Anarres del 28 gennaio. Morire a scuola. Memoria tradita. Lo sterminio delle donne non conformi. La frontiera uccide…

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Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.
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Morire a scuola
Ammassati in classi pollaio a scuola, sbattuti in alternanza fuori dalla scuola. Consegnati allo sfruttamento, addestrati alla precarietà, scaraventati spesso dall’alternanza scuola lavoro
nelle medesime situazioni lavorative in cui ogni giorno muoiono 4 lavoratori. Per Lorenzo Parelli, 18 anni, studente di un corso di formazione professionale, è stato così.
La storia dell’alternanza conta una lunga serie di “incidenti”: studenti che precipitano da cestelli elevatori, travolti da strutture di ferro, che riportano amputazioni e lesioni per crolli o cedimenti di strutture meccaniche. Una sequenza di incidenti non casuali, dovuti alla mancanza di sicurezza dettata dalla ricerca del profitto che non risparmia nessuno, nemmeno uno studente che in quel momento dovrebbe stare da tutt’altra parte, non certo a lavorare gratis in situazione di estremo
sfruttamento e di pericolo.
Ne abbiamo parlato con Stefano Capello

La frontiera uccide
Il 2 gennaio il corpo di Fathallah Belafhail è stato trovato nei pressi della diga del Freney. Aveva provato ad attraversare la frontiera alla fine dell’anno. Non ce l’ha fatta. Il suo nome è l’ottavo di una lista di persone uccise dalle frontiere chiuse negli ultimi tre anni al Monginevro.
La scorsa domenica una carovana di auto ha percorso la valle di Susa sino alla frontiera in solidarietà ad Emilio Scalzo, rinchiuso in carcere preventivo con l’accusa di essersi difeso da un poliziotto che lo stava attaccando con un manganello.
In realtà colpevole, come tanti altri, di non aver chiuso gli occhi di fronte alle migliaia di persone che, tra mille difficoltà, hanno provato a bucare il confine italo francese.
La carovana, partita dal presidio No Tav di San Didero, dopo numerose tappe per informare, appendere striscioni, è arrivata a Claviere. L’ingresso del paese era chiuso dalle camionette di polizia e carabinieri. Imboccato il tunnel dopo pochi metri, in territorio francese, era schierata la gendarmerie. La frontiera è rimesta chiusa per un paio d’ore. Due giorni dopo è arrivata la notizia che anche l’ultima richiesta di domiciliari era stata respinta dal giudice francese.
La lotta continua

La memoria tradita
Ricordare è un modo per non tradire un passato che non vorremmo che torni? Basta la memoria degli orrori a impedirne la ripetizione?
Difficile da credere di fronte alla lunga teoria di massacri del secolo breve. Massacri etnici, politici, sociali. Massacri programmati e realizzati con metodo e macellerie brutali ma senza un luogo, uno spazio.

Lo sterminio delle donne non conformi
Nel lager di Ravensbruck, ottanta chilometri oltre Berlino, sono state rinchiuse 132.000 donne: novantaduemila non hanno mai fatto ritorno.
Erano
donne con disabilità fisiche e mentali, oppositrici politiche, omosessuali, mendicanti, Rom, testimoni di Geova, prostitute, solo il 10% di origine ebraica.
Tutte loro quando sono tornate alle loro case hanno subito l’onta della negazione, del silenzio, del mancato riconoscimento della loro identità.
Il loro essere donne le inseriva, automaticamente, nella categoria delle prostitute, che avevano collaborato con i nemici.
La loro memoria è stata a lungo sepolta. Solo dopo la fine della guerra fredda si è cominciato a parlarne. Solo dopo decenni alcune sopravvissute hanno deciso che era tempo di prendere parola, di raccontare quello che nessuno voleva sentire,
di rivendicare la loro lotta dentro e fuori dal lager. Vi proponiamo un articolo di Stefania Delendati

Appuntamenti:

Sabato 12 febbraio ore 10
presidio al mercato di piazza Foroni
contro l’aumento delle bollette, contro sfratti e sgomberi, per l’aumento dei salari


Martedì 15 febbraio ore 16,30
Via i militari da Barriera!
giornata di informazione e lotta ai giardinetti di corso Palermo angolo via Sesia

Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni mercoledì dalle 20,30
Contatti: fai_torino
@autistici.org – @senzafrontiere.to/

Wild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese
corso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem

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