Estratto dalla puntata del 8 luglio 2024 di Bello Come Una Prigione Che Brucia

 

In compagnia di Yasha Maccanico di Statewatch cerchiamo di osservare alcune traiettorie su cui stanno procedendo gli apparati europei schierati nella War on Migrants e nell’implementazione della sorveglianza di massa.

Partiamo dalla collaborazione di CEPOL (accademia di polizia europea) con AIMC (Arab Interior Ministers’ Council – il consiglio dei ministeri dell’interno arabi): un’agenzia di coordinamento repressivo della Lega dei Paesi Arabi, con la quale le polizie europee intendono instaurare una partnership – formalmente in funzione “antiterrorismo” – volta a potenziare il controllo autoritario sulla popolazione delle aree coinvolte e sulle persone migranti in transito.

Un secondo fronte di trattative tra Europa e resto del mondo riguarda la stipula di accordi inerenti le “garanzie di deportabilità” verso i paesi di origine utilizzando leve economiche e diplomatiche.

Passiamo quindi ai processi di automazione dei controlli alle frontiere e quanto questa tendenza vada ad amplificare discriminazioni e depersonalizzazione delle persone migranti.

In fine, uno sguardo sulle politiche europee funzionali a promuovere la sorveglianza di massa: tra backdoor sui dispositivi e contrasto alla messaggistica crittografata.

 

 




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