Anarres del 17 febbraio. Un anno di guerra in Ucraina. Che nulla sia più come prima. Terremoto in Turchia e Siria. 25 febbraio: in piazza contro la guerra e chi la arma…
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ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Guerra in Ucraina.
Un bilancio ad un anno dall’attacco russo all’Ucraina.
I venti di guerra, lungi dall’essersi placati, soffiano sempre più forti. Il rischio di un’escalation inarrestabile è sempre più tangibile.
Ne abbiamo parlato con Stefano Capello
Che nulla sia come prima
di fronte alla crisi sociale, ecologica, alla guerra occorre un radicale cambio di paradigma. A 150 anni dalla nascita a Saint Imier del movimento anarchico una riflessione sulle sfide che l’infinita distruttività del capitalismo ci pone di fronte.
Ne abbiamo parlato con Massimo Varengo
Terremoto in Turchia e Siria
Il terremoto che ha colpito le regioni soprattutto curdofone della Turchia e della Siria è stato tra i più gravi che hanno investito l’area dal 1939. Il numero dei morti oltrepasserà sicuramente i 40 mila sinora contati. Una domanda sorge tuttavia spontanea: se il governo turco fosse intervenuto tempestivamente quanti si sarebbero salvati? Cosa accadrà in quest’area che il governo turco sogna di colonizzare, espellendo le popolazioni curdofone?
Ne abbiamo parlato con Serkal della comunità curda di Milano
25 febbraio. In piazza contro la guerra e chi la arma
La guerra in Ucraina ha nel proprio DNA uno scontro interimperialistico di enorme portata.
Il prezzo di questa guerra lo pagano le popolazioni ucraine martoriate dalle bombe, dal freddo, dalla mancanza di medicine, cibo, riparo.
Lo pagano le popolazioni russe, sottoposte ad un embargo di cui sono prime vittime i poveri.
Lo pagano oppositori, sabotatori, obiettori e disertori che subiscono pestaggi, processi e carcere.
Lo paghiamo noi tutti stretti nella spirale dell’inflazione, tra salari e pensioni da fame e fitti e bollette in costante aumento.
Il governo italiano si è schierato in questa guerra inviando armi, moltiplicando il numero di militari impiegati in ambito NATO nell’est europeo e nel Mar Nero, aumentando la spesa bellica sino a toccare i 104 milioni di euro al giorno.
Opporsi concretamente è un’urgenza ineludibile.
Appuntamenti:
Sabato 25 febbraio
In piazza contro la guerra e chi la arma
ore 15 piazza Castello
Interventi, musica, azioni performanti, giro in centro
Concerto di Alessio Lega
Ad un anno dall’invasione russa dell’Ucraina ovunque assistiamo ad una crescente corsa al riarmo, all’aumento delle spese militari, con nuovi progetti di basi e installazioni belliche, con una sempre maggior influenza del complesso militare-industriale nelle vite di noi tutti.
Nella nostra regione, la cessione da parte di Leonardo di parte degli spazi dell’ex Alenia al Politecnico, rimette in moto il progetto di Città dell’aerospazio fermo alla partenza dal novembre 2021.
In primavera alle OGR è previsto lo sbarco della NATO a Torino con l’acceleratore di innovazione del progetto Diana. Fermare la guerra è possibile. A partire dalle nostre città dove ci sono le fabbriche delle armi usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.
Fermare la guerra è possibile. Solidarietà ai disertori e obiettori russi e ucraini. No alla città dell’aerospazio! No alla Nato a Torino! Chiudere e riconvertire l’industria bellica!
Venerdì 3 marzo
Alle radici delle guerre
L’Italia tra missioni militari all’estero, programmi di riarmo e militarizzazione dei territori e della società
I No Muos. Un esempio di lotta popolare e radicale
ore 21 alla FAT in corso Palermo 46
Interverranno Antonio Mazzeo, antimilitarista e blogger
Pippo Gurrieri del Movimento No Muos
Sabato 4 marzo
Punto info transfemminista al Balon
ore 10,30
Sabato 18 marzo
Cena comunarda
Benefit lotte antimilitariste e sociali
ore 20 alla FAT in corso Palermo 46
Venerdì 24 marzo
La società della sorveglianza
Il controllo totale insito nel trionfante paradigma digitale non viene più percepito come una minaccia alla libertà, ma come un servizio volto a migliorare la vita e realizzare i desideri dell’utente-cittadino. Una presa di potere tanto nel pubblico quanto nel privato che si fonda su un’inedita servitù volontaria in cui siamo noi stessi a dare all’algoritmo-padrone i dati per meglio profilarci. E manipolarci.
Ore 21 alla FAT in corso Palermo 46
Interverrà Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo e autore, per i tipi di Eleuthera, di “Gli algoritmi della politica”
Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 21
Contatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/
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