Anarres del 24 ottobre. Economia di guerra. 4 novembre. Festa degli assassini. Disertori ucraini. Fronte orientale…
sabato 25 ottobre 2025

ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming
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Economia di guerra
L’aumento della spesa bellica, il rinforzarsi delle forze armate, l’intensificarsi dei conflitti ad alto potenziale distruttivo segnalano una scelta precisa, quella di un’economia di guerra.
Il prezzo lo stanno pagando le popolazioni civili vittime di guerre feroci il cui primo obiettivo è la distruzione di tutte le infrastrutture perché è sulle macerie che si fanno buoni affari.
Ne abbiamo parlato con Francesco Fricche
4 novembre. Festa degli assassini
Il 4 novembre, festa delle forze armate e dell’unità nazionale, è da sempre occasione per celebrare le virtù militari, il patriottismo, la guerra. Ogni monumento ai caduti è l’emblema dell’essenza degli Stati, che assumono il monopolio legale della violenza, per trasformare in macellai e carne da macello i propri cittadini.
La divisa e la ragion di stato trasformano chi uccide, occupa, bombarda, in eroe.
Per il governo Meloni è un’occasione in più per affermare la retorica nazionalista e la violenza militarista cui si ispira l’intera azione dell’esecutivo.
Il governo utilizza la retorica identitaria, i “sacri” confini, l’esaltazione della guerra per giustificare enormi spese militari, l’invio di armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni militari all’estero, dall’Ucraina all’Africa.
Il 4 novembre smilitarizziamo la città!
L’esercito dei senza voce. Disertori ucraini
Sebbene la diserzione di massa del personale delle Forze Armate ucraine sia già diventata uno dei più grandi atti di disobbedienza civile nella storia del Paese dal 1991, sui media stranieri regna un silenzio pressoché totale. Dalla fine dello scorso anno, il numero di procedimenti penali ai sensi degli articoli 407 (abbandono non autorizzato di un’unità militare o SZCh) e 408 (diserzione) del Codice penale ucraino è rimasto stabile a circa 17.000 al mese. Nei primi otto mesi del 2025, sono stati registrati 142.711 procedimenti penali ai sensi di questi articoli e, dall’inizio dell’invasione su vasta scala al 1° settembre 2025, sono stati registrati in Ucraina 265.843 casi.
Fronte orientale. Sempre più calda la guerra tra Russia e Ucraina
Lo scenario della guerra in Ucraina diventa sempre più complesso con continue accelerazioni e virate improvvise. La metafora non è casuale perché è proprio nei cieli russi e ucraini che si sta giocando una partita del tutto particolare.
Trump, affine politicamente a Putin, ma, soprattutto, desideroso di indebolire il legame tra Mosca e Pechino, prova a giocare la carta del grande “pacificatore”. In questo senso va inteso il rifiuto di inviare a Kiev che Zelensky ha ripetutamente invocato per poter attaccare in profondità la Russia.
L’asse franco inglese ha dato chiari segni di non gradire le mosse trumpiane e di puntare sulla prosecuzione della guerra. Secondo gli analisti militari di “Analisi Difesa”, una testata non certo sospettabile di tendenze pacifiste, gli attacchi ucraini degli ultimi due giorni potrebbero essere stati effettuati direttamente da Mirage francesi. In particolare l’attacco con missili Storm Shadow ad un impianto chimico russo che produce polvere da sparo, esplosivi e carburante per razzi nella regione russa di Bryansk avrebbe usato armi fornite da Fran Bretagna e Francia (l’Italia non conferma né smentisce) nel 2023.
Un segnale forte della volontà anglo-francese di terremotare i tentativi di Trump. Un fatto è sicuro: il vertice tra Trump e Putin è saltato.
Ne abbiamo parlato con Dario Antonelli
Appuntamenti:
4 novembre
Smilitarizziamo la città!
Noi disertiamo
Il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per spostare un confine.
In quella guerra a migliaia scelsero di gettare le armi e finirono davanti ai plotoni di esecuzione.
La memoria dei disertori e dei senzapatria di allora vive nella solidarietà concreta con chi oggi diserta le guerre che insanguinano il pianeta.
Le celebrazioni militari del 4 novembre, servono a giustificare enormi spese militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni militari all’estero, in difesa dei propri interessi neocoloniali.
In ogni dove ci sono governi che pretendono che si uccida per spostare un confine, per annientare i “nemici”, altri esseri umani massacrati in nome della patria, della religione, degli interessi di pochi potenti.
In ogni dove c’è chi si oppone, c’è chi diserta, chi straccia le bandiere di ogni nazione, perché sa che solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere e liberi ed uguali che ciascuno di noi porta nel proprio cuore.
A due passi dalle nostre case ci sono le fabbriche che costruiscono le armi usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.
Nelle scuole bambine, bambini, ragazze e ragazzi, vengono sottoposti ad una martellante campagna di arruolamento, ad una sempre più marcata propaganda nazionalista.
Nelle strade della nostra città militari armati di mitra e manganello affiancano polizia e carabinieri nel controllo, etnicamente mirato, delle periferie più povere.
Vogliono farci credere che non possiamo fare nulla per contrastare le guerre.
Chi promuove, sostiene ed alimenta le guerre ci vorrebbe impotenti, passivi, inermi. Non lo siamo.
In ogni dove c’è chi diserta, chi lotta contro le guerre degli stati.
Noi siamo al fianco di chi diserta la guerra.
Ogni volta che un militare entra in una scuola possiamo metterci di mezzo, quando sta per aprire una fabbrica d’armi possiamo metterci di mezzo, quando decidono di fare esercitazioni vicino alle nostre case possiamo metterci di mezzo.
Le guerre cominciano da qui.
Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!
Contro la guerra e chi la arma!
Via i mercanti d’armi!
Sabato 29 novembre
corteo antimilitarista
ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis
Martedì 2 dicembre
giornata di blocco all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70
Contro la guerra e chi la arma!
No all’aerospace and defence meetings!
A-Distro e SeriRiot
ogni mercoledì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
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Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
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