","Vaiolo delle scimmie: pandemia 2.0 ?","post",1653664115,[61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/pandemia/","http://radioblackout.org/tag/salute/","http://radioblackout.org/tag/vaiolo/","http://radioblackout.org/tag/vaiolo-delle-scimmie/","http://radioblackout.org/tag/virologia/",[67,15,68,32,26],"pandemia","vaiolo",{"post_content":70,"post_title":74,"tags":78},{"matched_tokens":71,"snippet":72,"value":73},[68],"capire qualcosa di più sul \u003Cmark>vaiolo\u003C/mark> delle scimmie di cui sui","Cerchiamo di capire qualcosa di più sul \u003Cmark>vaiolo\u003C/mark> delle scimmie di cui sui giornali si parla a spizzichi e bocconi e cerchiamo di sgomberare il campo da interpretazioni fuorvianti, come l'attenzione data alla supposta promiscuità di questa malattia.\r\n\r\nGiacomo, virologo, ci dà alcune informazioni a riguardo dei sintomi, delle cause e delle modalità di contagio per poi passare ad alcuni temi da approfondire quali come sia avvenuto lo spillover, quali cause sociali e quali conseguenze gestionali possiamo individuare, come monitorare la malattia e il suo livello di pericolosità.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/Vaiolo-scimmie-2022_05_26_2022.05.26-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":75,"snippet":77,"value":77},[76],"Vaiolo","\u003Cmark>Vaiolo\u003C/mark> delle scimmie: pandemia 2.0 ?",[79,81,83,86,89],{"matched_tokens":80,"snippet":67},[],{"matched_tokens":82,"snippet":15},[],{"matched_tokens":84,"snippet":85},[68],"\u003Cmark>vaiolo\u003C/mark>",{"matched_tokens":87,"snippet":88},[68],"\u003Cmark>vaiolo\u003C/mark> delle scimmie",{"matched_tokens":90,"snippet":26},[],[92,99,102],{"field":35,"indices":93,"matched_tokens":95,"snippets":98},[14,94],3,[96,97],[68],[68],[85,88],{"field":100,"matched_tokens":101,"snippet":77,"value":77},"post_title",[76],{"field":103,"matched_tokens":104,"snippet":72,"value":73},"post_content",[68],578730123365712000,{"best_field_score":107,"best_field_weight":108,"fields_matched":94,"num_tokens_dropped":47,"score":109,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":47},"1108091339008",13,"578730123365711979",{"document":111,"highlight":133,"highlights":138,"text_match":141,"text_match_info":142},{"cat_link":112,"category":114,"comment_count":47,"id":116,"is_sticky":47,"permalink":117,"post_author":50,"post_content":118,"post_date":119,"post_excerpt":53,"post_id":116,"post_modified":120,"post_thumbnail":121,"post_thumbnail_html":122,"post_title":123,"post_type":58,"sort_by_date":124,"tag_links":125,"tags":130},[113],"http://radioblackout.org/category/notizie/",[115],"Blackout Inside","59198","http://radioblackout.org/2020/04/in-ecuador-la-la-nuova-pandemia-si-interseca-con-vecchie-disuguaglianze-e-lotte/","E' di ieri la notizia che l’ex presidente dell'Ecuador Rafael Correa, al potere dal 2007 al 2017, è stato condannato in primo grado a otto anni di prigione per corruzione e altre diciassette persone, tra cui l’ex vicepresidente Jorge Glas, sono state condannate alla stessa pena. Si tratta di una sentenza farsa, dal momento che Correa nel frattempo è riparato in Belgio. Ben più reale è l'emergenza sanitaria provocata dal coronavirus, che sta duramente colpendo i territori. L’epicentro del contagio è a Guayaquil, dove i cadaveri non vengono ritirati e la popolazione è costretta a trascinarli fuori dalle case per paura del contagio, mentre a chi è vivo e povero non si fanno i tamponi, perché il sistema sanitario è analogo a quello statunitense e la sanità pubblica ha pochissime risorse.\r\n\r\nQuali sono le caratteristiche socio-economiche della regione del Guyas, dove si trova Guayaquil? Come stanno vivendo la situazione le popolazioni indigene, sterminate nella storia da virus come il vaiolo, il morbillo e l'influenza e ora colpite da questa nuova pandemia? Cosa sta succedendo rispetto al debito che lo stato sta continuando a pagare al FMI? Mentre nel resto del mondo si parla del rischio collasso della rete internet, in Ecuador si affronta il problema dell'accesso all'acqua, piuttosto che dell'assenza di rete elettrica: quali sono le risposte che la popolazione sta cercando in autonomia rispetto alla scontata inaffidabilità del governo?\r\n\r\nQuesta mattina ne abbiamo parlato con Francesco:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/ecuador.mp3\"][/audio]","9 Aprile 2020","2020-04-09 13:44:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/indigenas-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"229\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/indigenas-300x229.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/indigenas-300x229.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/indigenas-768x587.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/indigenas.jpg 1004w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","In Ecuador la nuova pandemia si interseca con vecchie disuguaglianze e lotte",1586439824,[126,127,128,129],"http://radioblackout.org/tag/correa/","http://radioblackout.org/tag/covid19/","http://radioblackout.org/tag/ecuador/","http://radioblackout.org/tag/popolazioni-indigene/",[131,22,132,17],"Correa","Ecuador",{"post_content":134},{"matched_tokens":135,"snippet":136,"value":137},[68],"storia da virus come il \u003Cmark>vaiolo\u003C/mark>, il morbillo e l'influenza e","E' di ieri la notizia che l’ex presidente dell'Ecuador Rafael Correa, al potere dal 2007 al 2017, è stato condannato in primo grado a otto anni di prigione per corruzione e altre diciassette persone, tra cui l’ex vicepresidente Jorge Glas, sono state condannate alla stessa pena. 