frittura mista|radio fabbrica 05/08/2025
Il primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Josè del CALP (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali) sul respingimento della nave containers dal porto di Genova, da parte dei lavoratori portuali, a causa del carico di armi destinato ad Israele. Josè a specificato che: “questa vittoria impensabile è frutto di una mobilitazione che i portuali portano da anni contro i trasporti di guerra rafforzata da reti internazionaliste che uniscono le lotte nei porti. Infatti l’allerta sulla nave cargo più grande del mondo, la COSCO SHIPPING PISCES, contenete un carico di morte era partita dal porto del Pireo in Grecia. Nel giro di poche ore il coordinamento internazionale dei porti contro contro la guerra ha comunicato il suo passaggio. Il CALP ha immediatamente proclamato le sciopero di 24h per il 5 agosto 2025.” A quanto pare la proclamazione dello sciopero e la determinazione dei lavoratori portuali hanno fatto tornare indietro la nave containers che non ha scaricati più in suo carico di morte.
Nella giornata di domenica 28, come redazione di Frittura Mista alias Radio Fabbrica, abbiamo realizzato due approfondimenti all’interno del Festival Alta Felicità 2025, essendo stata Radio Blackout parte integrante di questa edizione del festival.
La seconda intervista la abbiamo realizzata in compagnia di Dario Salvetti, del collettivo di fabbrica ex GKN, presente all’assemblea tenutasi venerdì 26 “LA FUNZIONE SOCIALE DEL LAVORO TRA ZONE DI SACRIFICIO E DI TRANSIZIONE INDUSTRIALE”. Con Dario abbiamo voluto ripercorrere brevemente le tappe che hanno composto la storia di 4 anni di movimento operaio dal basso, ma abbiamo voluto approfondire anche le difficoltà che esso ha trovato sul suo cammino e che continuerà ad incontrare. Infatti le sfide all’orizzonte sono tante, cercare di portare a termine il progetto di fabbrica socialmente integrata per recuperare in autogestione lo stabilimento di Campi Bisenzio, affrontare la minaccia di sgombero dello stesso e continuare a mantenere viva l’attenzione e la rabbia di un collettivo che vuole essere preso per sfinimento da istituzioni e classe padronale. A tal proposito, molto interessante la parte in cui Dario ci spiega cosa vuol dire riuscire a prendersi cura l’un dell’altro, grazie allo strumento della cassa di mutuo aiuto, creata dal collettivo, che però non può essere l’unico modo per tenere unito e determinato un gruppo di operai licenziati e sballottati dalle istituzioni da 4 anni.
Buon ascolto