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Il via libera arriva dopo 10 mesi di crisi politica e istituzionale e dopo due elezioni che di fatto non hanno portato fino ad ora a nessuna coalizione in grado di formare un governo in Spagna. Nei giorni scorsi, il leader provvisorio del Psoe Javier Fernanedez ha formalmente comunicato al re la volontà di astenersi al momento del voto di fiducia dell'esecutivo.\r\n\r\nl nuovo Governo conservatore di Mariano Rajoy riceverà il via libera del Parlamento il 29 ottobre. 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Controllato a distanza tramite un navigatore applicato alla sua auto, l’ex presidente catalano è stato intercettato al confine tra la Finlandia e la Germania, paese che, secondo l’intelligence spagnola poteva essere più sensibile alle richieste di estradizione di Madrid.\r\nLo strumento giuridico usato è un mandato di cattura europeo. Se qualcuno aveva ancora dei dubbi sul ruolo dell’Europa delle polizie e dei confini a permeabilità variabile, li ha sicuramente persi. Un’ulteriore brutta botta per gli indipendentisti catalani, sempre più frustrati nella loro enfasi europeista.\r\nLe elezioni, convocate dopo lo scioglimento d’autorità del parlamento catalano, hanno nuovamente dato la maggioranza agli indipendentisti, ma, dopo tre mesi non si è ancora costituito un governo regionale.\r\nJordi Turull di JuntsXCat, ultimo candidato presidente, è stato arrestato qualche giorno prima di Puigdemont. Con lui sono finiti in carcere altri quattro deputati. Marta Rovira di Esquerra Republicana ha preso la via dell’esilio.\r\nDopo lo scioglimento di autorità del parlamento catalano e la deposizione della Generalitad forse il PPE al governo sperava in un risultato diverso, ma al di là della crescita di Ciudadanos, i vari partiti della costellazione indipendentista restano l’ago della bilancia. La risposta di Madrid al referendum e alla dichiarazione di indipendenza lasciavano pochi dubbi: Madrid non intende mollare e sta intensificando l’azione repressiva.\r\nLa partita resta tuttavia apertissima e foriera di conseguenze imprevedibili.\r\nDopo le grandi manifestazioni seguite all’arresto di Turull e degli altri deputati, all’annuncio dell’arresto in Germania di Puigdemont, le piazze catalane si sono nuovamente riempite.\r\nDecine di migliaia di manifestanti a Barcellona, Girona, Lleida, Tarragona e in altri centri della Catalogna hanno dato vita a manifestazioni spontanee. Ci sono stati numerosi tafferugli con la polizia, compresi i Mossos de Esquadra catalani. Almeno 101 persone hanno riportato ferite non gravi.\r\nLa polizia in tenuta antisommossa ha caricato con manganelli i manifestanti, che in alcuni casi hanno risposto con lancio di oggetti, innalzando barricate e incendiando cassonetti. Almeno 6 le persone arrestate a Barcellona mentre cercavano di avvicinarsi alla sede della rappresentanza del governo di Madrid. I manifestanti hanno anche bloccato il traffico in quattro autostrade nella regione.\r\nNe abbiamo parlato con Claudio Venza, docente di storia della Spagna contemporanea all’università di Trieste, profondo conoscitore della Catalogna, dove trascorre parte dell’anno.\r\nVenza ha sottolineato che in Spagna, dopo la ley mordaza, sono scattate numerose operazioni repressive, che hanno colpito soprattutto anarchici e libertari, alcuni in carcere ormai da oltre un anno. 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Un voto che in ogni caso ha visto tramontare il 'sogno' di Podemos di diventare il primo partito della sinistra, superando i socialisti, e candidarsi alla guida del governo. Dopo la pubblicazione di un exit-poll che dava il partito post-indignados davanti allo Psoe e il suo leader Pablo Iglesias in buona posizione per candidarsi a premier di un governo di sinistra, i risultati reali mano a mano hanno rovesciato il quadro politico.\r\nIl partito di Mariano Rajoy ha infatti conquistato 137 seggi, meno dei 176 necessari per governare. Il Partito socialista è il secondo partito spagnolo con 85 deputati, mentre Unidos Podemos (l’alleanza di Podemos e Izquierda unida) è il terzo con 71 seggi. Ciudadanos, il partito di centrodestra guidato da Albert Rivera, ha ottenuto 32 seggi. L’affluenza alle urne è stata del 69,8 per cento. Ed è così che Mariano Rajoy sopravvive ad un'altra elezione e, anzi, è il vincitore relativo delle politiche spagnole. Però per formare un governo sarà necessario formare una coalizione, ma i socialisti hanno già escluso un’alleanza con i popolari.