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Uccisioni, ferimenti, invasioni di terre sono ripresi e mettono a rischio la sopravvivenza delle popolazioni dell'Amazzonia, dove vivono buona parte delle popolazioni indigene, alcune delle quali mai entrate in contatto con i colonizzatori europei e i loro discendenti.\r\n\r\nLa storia dei popoli indigeni del Brasile è segnata da violenze, schiavitù, malattie e genocidio. Quando arrivarono i primi coloni europei, nel 1500, l’attuale Brasile era abitato da circa 11 milioni di Indiani suddivisi in circa 2000 diverse tribù. In un solo secolo dal primo contatto, il 90% degli indigeni fu spazzato via principalmente a causa delle malattie importate dai coloni, come influenza, morbillo e vaiolo. Nei secoli che seguirono, altre migliaia di Indiani morirono schiavi nelle piantagioni di gomma e canna da zucchero.\r\nLa presidenza Bolsonaro da il via libera all'attacco alle risorse dell'Amazzonia, già a lungo depredate e distrutte. Dighe, allevamenti intensivi, progetti estrattivi, l'industria del legname sono la principale minaccia per il territorio e per chi ci vive.\r\nLa distruzione dell'abitat delle popolazioni indigene è la condanna a morte per la loro cultura e per intere tribù.\r\n\r\nOggi in Brasile vivono circa 305 tribù per un totale di quasi 900.000 persone, lo 0,4% della popolazione del paese.\r\n\r\nI governi precedenti avevano riconosciuto alla popolazione indigena 690 territori, pari a circa il 13% del suolo brasiliano.\r\nQuasi tutti questi territori protetti (il 98,5%) si trovano in Amazzonia e sono abitati da circa la metà degli Indiani del paese. L’altra metà vive al di fuori dell’area amazzonica, dove si trova solo l’1,5% delle terre riconosciute come aree indigene.\r\nOggi i flebili diritti conquistati potrebbero essere spazzati via.\r\n\r\nIl 31 gennaio, rispondendo all'appello di Survival, sono scese in piazza migliaia di persone in ogni dove. Oltre alle importanti manifestazioni di Brasile ci sono state iniziative a Francia, Germania, Stati Uniti, Spagna, Gran Bretagna, Italia...\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo, che ha preso parte all'iniziativa svoltasi al consolato generale del Brasile a Milano.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/2019-02-05-brasile-max-var.mp3\"][/audio]","5 Febbraio 2019","2019-02-05 13:51:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/milano-31-gen-consolato-Brasile-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"191\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/milano-31-gen-consolato-Brasile-300x191.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/milano-31-gen-consolato-Brasile-300x191.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/milano-31-gen-consolato-Brasile-768x488.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/milano-31-gen-consolato-Brasile-1024x650.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/milano-31-gen-consolato-Brasile.jpeg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Brasile. 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Se ogni imposizione di Stato è in se intollerabile, il ricatto sulla scuola e la minaccia di togliere i figli ai genitori inadempienti lo è più del consueto.\r\nIn questa vicenda si intrecciano più piani di di riflessione, che abbiamo tentato di separare sul piano analitico, pur rendendoci conto che l'intrico è difficile da dipanare.\r\nChi sostiene che in ballo ci sia la libertà di cura non considera che i vaccini vengono fatti a bambini molto piccoli che non possono valutare rischi e vantaggi individuali e collettivi della pratica vaccinale.\r\n\r\nAffidare ai genitori o allo Stato la decisione appare la classica scelta tra la padella e la brace.\r\n\r\nNon solo. La pratica vaccinale inerisce una nozione i cui confini sono spesso difficili da individuare: la “salute pubblica”.\r\n\r\nIn mezzo c'è la crescente sfiducia nelle istituzioni sanitarie, scosse da continue inchieste su ruberie, furti, malasanità.\r\n\r\nQuesta sfiducia spesso investe anche chi lavora nella ricerca, spesso senza sovvenzioni né pubbliche né private.\r\n\r\n \r\n\r\nIl vaccino tutela chi lo fa, perché impedisce l'insorgere della malattia, tutela anche i bambini immunodepressi e quelli che rischiano di sviluppare reazioni autoimmuni, che non possono essere vaccinati. Se i bambini sani sono vaccinati, quelli immunodepressi non rischiano di infettarsi.\r\n\r\n \r\n\r\nQuesta verità banale è oggi messa in discussione da un numero crescente di genitori che negli ultimi anni hanno deciso di non vaccinare i propri figli, perché spaventati dalla marea di informazioni diffuse in salsa simil scientifica in rete.\r\n\r\nChi naviga in internet e sceglie di fare un viaggio nel pianeta dei vaccini, scopre che più del 70% dei siti, pagine facebook, blog sono no vax, solo il 30% è favorevole.\r\n\r\nÉ quindi ovvio che proprio chi vuole informarsi il più possibile nell'interesse dei propri figli, incappando in questa vera onda anomala antivax, finisca con il nutrire dubbi sull'opportunità di vaccinare i propri bambini.