Anarres del 3 aprile. Il gigante con i piedi d’argilla. Flash sul mondo capovolto. Epidemia rende visibili le nostre catene. Lottare al tempi del Covid…
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Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.
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Il gigante con i piedi d’argilla. Stato e capitale ci fanno credere di essere in grado di affrontare l’epidemia, ma i fatti ci dimostrano che non sono la soluzione ma parte del problema. Sull’altra faccia della medaglia c’è la scarsa autonomia dall’istituito e dalle dinamiche folli del capitalismo della gran parte delle persone di questo pianeta.
Ne abbiamo parlato con Massimo Varengo
Flash sul mondo capovolto
La propaganda della destra in questi anni si è centrata sulla paura dell’altro, dell’estraneo, del migrante. Uno dei line motive della propaganda leghista erano i barconi che sbarcavano profughi e malattie.
Oggi in campagna la verdura marcisce nelle serre, perché i braccianti-schiavi-illegali-senza documenti-baraccati non sono arrivati.
In compenso dall’Ecuador arrivano le immagini dei morti lasciati in strada e bruciati. Lì il virus l’ha portato una badante tornata dal suo paese dopo aver perso il lavoro in Italia.
Perché si parla di distanziamento sociale e non distanziamento dei corpi? La distanza tra i corpi è un limes fisico, trattabile, modificabile, il distanziamento sociale ci narra la polverizzazione delle residue relazioni tra le persone al tempo del virus.
Di questo e tanto altro abbiamo parlato con Salvo Vaccaro, anarchico e docente di filosofia politica all’Università di Palermo
Provate ad immaginare…
Siete una badante in nero… Cosa fate? Rinunciate al reddito e rischiate la fame o sperate di non essere fermate e multate?
Siete un artigiano senza partita IVA e normalmente vi arrangiate così. Rischiate 4.000 euro per una riparazione da 50? Oppure salite sul vostro furgone sperando che vi vada bene?
Avete perso il lavoro, non avete reddito, non sapete cosa fare per pagare la spesa nel supermercato sotto casa, avete perso la corsa al sito dell’INPS per l’elemosina governativa? Provate ad arrangiarvi rischiando la multa o stringete la cinghia?
Creiamo legami, reti solidali, spezziamo le catene dell’isolamento politico e sociale, nel quale ci hanno rinchiuso.
É possibile farlo anche a distanza. Questa epidemia ci pone di fronte alla sfida di costruire su macerie sempre più alte, senza contribuire al diffondersi del morbo, ma per farlo occorre capovolgere la prospettiva, usare uno sguardo non oscurato dai media: le persone che si procurano come possono le mascherine, che fanno un giretto nel sole di primavera non sono untori, perché gli untori sono saldamente ancorati alle poltrone del governo, siedono nei consigli di amministrazione delle aziende. Praticare la scommessa dell’autorganizzazione per sconfiggere il virus del dominio e del profitto.
Wild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese
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Federazione Anarchica Torinese
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