\r\nCon queste elezioni in Spagna si rafforza sempre di più la destra tradizionale e si riduce lo spazio della sinistre, che dalle legislative del 20 dicembre 2015 il Partito socialista (Psoe) condivide soprattutto con Podemos. Il Partido Popular ne esce rafforzato, a prescindere dal recente scandalo di corruzione che ha coinvolto il ministero dell' Interno proprio nell'ultima settimana di campagna, e i dati economici non certo esaltanti. Quattordici seggi in più e la maggioranza nella maggiorparte delle regioni iberiche, probabilmente recuperando voti dal bacino di Ciudadanos, fermo a 32. 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Ancora una giornata di lotta in tutta la Francia questo giovedì 28 aprile in cui è stato indetto lo sciopero generale contro la Loi Travail a firma El Khomri. La riforma del codice del lavoro, fortemente voluta dal presidente della Repubblica Hollande, dal premier Valls e dalla Medef, la locale Confindustria, richiama in molti suoi aspetti tanto il Jobs Act di Matteo Renzi, quanto l’accordo di governo siglato in Spagna tra socialisti e Ciudadanos. Come i cugini \"di sinistra\", anche i \"socialisti\" francesi intendono approfondire la svolta neo-liberale nel mondo del lavoro: \"flessibilità\" e \"competitività\" come sinonimi di precarietà, lacrime e sangue per lavoratori e lavoratrici.\r\n\r\nDopo le grandi manifestazioni del 31 marzo, del 5 aprile e del 9 aprile, il movimento contro la riforma del lavoro ha rilanciato sulla grève générale del 28 aprile che dà il via ad una quattro giorni di mobilitazione nazionale: cortei, blocchi e manifestazioni sono stati lanciati in tutte le maggiori città francesi. La giornata è stata infatti caratterizzata da scontri, oltre che a Parigi, anche a Rennes, Tolosa, Marsiglia, Lione, Nantes e Le Havre. Mezzo milione i manifestanti in strada, 124 i fermi a fine giornata, a cui vanno aggiunti altri 27 nella notte, in seguito agli scontri fra polizia e manifestanti della Nuit Debout in place de La République a Parigi.\r\n\r\nPer il 1 maggio sono stati lanciati nuovi cortei e blocchi nelle principali città francesi.\r\n\r\nUna cronaca della giornata con Cécile, compagna che si trova a Parigi:\r\n\r\ncecile\r\n\r\n ","30 Aprile 2016","2016-05-03 17:55:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/2016-04-28_paris_placedelanation_lacrymos-1d18b-7b814-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/2016-04-28_paris_placedelanation_lacrymos-1d18b-7b814-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/2016-04-28_paris_placedelanation_lacrymos-1d18b-7b814-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/2016-04-28_paris_placedelanation_lacrymos-1d18b-7b814.jpg 614w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","E' sciopero generale in tutta la Francia contro la Loi Travail",1462017869,[242,243,244,245],"http://radioblackout.org/tag/28-avril/","http://radioblackout.org/tag/greve-generale/","http://radioblackout.org/tag/loi-travail/","http://radioblackout.org/tag/nuit-debout/",[247,248,249,250],"28 avril","gréve générale","Loi Travail","nuit debout",{"post_content":252},{"matched_tokens":253,"snippet":254,"value":255},[73],"in Spagna tra socialisti e \u003Cmark>Ciudadanos\u003C/mark>. 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A favore del primo scenario gioca una tendenza egemone in un numero sempre maggiore di paesi dell’Unione Europea, dove i partiti di centrodestra e centrosinistra ricorrono ad alleanze fino a poco fa ritenute ‘innaturali’ pur di formare governi stabili in grado di affrontare la gestione della crisi e dall’emergere di movimenti politici e di opinione di diversa natura.\r\nQuesta mattina abbiamo sentito Adriano, ricercatore in processi politici all'Università La Sapienza di Roma, con le prime impressioni sul voto e Auxi, militante della Casa Invisible di Malaga, che ci ha raccontato come le varie realtà di movimento hanno portato avanti al loro interno il dibattito su astensionismo e voto rispetto a queste elezioni.