Anarres del 4 dicembre. Polizia politica e sociale. No Tav: viaggio in una notte senza stelle. La guerra di Macron ai giornalisti…
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Il nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.
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In tutto il mondo nuove e sempre più pervasive tecnologie di controllo vengono usate per accrescere la pressione poliziesca sull’intera società. Gestire le questioni sociali come problemi di ordine pubblico è una scelta che attraversa il pianeta.
Ma droni, telecamere intelligenti, riconoscimenti facciali sono solo un dei tasselli del mosaico dell’ordine pubblico.
La funzione poliziesca si estende e torna ad investire ambiti, che sino a poco tempo fa erano sottratti alla dimensione immediatamente repressiva, per essere delegati all’ambiguo settore dei servizi sociali, dove controllo e sostegno appaiono indistinguibili.
La polizia, oltre ai reati formalmente definiti, diviene agente del controllo dei comportamenti, della correttezza morale, per dare attuazione ad un corpus di norme che collocano la povertà sul versante scivoloso della colpa. La pandemia ha offerto la possibilità di sperimentare sull’intera popolazione forme di controllo altrimenti riservate a gruppi ristretti: oppositori politici, persone razzializzate, senzatetto.
La polizia sociale è polizia in senso ampio, dove alla persecuzione delle attività definite reati dalle leggi vigenti, si affianca il controllo sempre più stringente sulla popolazione, in base a criteri di moralità pubblica, oggi definiti dalla pandemia, sino a ieri inscritti nel reticolo della città decorosa. Uno degli strumenti cardine della polizia sociale è il censimento, il mezzo con il quale censire ed incasellare chi, per propria condizione sociale, sfugge alla rete virtuale in cui la gran parte di noi è più o meno volontariamente inserito.
Ce ne ha parlato Enrico Gargiulo dell’università di Bologna
La guerra ai giornalisti di Macron
No Tav. Viaggio in una notte senza stelle. A 15 anni dalla rivolta di Venaus l’apertura dei cantieri per realizzazione della nuova linea ad alta velocità ferroviaria, che consegnerà la Val Susa al destino di corridoio logistico per le merci, è ormai molto vicina.
Siamo prossimi al punto di non ritorno. I nuovi lavori ci offriranno occasioni nuove per mettere in difficoltà i nostri avversari, dipende solo da noi coglierle.
Il futuro non si delega: oggi come allora solo l’azione diretta, senza deleghe, può creare le condizioni per fermare ancora una volta la corsa folle, di chi antepone il profitto alla vita e alla libertà di tutti.
Prossimi appuntamenti:
Mercoledì 23 dicembre
Aborto libero! La giunta Cirio nega l’aborto farmacologico domiciliare e piazza le associazioni catto-fasciste negli ospedali: fermiamoli!
Punto info al mercato di piazza Madama Cristina
ore 10,30 – 12,30
In strada contro il Tav e il suo mondo. Seguite gli appuntamenti sul blog
Chiacchiere e libreria
Tutte le domeniche di dicembre dalle 16 alle 18
alla FAT in corso Palermo, 46
Un’occasione per incontrarsi, scambiare due chiacchiere informali, consultare libri, riviste, opuscoli, volantini della nostra distro, portarsi a casa maglie e borse di “SeriRiot”, la nostra serigrafia autogestita e tanto altro…
I libri si possono consultare o comprare per sostenere le lotte. Li puoi anche avere in prestito: prendi il libro che vuoi, lo paghi ma quando lo riporti ti restituiamo i soldi.
Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21 – durante il lockdown gli orari e i giorni variano: scrivici per info
Contatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/
Wild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese
corso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem
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