\r\n\r\n \r\n\r\nUn buon metodo per orientarsi è prestare attenzione al fatto che in genere i no vax trovano spazio nelle pagine gestite dai numerosi complottisti che popolano il web.\r\n\r\n \r\n\r\nAltro buon metodo è parlare con gli studiosi, i ricercatori, che fanno il loro lavoro avendo ben chiaro il ruolo delle Big Pharma, dello Stato e dei complottisti.\r\n\r\n \r\n\r\nNoi ne abbiamo parlato con Ennio Carbone, un compagno che in passato abbiamo sentito più volte sul ruolo delle Big Pharma, sul diffondersi delle epidemie, sui poveri che muoiono di malattie curabili, sulla ricerca scientifica nel nostro paese.\r\n\r\n \r\n\r\nQui altri articoli:\r\n\r\n \r\n\r\n“Big Pharma. Affari o salute?”\r\n\r\n \r\n\r\n“Ebola e Big Pharma”\r\n\r\n \r\n\r\n“Il prezzo della vita. Come si vive e come si muore di sanità”\r\n\r\n \r\n\r\n“Business e salute. Il giallo dei vaccini”\r\n\r\n \r\n\r\nEnnio è Professore Ordinario di Patologia Generale all'Università della Magna Grecia\r\n\r\n \r\n\r\nAdjunct Senior Lecturer presso il Dipartimento di Microbiologia, e Biologia Cellulare e dei Tumori (MTC) Karolinska Institutet, Stoccolma , Svezia.\r\n\r\n \r\n\r\nFa parte del Consiglio Direttivo Nazionale della Società Italiana di Immunologia, Immunologia Clinica ed Allergologia.\r\n\r\n \r\n\r\nA lui abbiamo rivolto alcune semplici domande.\r\n\r\n \r\n\r\nCome funziona il sistema immunitario?\r\n\r\n \r\n\r\nQuali e quante sono le reazioni avverse ai vaccini?\r\n\r\n \r\n\r\nA chi non devono essere fatti i vaccini? Anche agli immunodepressi o a quelli che sviluppano reazioni atopiche verrà imposta la vaccinazione?\r\n\r\n \r\n\r\nCos'è l'immunità di comunità?\r\n\r\n \r\n\r\nPerché è calato il grado di vaccinazione in Europa?\r\n\r\n \r\n\r\nBig Pharma e il business dei vaccini. Quali interessi sono in ballo?\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta con Ennio:\r\n\r\n2017 06 05 vaccini ennio carbone leg\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito vi proponiamo alcuni stralci di un articolo di Ennio Carbone scritti nel febbraio 2015 e dedicato all'estendersi della sfiducia nella vaccinazione e alle sue ragioni:\r\n\r\n“In questo articolo analizzerò brevemente la storia e le cause della nascita del mito: “le vaccinazioni fanno male”. Prenderò in considerazione in particolare il ruolo dei mass media e della religione nel plasmare alcuni comportamenti della società nel caso specifico nei confronti di una delle terapie più antiche della medicina moderna, la vaccinazione.\r\n\r\nSi deve a Edward Jenner medico condotto inglese la prima formulazione del vaccino contro il vaiolo nel 1796. Già Voltaire agli inizi del 1700 aveva stimato che il 60% della popolazione dell'epoca era affetta dal vaiolo e il 20% ne morisse e come le popolazioni circasse si proteggessero da questa temibile infezione inoculandosi materiale purulento che proveniva da individui infetti. Tale pratica chiamata variolizzazione venne importata dagli ottomani in Anatolia e da lì, tramite gli inglesi, in Europa.\r\n\r\nNel 1960 venne praticata su scala globale la campagna di vaccinazione antivaiolosa ed ora la malattia è considerata estinta poiché dal 1980 non si sono più verificati casi di infezione. Il principio sul quale si regge la vaccinazione è molto semplice si tratta di educare il nostro sistema immunitario a riconoscere preventivamente il virus o il batterio in forma attenuata in modo da prepararlo ad agire con efficacia e rapidità quando il patogeno entra nell’organismo in seguito ad infezione. In tal senso la vaccinazione è una terapia non farmacologica che non si sostituisce alle nostre difese naturali ma le stimola ed indirizza in modo da conferirci una resistenza duratura contro le malattie infettive.\r\n\r\nLe vaccinazioni possono avere effetti collaterali come escare e cicatrici nei siti di inoculo, febbre ed in alcuni rarissimi casi reazioni anafilattiche (iper responsività del sistema immune).\r\n\r\n \r\n\r\nSi calcola che complessivamente le vaccinazioni abbiano prevenuto l'infezione di 75/109 milioni di persone.\r\n\r\n \r\n\r\nTuttavia campagne stampa e di altri organi di informazione hanno creato nell’immaginario collettivo dei pregiudizi contro l'utilizzo di questo semplice ed efficace forma di medicina preventiva.\r\n\r\n \r\n\r\nVediamo i fatti.\r\n\r\nNel 2013 nel Galles nel Regno Unito si sviluppò un'epidemia di morbillo che infettò più di 1200 persone portando al ricovero di 88 e ad un decesso. L’eruzione infettiva avviene nei bambini che i genitori avevano rifiutato di vaccinare con il vaccino contro Morbillo, Rosolia e Varicella. Il rifiuto dei genitori derivava dalla loro paura che il vaccino potesse dare ad autismo del bambino. Tale atteggiamento si basava su evidenze scientifiche che erano state ritrattate e riconosciute erronee da diverse ricerche (ref 1).\r\n\r\nNel modo occidentale ci sono altri esempi dell’effetto della mancata vaccinazione dovuta alle infondate paure provocate dalla cattiva informazione dei mass media. Negli Stati Uniti nel 2012 veniva registrato il più alto numero di casi di pertosse degli ultimi 60 anni a causa del rifiuto di vaccinare i propri figli per analoghe ragioni.