Muos. Il balcone del console Moore

Mercoledì 19 l’operazione “balcone pulito” – come l’ha definita il movimento No Muos – messa in moto dall’ambasciata americana, ha organizzato una nuova tappa: la visita di un battaglione di giornalisti alle basi di Sigonella e Niscemi. Guidati dal console Moore, i giornalisti, giunti nella base catanese su un velivolo dell’aviazione militare italiana, sono stati poi condotti su un pullman, sempre dell’aviazione militare italiana, presso la base NRTF n. 8 di Niscemi, ove è in costruzione il Muos.
Gli attivisti del coordinamento dei comitati non si sono fatti cogliere di sorpresa e hanno atteso i gitanti davanti al cancello della base dove hanno anche attivato un blocco. Ma è stato all’uscita del pullman che la determinazione degli attivisti ha costretto il mezzo a fermarsi, dopo che alcuni compagni vi si sono infilati sotto; ne è nata una mezzora di tensione, e anche un breve incontro tra due attivisti (uno era Massimo Coraddu, ricercatore del Politecnico di Torino) e i giornalisti, che hanno così dovuto ascoltare le ragioni del movimento che si oppone al Muos.
Dopo il grande successo dello sciopero generale del 31 maggio, una scommessa su cui il movimento aveva puntato sino in fondo, la popolazione dimostra sempre più di essere schierata in questa lotta. Il 31 maggio il 95% dei negozi di Niscemi sono rimasti chiusi, così come le scuole e parecchi posti di lavoro; cinquemila persone hanno attraversato in corteo la città, in quello che era il primo sciopero generale autorganizzato della storia di questo territorio. La popolazione è ormai parte integrante del movimento, e dimostra ad ogni occasione di gradirne le proposte e di voler essere protagonista.
È vero che il tema della salute è centrale per tanta gente, ed è l’unico sollevato dalla regione siciliana e dalla sua revoca; questo è un tema scivoloso, come dimostra la relazione dell’Istituto Superiore di Sanità, consegnata in questi giorni, che dichiara che il Muos non provocherà nessun danno alla salute. Ma tra la gente il nesso causa-effetto è chiaro: i tumori, le morti, le tante patologie che hanno colpito la popolazione di Niscemi per le onde elettromagnetiche delle 46 antenne della base, e che con il Muos non potranno che incrementarsi, hanno origine nella presenza della base della Marina militare americana e nei processi di militarizzazione del territorio, in atto. C’è sempre stato e c’è ancora qualcuno che cerca di ridimensionare la lotta di Niscemi a una lotta per la salute; ma la presa di coscienza della necessità di smantellare gli impianti militari e di porre il tema della smilitarizzazione della Sicilia, acquista ogni giorno che passa maggiore spessore.
Nel giro di pochi mesi la lotta contro il Muos è riuscita a creare seri problemi all’impero americano, inceppando i programmi del sistema Muos, diventando la lotta di tutto un popolo che vuole riappropriarsi del proprio territorio e del proprio futuro. E anche se la repressione ha subito un’impennata, non c’è alcuna intenzione si mollare, e i prossimi mesi estivi si preannunciano ricchi di iniziative.

 Anarres ne ha parlato con Pippo Gurrieri, attivista No Muos.

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2013 06 21 pippo muos annarres

Ascolta anche l’intervista rilasciata poche ore prima dallo stesso Pippo all’informazione di Blackout
Pippo No Muos




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