Magistrati e containers – Salute e domiciliari negati – Repressione sionista in UK
Estratti dalla puntata del 28 luglio 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia
TRASFORMAZIONI IN AMBITO SANZIONATORIO E CARCERARIO
Apriamo la puntata con una piccola parentesi su alcune riforme che stanno procedendo in ambito sanzionatorio: quella sulla “separazione delle carriere” e quella per l’aumento dei posti-gabbia (formalmente “contro il sovraffollamento”).
Entrambe vanno lette all’interno dello spettro narrativo-culturale di questo governo e dei composti equilibri tra la pulsione al controllo “orbaniano” sulla magistratura e la propaganda pan-carceraria.
Se la nuova carriera del magistrato inquirente potrebbe avvicinarlo alla figura del Prosecuting Attorney statunitense, la riforma carceraria normalizza le celle-container e apre implicitamente alla carcerazione privata.
CARCERE DI PARMA: QUANDO LA CRUDELTA’ SEMBRA UNA BARZELLETTA
Nell’approfondimento precedente abbiamo cercato di osservare come la narrazione mediatica e politica appiattisca i problemi dall’apparato detentivo al fenomeno del sovraffollamento e dei suicidi, mentre la letalità delle carceri italiane emerge – sempre di più – nella sua dimensione fisiologica, tra abbandono sanitario, detenzione di persone gravemente malate e caldo estremo.
Carcere di Parma, a un uomo anziano e malato vengono negati gli arresti domiciliari a casa del figlio Luca, perché questo sarebbe a sua volta sottoposto agli arresti domiciliari… peccato che non sia così.
Un cortocircuito burocratico, la deresponsabilizzazione strutturale e la disumana indifferenza dell’apparato punitivo producono questa situazione paradossale.
Ne parliamo con Luca Sereno:
MOVIMENTI CONTRO IL GENOCIDIO E REPRESSIONE IN UK
Andiamo nel Regno Unito per osservare brevemente cosa stia producendo la messa al bando di Palestine Action sotto la legge antiterrorismo: un aggiornamento repressivo che viene normalizzato per colpire altri gruppi (come Shut Down Leonardo) e comprimere l’agibilità delle piazze:
/ / / Nel frattempo la Lega ha proposto un DDL per equiparare le manifestazioni contro il genocidio a Gaza e le contestazioni verso Israele a reati di odio antisemita.