\r\n\r\n \r\n\r\nIn Giappone si passava dagli 87 casi di varicella del 2010 ai piu di 5400 casi nei primi quattro mesi del 2013 a causa dell interruzione della campagna vaccinale.\r\n\r\n \r\n\r\nIl rifiuto da parte dei genitori di vaccinare i propri figli ha una ricaduta per tutta la collettività poiché crea dei depositi virali dai quali e possibile far insorgere epidemie. Negli Stati Uniti è obbligatorio dichiarare il motivo per il quale si rifiuta di vaccinare il proprio figlio, da un'analisi di questi dati risulta che il 48% dichiara motivi religiosi, gli altri motivazioni personali. In genere il numero di famiglie che rifiuta di vaccinare i propri figli è più alto in gruppi e regioni dove credenze religiose sono molto forti come nel caso della Bible Belt (Cintura della Bibbia), nel middle east degli USA e in Olanda dove si trovano diverse comunità di protestanti ortodossi.\r\n\r\n \r\n\r\nProprio in Olanda nel ottobre 2013 iniziò una violenta epidemia di morbillo che uccise una ragazza di 17 anni. Oltre a chi rifiuta la vaccinazione per seguire un dogma religioso, c'è chi teme gli effetti collaterali della vaccinazione.\r\n\r\n \r\n\r\nIn questo caso si tratta della diffusione da parte dei mass media delle ricerche del gastroenterologo Andrew Wakefield che nel 1997 stabiliva una associazione tra vaccinazione e autismo. Quest'idea nonostante sia stata ritrattata e poi definitivamente abbandonata per l'accumularsi di evidenze che la confutavano radicalmente è restata nell’immaginario collettivo poiché la stampa ed i mass media non hanno dato la stessa enfasi alle prove molto piu consistenti e definitive sull’erroneità degli studi che sostenevano l'associazione vaccino-autismo. Vedi anche la recente ritrattazione di un lavoro che sosteneva la correlazione tra vaccinazioni e autismo tra bambini africani per alterazione dei dati, uso erroneo di analisi statistiche, conflitti di interessi degli autori (ref 2,3,4) condizionamenti sul processo editoriale.\r\n\r\nUna menzione a parte va fatta per l’Italia unico paese dove ancora oggi è presente una campagna anti vaccinale che non tiene conto della scienza che ha seriamente investigato e quindi sconfessato l’idea di Wakefield. La campagna mass mediatica contro le vaccinazioni è continua. Nell'autunno del 2015 i maggiori giornali lanciavano a tutta pagina la notizia che il vaccino anti influenzale aveva avuto degli effetti letali su quattro pazienti novantenni.\r\n\r\nIn questo caso la notizia gestita da persone senza preparazione scientifica e completamente irresponsabili ha completamente distorto la verità medica: a quell’età il virus dell'influenza comune è letale; inoltre il sistema immune dell’ultraottuagenario non e più in grado di rispondere efficientemente agli stimoli vaccinici. In altre parole quelle persone sono state uccise dal virus influenzale.\r\n\r\n \r\n\r\nCredo che questa unicità dell’Italia dipenda da due fattori: a) presenza di una forte cultura mistico-magico fomentata dalla chiesa cattolica b) dalla quasi completa assenza di giornalisti scientifici.\r\n\r\n \r\n\r\nIn generale l’assenza di un educazione ed informazione medica preventiva di massa può generare prevenzione verso alcune terapie rese obbligatorie per legge perché non comprese nel loro meccanismo di azione, per le loro potenzialità benefiche per l'intero genere umano ed anche sui loro effetti collaterali.\r\n\r\nAlcuni studi recenti (5) hanno dimostrato come l’autismo venga associato dai genitori a molte altre condizioni predisponenti come fattori genetici, volontà di dio, struttura cerebrale, presenza di tossine nei vaccini e inquinamento ambientale. In particolare il gruppo di bambini che mostrava fenomeni autistici ed i genitori lo associavano con la somministrazione di vaccini andavano incontro a risoluzione più rapida mentre questa non si aveva negli altri gruppi di bambini.\r\n\r\n \r\n\r\nE' tragico notare che mentre nei paesi ricchi si manifestano forme di disaffezione verso le campagne vaccinali in Africa ogni anno 150.000 bambini muoiono di morbillo e vi è una forte richiesta di avere a disposizione vaccini a costi al di fuori di quello imposto dal mercato e verso nuovi agenti patogeni come l'Ebola In questo caso viene messa da parte dagli stessi mass media l’associazione vaccini ed autismo.\r\n\r\nTesti consultati:\r\n\r\n \r\n\r\n1) Nature. 2014 Mar 6;507(7490):S17-9.Public health: An injection of trust. Eisenstein M.\r\n\r\n2) Transl Neurodegener. 2014 Oct 3;3:22. doi: 10.1186/2047-9158-3-22. eCollection 2014.Retraction: Measles-mumps-rubella vaccination timing and autism among young African American boys: a reanalysis of CDC data.\r\n\r\n3) Vaccine. 2015 Jan 3. pii: S0264-410X(14)01689-2. doi: 10.1016/j.vaccine.2014.12.036. Early exposure to the combined measles-mumps-rubella vaccine and thimerosal-containing vaccines and risk of autism spectrum disorder. Uno Y1, et al\r\n\r\n4) Rev Peru Med Exp Salud Publica. 2013 Apr;30(2):268-74.[Addressing the controversy regarding the association between thimerosal-containing vaccines and autism].García-Fernández L1, Hernández AV, Suárez Moreno V, Fiestas F.\r\n\r\n5) J Autism Dev Disord. 2014 Nov 15. Emergence of Autism Spectrum Disorder in Children from Simplex Families: Relations to Parental Perceptions of Etiology.