frittura mista|radio fabbrica 23/07/2024
Il primo argomento della puntata è stato quello dei processi in corso a carico di Amazon e altri colossi della logistica, da parte della procura di Milano e di Torino. Ne abbiamo parlato con Carlo del SiCobas Piacenza, dai loro canali social:
“Anche oggi ennesimo colpo della Procura di Milano, che raccogliendo quanto denunciato negli ultimi anni dal S.I.Cobas Piacenza ha portato al sequestro di 121 milioni di euro ad Amazon e alla rete di società fittizie eterodirette per frodare contributi ai lavoratori e iva allo stato. Non solo: il tanto lodato modello di Jeff Bezos (a cui ricordiamo che PD e destra stesero il tappeto rosso quando aprì a Castello) esercitava un controllo sulle performance che si traduceva nel far correre fuori dalla legge i corrieri e massacrare i lavoratori con pesi fuori dalla legge.
Il ruolo del S.I.Cobas Piacenza è stato centrale nell’ indagine, così come nelle altre che hanno interessato i grandi marchi della logistica piacentina (Geodis, Brt, Dhl, consorzio CGS di cui faceva parte la ben nota San Martino…), per un totale di oltre 600 milioni recuperati in un anno.”
Buon ascolto
Il secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Alessandro del comitato di quartiere Mammut di Roma sul crollo di un palazzo che alle Vele di Napoli, qulce giorno fà, ha causato la morte di due persone e decide di feriti. Le cause sono state attributa ad un cedimento strutturale e sono inserite in un contesto di case popolari periferiche in stato di abbandono.
Alessandro ci ha anche raccontato le attività del comitato di quartiere Mammut dove la solidarietà e la militanza di fatto sono le uniche risorse nelle Periferie di Roma che denunciano e portano in luce lo stato di abbandono, le condizioni di degrado e metto in moto iniziative di lotta/rivendicazione/denuncia. Comunicato di solidarietà:
“La manutenzione dell’edilizia residenziale pubblica non è uno scherzo.
Quanto avvenuto stanotte a Napoli alla Vela Celeste è l’emblema di come la vita di chi abita nei plessi popolari conti veramente poco. Al di là dei sopralluoghi, delle responsabilità da accertare e delle lacrime di coccodrillo versate puntualmente da tutte le amministrazioni, il crollo di quel ballatoio simboleggia tanto altro.
Un cedimento strutturale in uno stabile che sarebbe stato oggetto di abbattimento da qui a breve ci racconta una verità amara. Non basta annunciare gli interventi per mettere in salvo la vita delle persone, non ha senso sbandierare solo interventi di ordine pubblico quando non c’è neanche la sicurezza di base. Adesso si parla di centinaia di sfollati, persone che avranno la vita stravolta per questa tragedia annunciata da anni di abbandono, incuria, mancanza di manutenzione.
In alcuni quartieri di Napoli, di Roma e di tante altre città si muore. Proprio in quegli stessi quartieri che vengono dipinti, loro e soprattutto chi ci abita, come campi di battaglia.
Quest’anno alla festa di quartiere abbiamo evidenziato come la frontiera invisibile tra i quartieri che non meritano di essere parte della città, e quelli che invece sono degni di essere parte dei grandi eventi, dei grandi investimenti, è rappresentata ogni giorno sui social, i giornali, le televisioni come un confine da irrigidire, anziché da abbattere. Stanotte, quella frontiera ha fatto due morti e decine di feriti. Napoli, esattamente come Roma, è oggetto di grandi operazioni di marketing a scopo turistico che la dipingono come un paradiso in terra. Per chi ci abita, però, quel paradiso è spesso un inferno. Fatto di emergenza abitativa, affitti stellari, mancanza di lavoro, mobilità impossibile.
A Roma come a Napoli, le manutenzioni dei complessi popolari, e più in generale del patrimonio immobiliare, non sono uno scherzo. Come si fa a parlare di Giubileo, di Smart City e di città dei 15 minuti, se non si riesce neanche a fare un piano serio, responsabile, sostenibile di manutenzione dell’edilizia residenziale pubblica?
Servono investimenti e regolamenti ora. Per le manutenzioni, per l’abitare, per far scoppiare la bolla speculativa sugli affitti in vista del Giubileo. Non c’è più tempo, di abitare si muore.
CdQ Mammut – Ponte Mammolo”
Buon ascolto