\r\n\r\nAscolta i contributi\r\nAdriano adriano\r\nAuxiauxi","21 Dicembre 2015","2016-01-08 08:36:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/votacion-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"214\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/votacion-300x214.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/votacion-300x214.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/votacion.png 320w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Spagna: tra movimenti, voto e astensionismo",1450711241,[274,275,276,121,277],"http://radioblackout.org/tag/bipartitismo/","http://radioblackout.org/tag/casa-invisible-malaga/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-spagna/","http://radioblackout.org/tag/risultati-elezioni-spagna/",[279,280,281,15,282],"bipartitismo","casa invisible Malaga","elezioni Spagna","risultati elezioni Spagna",{"post_content":284},{"matched_tokens":285,"snippet":286,"value":287},[73],"movimento liberista e nazionalista spagnolo \u003Cmark>Ciudadanos\u003C/mark> si è affermato nei termini","Le elezioni legislative che si sono tenute ieri in Spagna hanno segnato la fine del bipartitismo spagnolo. 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Infatti l’indifferenza per le condizioni disastrose in cui versa in particolare la capitale e la crisi esistenziale di un paese privo di risorse, saccheggiato da gang che spadroneggiano facendosi beffe di truppe keniane dell’Onu e armate dalla vicina Florida.\r\nRoberto Codazzi ci aggiorna sulla situazione, ma soprattutto dipinge il quadro per cui riusciamo a farci un’idea di cosa significa vivere in queste condizioni, con le gang che controllano tutti i quartieri della capitale tranne uno, con sparuti gruppi di autodifesa di cittadini (e si registrano linciaggi di appartenenti alle gangs catturati), scarsità di cibo, baratto, ritorno alle campagne per poter coltivare almeno il nutrimento, difficoltà di movimenti per i molti posti di blocco gestiti dalle bande e le comunicazioni affidate a eroici giornalisti radiofonici che vengono assassinati, quando si individuano le sedi delle radio. Le uniche merci che transitano tra Miami e Port-au-Prince sono le armi; altra provenienza di armi è dalla Colombia/Venezuela nel sistema del narcotraffico, che vede in Haiti un hub.\r\nTra Repubblica dominicana e Haiti ci sono costanti frizioni, frontiere chiuse – pur se sono concesse aperture a merci per consentire la sopravvivenza in assenza di possibilità di accesso al territorio haitiano. Ora si aggiungono rimpatri e restrizioni sui cittadini haitiani presenti in territorio dominicano, anche se la repubblica dominicana si fonda sulla manodopera a basso costo dei “cugini” haitiani, che ora si contano in misura di circa 2 milioni di presenze in condizioni precarie. 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Noboa ha fallitto totalmente sulla questione della sicurezza in un paese che è diventato hub privilegiato dei narcotrafficanti in America Latina ,tanto da dover ricorrere ai mercenari americani della \"Blackwater\" ,mandando evidenti segnali di debolezza e inadeguatezza nell'affrontare il problema della sicurezza che è molto sentito dalla popolazione che fino a qualche tempo fa viveva in paese considerato realtivamente sicuro ,mentre adesso L'Ecuador ha il tasso di omicidi più elevato del Sudamerica. Il ricorso ai mercenari nordamericani si configura anche come un ingerenza palese di un paese straniero negli affari interni dell'Ecuador ,mentre si manifesta la subordinazione di Noboa alle pretese di Washington che vorrebbe riappropiarsi anche della base militare di Manta , chiusa nel 2006 da Correa.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-nuovo-ciclo-del-correismo--65555974\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione all'America latina si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BASTIONI-10042025-ECUADOR.mp3\"][/audio]","13 Aprile 2025","2025-04-14 12:50:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 10/04/2025- LA SOCIETÀ CINESE AL TEMPO DEI DAZI - IL TERRORE S’INSTALLA A PORT-AU-PRINCE -DIETRO AL BALLOTTAGGIO TANTI ECUADOR","podcast",1744540748,[322],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[306],{"post_content":325},{"matched_tokens":326,"snippet":328,"value":329},[327],"Ciudadana\", ","fra la candidata di \"Revolucion \u003Cmark>Ciudadana\", \u003C/mark> partito legato al correismo ,Luisa","La Guerra dei dazi impatta con il Partito comunista cinese e la società cinese, decoupling e reazioni alla confusione trumpiana. 