\r\n\r\n\r\nGoin-Kochel RP1, Mire SS, Dempsey AG.”","8 Giugno 2017","2017-06-10 12:25:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/ricerca1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"181\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/ricerca1-300x181.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/ricerca1-300x181.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/ricerca1-768x464.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/ricerca1-1024x619.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Vaccini, complotti, salute, soldi",1496941251,[193,194,195,196,62,197,198],"http://radioblackout.org/tag/big-pharma/","http://radioblackout.org/tag/business-della-salute/","http://radioblackout.org/tag/complottismo/","http://radioblackout.org/tag/immunologia/","http://radioblackout.org/tag/soldi/","http://radioblackout.org/tag/vaccini/",[200,34,201,30,15,20,202],"big pharma","complottismo","vaccini",{"post_content":204},{"matched_tokens":205,"snippet":206,"value":207},[68],"formulazione del vaccino contro il \u003Cmark>vaiolo\u003C/mark> nel 1796. 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Affari o salute?”\r\n\r\n \r\n\r\n“Ebola e Big Pharma”\r\n\r\n \r\n\r\n“Il prezzo della vita. Come si vive e come si muore di sanità”\r\n\r\n \r\n\r\n“Business e salute. Il giallo dei vaccini”\r\n\r\n \r\n\r\nEnnio è Professore Ordinario di Patologia Generale all'Università della Magna Grecia\r\n\r\n \r\n\r\nAdjunct Senior Lecturer presso il Dipartimento di Microbiologia, e Biologia Cellulare e dei Tumori (MTC) Karolinska Institutet, Stoccolma , Svezia.\r\n\r\n \r\n\r\nFa parte del Consiglio Direttivo Nazionale della Società Italiana di Immunologia, Immunologia Clinica ed Allergologia.\r\n\r\n \r\n\r\nA lui abbiamo rivolto alcune semplici domande.\r\n\r\n \r\n\r\nCome funziona il sistema immunitario?\r\n\r\n \r\n\r\nQuali e quante sono le reazioni avverse ai vaccini?\r\n\r\n \r\n\r\nA chi non devono essere fatti i vaccini? Anche agli immunodepressi o a quelli che sviluppano reazioni atopiche verrà imposta la vaccinazione?\r\n\r\n \r\n\r\nCos'è l'immunità di comunità?\r\n\r\n \r\n\r\nPerché è calato il grado di vaccinazione in Europa?\r\n\r\n \r\n\r\nBig Pharma e il business dei vaccini. Quali interessi sono in ballo?\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta con Ennio:\r\n\r\n2017 06 05 vaccini ennio carbone leg\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito vi proponiamo alcuni stralci di un articolo di Ennio Carbone scritti nel febbraio 2015 e dedicato all'estendersi della sfiducia nella vaccinazione e alle sue ragioni:\r\n\r\n“In questo articolo analizzerò brevemente la storia e le cause della nascita del mito: “le vaccinazioni fanno male”. Prenderò in considerazione in particolare il ruolo dei mass media e della religione nel plasmare alcuni comportamenti della società nel caso specifico nei confronti di una delle terapie più antiche della medicina moderna, la vaccinazione.\r\n\r\nSi deve a Edward Jenner medico condotto inglese la prima formulazione del vaccino contro il \u003Cmark>vaiolo\u003C/mark> nel 1796. Già Voltaire agli inizi del 1700 aveva stimato che il 60% della popolazione dell'epoca era affetta dal \u003Cmark>vaiolo\u003C/mark> e il 20% ne morisse e come le popolazioni circasse si proteggessero da questa temibile infezione inoculandosi materiale purulento che proveniva da individui infetti. Tale pratica chiamata variolizzazione venne importata dagli ottomani in Anatolia e da lì, tramite gli inglesi, in Europa.\r\n\r\nNel 1960 venne praticata su scala globale la campagna di vaccinazione antivaiolosa ed ora la malattia è considerata estinta poiché dal 1980 non si sono più verificati casi di infezione. Il principio sul quale si regge la vaccinazione è molto semplice si tratta di educare il nostro sistema immunitario a riconoscere preventivamente il virus o il batterio in forma attenuata in modo da prepararlo ad agire con efficacia e rapidità quando il patogeno entra nell’organismo in seguito ad infezione. In tal senso la vaccinazione è una terapia non farmacologica che non si sostituisce alle nostre difese naturali ma le stimola ed indirizza in modo da conferirci una resistenza duratura contro le malattie infettive.\r\n\r\nLe vaccinazioni possono avere effetti collaterali come escare e cicatrici nei siti di inoculo, febbre ed in alcuni rarissimi casi reazioni anafilattiche (iper responsività del sistema immune).\r\n\r\n \r\n\r\nSi calcola che complessivamente le vaccinazioni abbiano prevenuto l'infezione di 75/109 milioni di persone.\r\n\r\n \r\n\r\nTuttavia campagne stampa e di altri organi di informazione hanno creato nell’immaginario collettivo dei pregiudizi contro l'utilizzo di questo semplice ed efficace forma di medicina preventiva.\r\n\r\n \r\n\r\nVediamo i fatti.\r\n\r\nNel 2013 nel Galles nel Regno Unito si sviluppò un'epidemia di morbillo che infettò più di 1200 persone portando al ricovero di 88 e ad un decesso. L’eruzione infettiva avviene nei bambini che i genitori avevano rifiutato di vaccinare con il vaccino contro Morbillo, Rosolia e Varicella. Il rifiuto dei genitori derivava dalla loro paura che il vaccino potesse dare ad autismo del bambino. Tale atteggiamento si basava su evidenze scientifiche che erano state ritrattate e riconosciute erronee da diverse ricerche (ref 1).