Omicidio di Stato di Stefano dal Corso | Askatasuna | Letalità del carcere
Estratti dalla puntata del 11 dicembre 2023 di Bello Come Una Prigione Che Brucia
GUERRA IBRIDA CONTRO ASKATASUNA
Questa mattina, è stata effettuata un’ispezione “manu militari” nel Centro Sociale Askatasuna: un imponente dispositivo antisommossa ha accompagnato l’accesso di Asl e vigili del fuoco per verificarne lo stato di sicurezza. Una mossa che si inserisce nelle tattiche di guerra ibrida mosse contro questa relatà conflittuale:
LA NORMALE LETALITA’ DEL CARCERE
Apriamo i contenuti di questa puntata con alcuni contributi audio dello Sportello di supporto psicologico per i familiari delle persone morte in carcere sulla letalità del carcere, tra induzione al suicidio e abbandono sanitario; tutte storie in cui la sofferenza psichica e la gestione psicofarmacologica giocano un ruolo importante: la morte di Fabio Romagnoli, il suicidio annunciato di un uomo detenuto a Parma, la risposta brutale ai bisogni sanitari.
NEGATA AUTOPSIA – LA VERITA’ (SULLA MORTE DI STEFANO) TI FA MALE LO SAI
Torniamo a sentire Marisa, sorella di Stefano Dal Corso, perché si è verificata l’ennesima negazione di una perizia autoptica. Nel corso dei mesi sono emersi elementi che rendono incomprensibile il rifiuto di un’autopsia, se non alla luce di una connivenza strutturale tra la Procura di Oristano e gli aguzzini del carcere di Massama.
Alle incongruenze nella “versione ufficiale” del suicidio, alla manipolazione della scena del ritrovamento del corpo, ai rilievi dei periti riguardo ai segni di violenza riscontrabili nelle foto, si aggiungono nuovi dati e alcune testimonianze che potrebbero risultare fondamentali per rompere l’apparato di auto-assoluzione dello Stato.
A margine integriamo un audio, inviatoci fuorionda da Marisa, in cui si descrive l’ulteriore anomalia riguardante la compilazione dei registri del personale in servizio nei giorni dell’omicidio di Stefano:
Per sostenere la lotta di Marisa: https://gofund.me/13df2697