Sorveglianza algoritmica in Italia – Verus – Autisti controllati
Estratti dalla puntata del 6 dicembre 2021 di Bello Come Una Prigione che Brucia
OSSERVATORIO AMMINISTRAZIONE AUTOMATIZZATA
In compagnia di Lorenza Saettone di Privacy Network andiamo ad approfondire, anche in termini critici, la nascita di uno strumento come l’Osservatorio Amministrazione Automatizzata, una catalogazione e un’analisi dei programmi basati su algoritmi e Intelligenza Artificiale, che potrebbe diventare un importante strumento di informazione per il conflitto e la resistenza verso la sorveglianza di massa e il governo algoritmico della popolazione.
MORATORIA SUL RICONOSCIMENTO FACCIALE IN ITALIA
E’ stata recentemente approvata una moratoria fino al 2023 sulle applicazioni del riconoscimento facciale in Italia; una parziale vittoria della campagna Reclaim Your Face, ma al contempo una semplificazione nell’utilizzo di queste tecnologie da parte dell’apparato repressivo e l’apertura a una regolamentazione – e quindi normalizzazione – di questi strumenti all’interno della nostra quotidianità. Ne parliamo con Riccardo Coluccini.
[Estratti dal 22 novembre 2021]
VERUS: IL RICONOSCIMENTO DEL LINGUAGGIO IN AMBITO CARCERARIO
Verus è un sistema di riconoscimento del linguaggio (prodotto da Leo Technologies e appoggiato al cloud computing di Amazon Web Services) utilizzato per trascrivere in formato digitale le telefonate delle persone detenute nelle carceri statunitensi, rendendo quindi richiamabili “parole chiave” in grado di inviare segnali di allerta automatici alla direzione della singola struttura. Una tecnologia introdotta e giustificata dalla necessità di monitorare segnali di eventuali focolai di Covid-19 in ambito detentivo, ma trasformatasi prevedibilmente in strumento di sorveglianza pervasiva e costante delle conversazioni delle persone in carcere, con potenziali ricadute anche all’esterno.
SORVEGLIANZA E MOBILITA’
All’interno dell’Infruastucture Bill, recentemente approvato dal governo Biden, è prevista l’introduzione di strumenti di verifica dell’idoneità alla guida del conducente in tutti i veicoli immessi sul mercato a partire dal 2026: un abitacolo sorvegliante per interpetare le condizioni psico-fisiche di chi si mette al volante, nonché la normalizzazione di strumenti di controllo pervasivo e automatizzato della popolazione basati (anche) su tecnologie di riconoscimento emotivo.
Senza attendere il 2026, Amazon e Uber stanno già implementando protocolli di sorveglianza e disciplina algoritmica di fattorini e autisti; una funzione primaria di questi strumenti è la deresponsabilizzazione della Piattaforma, come ci descrive un interessante causa intentata contro Amazon, accusata direttamente per i danni permanenti riportati da un ragazzo ferito da un furgone guidato da un fattorino… a sua volta guidato da un algoritmo.