\r\n\r\nNel modo occidentale ci sono altri esempi dell’effetto della mancata vaccinazione dovuta alle infondate paure provocate dalla cattiva informazione dei mass media. Negli Stati Uniti nel 2012 veniva registrato il più alto numero di casi di pertosse degli ultimi 60 anni a causa del rifiuto di vaccinare i propri figli per analoghe ragioni.\r\n\r\n \r\n\r\nIn Giappone si passava dagli 87 casi di varicella del 2010 ai piu di 5400 casi nei primi quattro mesi del 2013 a causa dell interruzione della campagna vaccinale.\r\n\r\n \r\n\r\nIl rifiuto da parte dei genitori di vaccinare i propri figli ha una ricaduta per tutta la collettività poiché crea dei depositi virali dai quali e possibile far insorgere epidemie. Negli Stati Uniti è obbligatorio dichiarare il motivo per il quale si rifiuta di vaccinare il proprio figlio, da un'analisi di questi dati risulta che il 48% dichiara motivi religiosi, gli altri motivazioni personali. In genere il numero di famiglie che rifiuta di vaccinare i propri figli è più alto in gruppi e regioni dove credenze religiose sono molto forti come nel caso della Bible Belt (Cintura della Bibbia), nel middle east degli USA e in Olanda dove si trovano diverse comunità di protestanti ortodossi.\r\n\r\n \r\n\r\nProprio in Olanda nel ottobre 2013 iniziò una violenta epidemia di morbillo che uccise una ragazza di 17 anni. Oltre a chi rifiuta la vaccinazione per seguire un dogma religioso, c'è chi teme gli effetti collaterali della vaccinazione.\r\n\r\n \r\n\r\nIn questo caso si tratta della diffusione da parte dei mass media delle ricerche del gastroenterologo Andrew Wakefield che nel 1997 stabiliva una associazione tra vaccinazione e autismo. Quest'idea nonostante sia stata ritrattata e poi definitivamente abbandonata per l'accumularsi di evidenze che la confutavano radicalmente è restata nell’immaginario collettivo poiché la stampa ed i mass media non hanno dato la stessa enfasi alle prove molto piu consistenti e definitive sull’erroneità degli studi che sostenevano l'associazione vaccino-autismo. Vedi anche la recente ritrattazione di un lavoro che sosteneva la correlazione tra vaccinazioni e autismo tra bambini africani per alterazione dei dati, uso erroneo di analisi statistiche, conflitti di interessi degli autori (ref 2,3,4) condizionamenti sul processo editoriale.\r\n\r\nUna menzione a parte va fatta per l’Italia unico paese dove ancora oggi è presente una campagna anti vaccinale che non tiene conto della scienza che ha seriamente investigato e quindi sconfessato l’idea di Wakefield. La campagna mass mediatica contro le vaccinazioni è continua. Nell'autunno del 2015 i maggiori giornali lanciavano a tutta pagina la notizia che il vaccino anti influenzale aveva avuto degli effetti letali su quattro pazienti novantenni.\r\n\r\nIn questo caso la notizia gestita da persone senza preparazione scientifica e completamente irresponsabili ha completamente distorto la verità medica: a quell’età il virus dell'influenza comune è letale; inoltre il sistema immune dell’ultraottuagenario non e più in grado di rispondere efficientemente agli stimoli vaccinici. In altre parole quelle persone sono state uccise dal virus influenzale.\r\n\r\n \r\n\r\nCredo che questa unicità dell’Italia dipenda da due fattori: a) presenza di una forte cultura mistico-magico fomentata dalla chiesa cattolica b) dalla quasi completa assenza di giornalisti scientifici.\r\n\r\n \r\n\r\nIn generale l’assenza di un educazione ed informazione medica preventiva di massa può generare prevenzione verso alcune terapie rese obbligatorie per legge perché non comprese nel loro meccanismo di azione, per le loro potenzialità benefiche per l'intero genere umano ed anche sui loro effetti collaterali.\r\n\r\nAlcuni studi recenti (5) hanno dimostrato come l’autismo venga associato dai genitori a molte altre condizioni predisponenti come fattori genetici, volontà di dio, struttura cerebrale, presenza di tossine nei vaccini e inquinamento ambientale. In particolare il gruppo di bambini che mostrava fenomeni autistici ed i genitori lo associavano con la somministrazione di vaccini andavano incontro a risoluzione più rapida mentre questa non si aveva negli altri gruppi di bambini.\r\n\r\n \r\n\r\nE' tragico notare che mentre nei paesi ricchi si manifestano forme di disaffezione verso le campagne vaccinali in Africa ogni anno 150.000 bambini muoiono di morbillo e vi è una forte richiesta di avere a disposizione vaccini a costi al di fuori di quello imposto dal mercato e verso nuovi agenti patogeni come l'Ebola In questo caso viene messa da parte dagli stessi mass media l’associazione vaccini ed autismo.\r\n\r\nTesti consultati:\r\n\r\n \r\n\r\n1) Nature. 2014 Mar 6;507(7490):S17-9.Public health: An injection of trust. Eisenstein M.\r\n\r\n2) Transl Neurodegener. 2014 Oct 3;3:22. doi: 10.1186/2047-9158-3-22. eCollection 2014.Retraction: Measles-mumps-rubella vaccination timing and autism among young African American boys: a reanalysis of CDC data.\r\n\r\n3) Vaccine. 2015 Jan 3. pii: S0264-410X(14)01689-2. doi: 10.1016/j.vaccine.2014.12.036. Early exposure to the combined measles-mumps-rubella vaccine and thimerosal-containing vaccines and risk of autism spectrum disorder. Uno Y1, et al\r\n\r\n4) Rev Peru Med Exp Salud Publica. 2013 Apr;30(2):268-74.