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Nonostante qualche scivolone xenofobo sulla questione dei rifugiati venezuelani che vorrebbe rimpatriare forzosamente e l'assenza nella sua campagna elettorale dei temi del lavoro ,Luisa Gonzalez incarna la sinistra che c'è in Ecuador in questo momento storico ,sicuramente lontana dalla radicalità del correismo della prima ora .L'alleanza storica con il movimento indigeno Pachakutik - braccio politico della Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (Conaie), la più grande del Paese - guidato da Leonidas Iza sposta il baricentro della \" revolucion \u003Cmark>ciudadana\u003C/mark>\" verso posizioni piu' progressiste ed evidenzia il prevalere all'interno delle comunità indigene di posizioni antiliberiste rompendo con il sostegno ai presidenti conservatori Lasso e Noboa dei cosidetti \"ponchos dorados \" la borghesia indigena che aveva fatto blocco con le élite reazionarie di Quito. Noboa ha fallitto totalmente sulla questione della sicurezza in un paese che è diventato hub privilegiato dei narcotrafficanti in America Latina ,tanto da dover ricorrere ai mercenari americani della \"Blackwater\" ,mandando evidenti segnali di debolezza e inadeguatezza nell'affrontare il problema della sicurezza che è molto sentito dalla popolazione che fino a qualche tempo fa viveva in paese considerato realtivamente sicuro ,mentre adesso L'Ecuador ha il tasso di omicidi più elevato del Sudamerica. Il ricorso ai mercenari nordamericani si configura anche come un ingerenza palese di un paese straniero negli affari interni dell'Ecuador ,mentre si manifesta la subordinazione di Noboa alle pretese di Washington che vorrebbe riappropiarsi anche della base militare di Manta , chiusa nel 2006 da Correa.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-nuovo-ciclo-del-correismo--65555974\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione all'America latina si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BASTIONI-10042025-ECUADOR.mp3\"][/audio]",[331],{"field":165,"matched_tokens":332,"snippet":328,"value":329},[327],578729985926234200,{"best_field_score":335,"best_field_weight":198,"fields_matched":103,"num_tokens_dropped":48,"score":336,"tokens_matched":103,"typo_prefix_score":14},"1108024229888","578729985926234225",{"document":338,"highlight":350,"highlights":356,"text_match":333,"text_match_info":359},{"comment_count":48,"id":339,"is_sticky":48,"permalink":340,"podcastfilter":341,"post_author":342,"post_content":343,"post_date":344,"post_excerpt":54,"post_id":339,"post_modified":345,"post_thumbnail":317,"post_title":346,"post_type":319,"sort_by_date":347,"tag_links":348,"tags":349},"84507","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-19-10-2023-argentina-al-voto-fine-del-ciclo-peronista-palestina-la-propaganda-filo-israeliana-agita-il-ricatto-della-memoria-come-deterrente-contro-qualsiasi-critica-ecuador-do/",[300],"radiokalakuta","Bastioni di Orione racconta la vigilia delle elezioni argentine che si terranno questa domenica con Alfredo Somoza giornalista ed economista argentino che ci parla della figura di Javier Milei ,il canditato populista di estrema destra che rischia di vincere queste elezioni con parole d'ordine che parlano alla pancia di un paese piegato dalla crisi economica,l'inflazione e la corruzione.\r\n\r\nProposte quelle di Milei irricevibili quali la libertà di armarsi per tutti i cittadini,la dollarizzazione dell'economia argentina,la chiusura della banca centrale ,la privatizzazione selvaggia dell'apparato pubblico ,la cancellazione del servizio sanitario e altre amenità . Nonostante tutto Milei è in vantaggio nei sondaggi sopratutto fra le fasce giovanili anche meno abbienti ed è circondato da una pletora di nostalgici della dittatura militare .I peronisti presentano come candidato il ministro dell'economia Massa maggiore responsabile del fallimento economico del paese che è flagellato da un inflazione del 138 % su base annua e una povertà in aumento come testimoniano le file degli indigenti in pieno centro di Buenos Aires in Plaza de Mayo ,in attesa di qualcosa da mangiare davanti alla Croce Rossa.