capitale dell’auto.
L’industria automobilistica era indicata tra le eccellenze cittadine nei cartelli di ingresso alla città.
La lenta
ma inesorabile fuga della Fiat ne ha decretato la decadenza e l’impoverimento.
Torino
negli ultimi decenni è stata attraversata da due processi trasformativi paralleli: la città/vetrina e la città delle armi.
La città/vetrina è il fulcro della narrazione pubblica, il fiore all’occhiello delle amministrazioni cittadine, che, attraverso interventi di rigenerazione escludente hanno cambiato il volto della città, arricchendo il centro ma rendendo sempre più povere le periferie, frantumate dalla gentrification e da un sempre più asfissiante controllo poliziesco.
La città delle armi è invece cresciuta in sordina, senza rumore, senza grandi annunci.
La grande scommessa sull’industria armiera, fatta in modo unanime da tutti i centri di potere politico ed economico viene nascosta tra satelliti ed esplorazioni spaziali.
Qui puoi leggere l’articolo integrale: https://www.anarresinfo.org/torino-armi-e-mercanti-di-morte/

Via i mercanti d’armi!
Contro la guerra e chi la arma!
L’Aerospace and defence meetings, mostra mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra è arrivato alla decima edizione.
Dal 2 al 4 dicembre sbarcheranno a Torino le principali industrie del settore a livello mondiale, in prima fila le piemontesi Leonardo, Avio Aero, Collins Aerospace, Thales Alenia Space, ALTEC.
Un evento a porte chiuse, riservato agli addetti ai lavori: governi, eserciti, agenzie di contractor.
Noi saremo in piazza per contrastarli!

4 novembre a Torino. Blocchi, contestazioni, azioni dirette
Il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per spostare un confine.
Nelle piazze delle cerimonie militariste, alle fabbriche d’armi, nella lotta contro la militarizzazione delle scuole non potevano mancare gli antimilitaristi.
Già il 2 novembre c’è stato un presidio all’ingresso dell’Oval, dove il 2 dicembre comincerà la kermesse dei mercanti d’armi. Poche, tra le persone accorse per la giornata di chiusura di manifestazione artistica conoscevano l’aerospace and defence meetings, che si tiene in sordina ogni due anni proprio all’Oval.
Nella mattinata del 4 novembre
tra slogan, fumogeni e lo striscione “Spezziamo le ali al militarismo” c’è stato un blocco all’ingresso della Thales Alenia Space in strada antica di Collegno 255.
La Thales è una delle maggiori aziende aerospaziali del Piemonte,
specializzata in satelliti, fornisce all’aeronautica militare “gli occhi” per orientare droni e velivoli da guerra sui loro obiettivi.
Contro la guerra e chi la arma”: questo striscione è stato appeso alla passerella di fronte all’Oval Lingotto, dove, tra un mese si terrà la decima edizione dell’Aerospace and defense meetings mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra.
La presenza delle forze armate nelle scuole è sempre più invadente e il 4 novembre costituisce una data strategica per la retorica militarista.
Nella Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate le istituzioni locali e gli istituti scolastici sono invitati per legge a promuovere eventi, incontri, etc sul tema dell’unità nazionale, della difesa della “Patria”, sulla sicurezza e sul mestiere delle armi.
Quest’anno, in un clima di guerra interna ed esterna, l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle Università
aveva promosso un convegno on line di formazione degli insegnanti che avrebbe dovuto svolgersi questa mattina. Il governo lo ha vietato perché considera che “i contenuti non sono coerenti con la formazione degli insegnanti”. Una censura senza precedenti.
Anche quest’anno abbiamo partecipato al presidio lanciato dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole di fronte all’USR.
Contestata la cerimonia militare che il 4 novembre celebra la guerra, celebra i nazionalismi, celebra i genocidi.
Alle 17, in una piazza Castello dove cominciavano a suonare le bande, nonostante un imponente apparato poliziesco gli antimilitaristi sono riusciti ad entrare in piazza Castello sequestrata dai militari per la cerimonia del 4 novembre.
Disertare la guerra! La scritta sullo striscione aperto in piazza. Con slogan, interventi e fumogeni abbiamo bucato il blocco in antisommossa.

Il richiamo della foresta. Il taccuino della crisi climatica
Il tasso di perdita di foreste nel mondo è preoccupante. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), tra il 1990 e il 2020 sono andati persi
 420 milioni di ettari di foresta a causa della deforestazione, un’area equivalente a quella dell’UE.

Col termine deforestazione s’intende la distruzione delle foreste, in modo da poter destinare le superfici ricavate ad altri usi. In parallelo bisogna considerare anche il fenomeno del degrado forestale che è determinato dalla perdita, anche temporanea, di aree forestate dovuta allo sfruttamento dei prodotti del legno o della bioenergia. Questi processi avvengono prevalentemente nei tre principali bacini forestali: Amazzonia (Sud America), Congo (Africa centrale) e Sud-est asiatico.
Ne abbiamo parlato con Marco Tafel

Saperi e pratiche tra autogestione e resistenza. Lotte territoriali e grandi opere
Illustrare il rapporto tra movimenti sociali e grandi opere significa in prima battuta ricondurre il costrutto grandi opere al più onesto concetto di opere grandi. E cosa sono le opere grandi? Progetti e realizzazioni (tendenzialmente) caratterizzate da: ampia estensione temporale, vastità spaziale, pluralità amministrativa, complessità progettuale, grave impegno economico pubblico, pesante impatto socio-ambientale. Le opere grandi si qualificano d’altronde, prima che come infrastrutture, quali acceleratori della modernità sviluppista e delle procedure che normano le decisioni in tempo civile, fattori di stress alle maglie del diritto, cioè dispositivi di governo del territorio non convenzionali.
Ne parliamo con Alberto (abo) Di Monte

Appuntamenti:

Giovedì 13 novembre
ore 21 corso Palermo 46
serata informativa contro la guerra e chi la arma
– L’Italia in guerra. Riarmo e conflitto per l’Ucraina. Con Stefano Capello
– Ricerca al servizio della guerra. Un caso di obiezione di coscienza. Con Andrea Merlone
– Torino. Capitale delle armi? Approfondimento su industria bellica e Aerospace and defence meetings e presentazione delle iniziative di lotta a cura dell’Assemblea Antimilitarista

Sabato 29 novembre
corteo antimilitarista
ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis
Contro la guerra e chi la arma!
Via i mercanti d’armi!

Martedì 2 dicembre
giornata di blocco all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70
No all’aerospace and defence meetings!

A-Distro e SeriRiot
ogni mercoledì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46

(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!

Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
per info scrivete a fai_torino@autistici.org

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