[Addressing the controversy regarding the association between thimerosal-containing vaccines and autism].García-Fernández L1, Hernández AV, Suárez Moreno V, Fiestas F.\r\n\r\n5) J Autism Dev Disord. 2014 Nov 15. 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Questa è la prima volta che si ha un’epidemia in larga scala. Il 20 aprile 2014 si contavano 242 pazienti infettati da Ebola tra Guinea e Liberia, di questi 147 sono già morti. Da marzo 2014 ad oggi circa 2000 sono i casi diagnosticati con piu di 600 morti: l’epidemia più severa finora registrata.\r\nIl ceppo virale responsabile è il ceppo Zaire Ebola. Il virus ha raggiunto in maggio le capitali dei due paesi con alta concentrazione umana rispettivamente Conakry e Monrovia dove il contagio è più rapido e l'epidemia potrebbe subire una accelerazione. Casi sospetti sono stati descritti in Mali e Sierra Leone. Il virus appartiene alla famiglia dei Filoviridae (ordine dei Mononegavirales). Alla stessa famiglia appartiene il virus di Marburg altro patogeno letale (porta il nome dello scienziato che lo scopri e ne rimase infettato letalmente). Il terzo membro della famiglia dei filovirus è il Cuevavirus che non è stato dimostrato infettare gli uomini. I tre virus sono dei virus propri di alcune specie di pipistrelli.\r\nI virus della famiglia Filovirus sono parassiti abituali di tre tipi di pipistrelli che popolano le foreste pluviali dell Africa occidentale e trovano rifugio nelle caverne e miniere: Hypsignathus monstrosus (pipistrello a testa di martello), Epomops fraqueti, Myonecteris Torquata. Queste specie si nutrono esclusivamente di frutta e sono il supporto proteico principale per le popolazioni dell Africa Occidentale, la loro caccia, macellazione e vendita in appositi mercati settimanali (luma) ha rappresentato la condizione ideale per il passaggio di Ebola dal pipistrello all'uomo.\r\n\r\nLa percentuale di decesso da Ebola è altissima: il 60-90% degli infettati muore dopo poche settimane. L’Ebola data la sua altissima letalità è stato classificato nella Categoria A come agente per bioterrorismo dal Center for Disease Control and Prevention di Atlanta US 2014. Questa caratteristica del virus lo pone al centro dell’ interesse della ricerca militare del Ministero Della Difesa Americano (US Army Medical Research Institute of Infectious Diseases).\r\n\r\nTutti i fluidi biologici sono altamente infettivi (sudore, sangue, sputo), ma non viene trasmesso per via respiratoria. La malattia si presenta come una semplice influenza con febbre, dolori muscolari, mal di testa, vomito, diarrea il che rende difficile una sua diagnosi che spesso viene confusa con la malaria o altre banali infezioni. Il paziente muore una volta entrato nella fase emorragica, dopo pochi giorni o settimane. La fase emorragica si presenta con emorragie interne, sottocutanee, vomito ematico, insufficienza renale e respiratoria. Il trattamento è sintomatico anche se un farmaco favipiraravir (anti RNA virale) ha dato buoni risultati nel topo ed un vaccino è in via di allestimento: in altre parole attualmente non esiste alcuna terapia testata nell’uomo efficace contro questa infezione (1).\r\n\r\nL’arrivo di Ebola nelle grandi città dell’Africa Occidentale (Monrovia, Conakry) marca la differenza con le precedenti ondate epidemiche. Questo tragico evento conferisce alla epidemia 2014 una rapida diffusione in aree densamente popolate dove la povertà, le condizioni igieniche, e la scarsità di acqua rendono l'infezione ancora più contagiosa. E' difficile pensare di lavarsi le mani e preservare buoni livelli di igiene se non si ha acqua da bere. Calcoli approssimativi basati sulle precedenti epidemie (2005 Repubblica Democratica del Congo) portano a pensare che il passaggio da epidemia a pandemia dell'infezione di Ebola sia possibile e possa avere le caratteristiche delle pandemie dei virus influenzale (2).\r\n\r\nQuali sono le possibilità che l'epidemia possa trasformarsi in una pandemia che coinvolga le regioni più sviluppate del pianeta?\r\n\r\nPer rispondere a questa domanda da un lato va considerato che le modalità di trasmissione del virus Ebola del ceppo Zaire si basano strettamente sulle condizioni di povertà estrema delle popolazioni che colpisce. Dove carenze igieniche, assenza di presidi sanitari specializzati nel trattamento di malattie infettive, facilità di spostamento tra le aree epidemiche congiuntamente a tradizioni culturali come quella di lavare i corpi dei deceduti prima della sepoltura con relativo contagio per contatto con i fluidi biologici sono la causa del propagarsi dell'epidemia. Nei paesi più ricchi si ha un sistema sanitario molto più efficiente, presidi per il trattamento delle malattie infettive specializzati, condizioni igieniche migliori, possibilità di effettuare una quarantena degli infetti efficace, inoltre è possibile tracciare i contatti interpersonali per monitorare le possibili catene umane dell'infezione per interromperle.\r\n\r\nQuindi una pandemia che coinvolga Europa e Stati Uniti è poco probabile. Tuttavia, anche se poco probabile una pandemia resta possibile.\r\nInfatti vanno considerate alcune caratteristiche dell’epidemia di ebola di quest’anno. Nella corrente epidemia per la prima volta sono stati coinvolti grossi centri urbani, ha una alta velocità di propagazione ed alta incidenza di mortalità.