\r\n\r\nIl presidente fantasma Fernandez testimonia la crisi strutturale del peronismo e il ritorno di un menemismo con venature di estrema destra incarnato da Milei ,la campagna elettorale è stata caratterizzata anche dal tema della sicurezza cavalcato da Patricia Bullrich che i sondaggi collocano al terzo posto e che ha posizioni destrorse ed era sostenuta dall’ex presidente Mauricio Macri.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/BASTIONI-191023-SOMOZA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nParliamo di Palestina e informazione con Farid Adly scrittore e giornalista direttore di Anbamed ,sito di informazione sull'area medio orientale ,che ci parla della manipolazione informativa e della costruzione del nemico ,della necessità della verifica delle fonti e della propaganda filo israeliana.\r\n\r\nAffrontiamo anche la questione dell'aggressione israeliana a Gaza ,della vacuità delle proposte di dialogo ,della volontà israeliana di dividere la Palestina ,il peso del mancato riconoscimento internazionale dello stato di Palestina,la corruzione all'interno dell'ANP, la mancanza di una leadership capace di unificare il fronte di lotta e il tema della rappresentanza delle istanze del popolo palestinese che Farid attribuisce all'OLP e alle sue organizzazioni .\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/BASTIONI-19102023-PALESTINA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nInfine Davide Matrone prova a raccontarci l'esito delle elezioni presidenziali in Ecuador ,ma i problemi di collegamento da Quito penalizzano il suo intervento ,comunque emerge che la vittoria di Noboa , giovane neo presidente è figlio di Alvaro Noboa l'uomo più ricco dell'Ecuador che per cinque volte ha tentato di candidarsi alla massima carica dello Stato, è anche frutto di una egemonia del neoliberalismo che controlla l'informazione .\r\n\r\nIl nuovo presidente avrà poco margine di manovra in quanto rimarrà in carica appena 16 mesi dopo che l'ultimo presidente, Guillermo Lasso, ha sciolto il parlamento invocando la clausola della \"muerte cruzada\" (morte reciproca) e indetto le elezioni lampo per sfuggire all'impeachment che lo avrebbe visto accusato di corruzione e appropriazione indebita. Nel 2025 si tornerà al voto per un mandato regolare.\r\n\r\nLa campagna elettorale in Ecuador è stata segnata da violenze nei confronti dei candidati, culminate nell'omicidio di Fernando Villavicencio, che lottava contro la corruzione dilagante, ucciso a colpi di arma da fuoco al termine di un comizio.\r\n\r\nNoboa ha sconfitto quella che sembrava essere la favorita in queste elezioni, l'erede di Rafael Correa, Luisa Gonzalez candidata con il partito di sinistra Revolucion Ciudadana.\r\n\r\nIn Ecuador si sta vivendo una crescita della violenza in quanto il paese è diventato un crocevia dei traffici di droga dall'America Latina verso i mercati europei e nordamericani con l'ingresso dei cartelli messicani che si sono alleati con le organizzazioni locali e si scontrano per il controllo del mercato.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/BASTIONI-19102023-ECUADOR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","21 Ottobre 2023","2023-10-21 19:01:30","BASTIONI DI ORIONE 19/10/2023- ARGENTINA AL VOTO FINE DEL CICLO PERONISTA ?- PALESTINA: LA PROPAGANDA FILO ISRAELIANA AGITA IL RICATTO DELLA MEMORIA COME DETERRENTE CONTRO QUALSIASI CRITICA-ECUADOR DOPO UN BANCHIERE IL RAMPOLLO DELL'OLIGARCHIA LATIFONDISTA.",1697914890,[322],[306],{"post_content":351},{"matched_tokens":352,"snippet":354,"value":355},[353],"Ciudadana","il partito di sinistra Revolucion \u003Cmark>Ciudadana\u003C/mark>.\r\n\r\nIn Ecuador si sta vivendo","Bastioni di Orione racconta la vigilia delle elezioni argentine che si terranno questa domenica con Alfredo Somoza giornalista ed economista argentino che ci parla della figura di Javier Milei ,il canditato populista di estrema destra che rischia di vincere queste elezioni con parole d'ordine che parlano alla pancia di un paese piegato dalla crisi economica,l'inflazione e la corruzione.\r\n\r\nProposte quelle di Milei irricevibili quali la libertà di armarsi per tutti i cittadini,la dollarizzazione dell'economia argentina,la chiusura della banca centrale ,la privatizzazione selvaggia dell'apparato pubblico ,la cancellazione del servizio sanitario e altre amenità . 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