\r\nInoltre la coevoluzione tra la nostra specie e le specie virali ha dimostrato che virus propagatisi inizialmente per zoonosi possono adattare il proprio genoma alla propagazione interumana acquisendo la capacità di propagarsi rapidamente ed efficientemente nella nostra specie.\r\n\r\nConsiderazioni politiche.\r\n\r\nL’encefalomielite emorragica provocata dal virus Ebola (Ebola Virus Disease,EVD) appartiene dal punto di vista patologico alle nuove malattie e alla grande famiglia di malattie orfane. Il suo inquadramento tra le nuove malattie (dove troviamo anche la Legionellosi, HIV, Virus di Mamburg, Hantavirus, Dengue) indica una malattia dovuta ad un patogeno (virus o batterio) che solo recentemente è entrato in contatto con la nostra specie. Mentre per malattie orfane sono ad esempio la Malaria, Virus enterici della dissenteria infantile e la stragrande maggioranza delle nuove malattie infettive colpiscono le regioni più povere del pianeta. Sono dette orfane perché poco studiate e perché non hanno trovato ancora una soluzione terapeutica poiché non esistono programmi di finanziamento pubblici o privati a sostegno della ricerca su queste patologie.\r\nE’ interessante notare che la prima descrizione dell’infezione da Ebola risale al 1976 a Yambuku, nello Zaire regione mineraria nota per i giacimenti di oro. E proprio nelle miniere che i pipistrelli infetti hanno passato il virus ai lavoratori impiegati nelle estrazioni minerarie. Questo è un esempio paradigmatico del meccanismo che porta da un lato all’insorgenza delle zoonosi e dall’altro all’emergere di nuove patologie infettive. Infatti la presenza dell’uomo in nicchie ecologiche precedentemente non popolate porta gli animali ed i loro parassiti a contatto con la nostra specie. Lo sfruttamento selvaggio del pianeta non curandosi dell’impatto ambientale ha anche questo tipo di effetti collaterali.\r\n\r\nI rimedi a breve e lunga scadenza\r\nIl controllo dell’epidemia tramite la quarantena ed il controllo dei flussi migratori ci riporta alle pratiche mediche del 1500-1600 AD. Durante le epidemie di peste e colera i malati venivano concentrati nei lazzaretti funzionavano come incubatori delle malattie ma anche per confinare gli infetti e impedire che gli untori diffondessero il morbo. Questa pratica oggi potrebbe innescare tensioni sociali violente e dubbia efficacia. Oggi in Liberia, Sierra Leone, Guinea già si registrano resistenze da parte delle popolazioni infettate ad entrare in luoghi dove il contagio è praticamente certo, inoltre per non essere emarginati socialmente si tengono nascosti in famiglia gli infettati. La quarantena di massa non è in grado di bloccare la pandemia vista la velocità di diffusione, la difficoltà di diagnosi differenziale con altre malattie infettive. La quarantena per gli immigrati non serve quando cittadini USA, spagnoli, inglesi ed italiani probabilmente hanno già contratto l’ infezione.\r\n\r\nL’ unica soluzione per bloccare una pandemia è il vaccino come dimostrato dal successo ottenuto contro il vaiolo, la poliomelite. Per prevenire i rischi relativi a all’insorgenza di pandemie sostenute da agenti patogeni orfani è operare un cambio di paradigma ponendo la salute globale come obiettivo e non il profitto della ricerca medica ed industria del farmaco.\r\n\r\nLa frequenza ed intensità delle epidemie di Ebola sono aumentate di quattro volte nelle regioni subsariane dal 1994 ad oggi quindi la possibilità di un eruzione epidemica globale era più che prevedibile (8). Recenti dati sperimentali dimostrano che i pazienti che sopravvivono all'infezione posseggono degli anticorpi in grado di legarsi al virus impedendogli di infettare l'organismo ospite. Le recenti scoperte hanno aperto la strada all’utilizzo di queste molecole in terapia come nel caso del medico ed infermiera USA curati con questo approccio nei giorni scorsi. Ma recuperare il tempo perso non è possibile e quindi si stanno saltando fasi importanti necessarie per la valutazione dei danni dei nuovi farmaci sull'uomo o possibili effetti collaterali per cercare un rimedio efficace subito contro l’ epidemia.\r\nI due pazienti statunitensi sono stati trattati con il farmaco Zmapp che è una mistura di anticorpi antiEbola derivati da quelli prodotti dai sopravvissuti precedentemente testato solo nelle scimmie con buoni risultati. I risultati ottenuti si associano con la guarigione dei pazienti. Tuttavia il trattamento su solo due pazienti non permette di concludere se gli effetti benefici siano da attribuire al farmaco piuttosto che al decorso spontaneo della malattia includendo i due pazienti nel 10-40% di guarigioni spontanee per questa infezione. Inoltre sono a disposizione solo quantità limitate di questo farmaco non ancora prodotto da nessuna big pharma e che non sembra essere di interesse commerciale.\r\nE’ da notare che il trattamento di uomini con queste molecole non segue la procedura standard che prevede trials clinici di 1, 2 e 3 fase per accertarne gli eventuali effetti tossici o collaterali. Quindi è possibile pensare che una procedura cosi anomala corrisponda alla situazione emergenziale imposta dall’epidemia e dalla mancanza di terapie sicure sviluppate e testate all’ insorgenza delle prime 20 ondate epidemiche 1976 -2008.\r\nPer i vaccini si tratta di prototipi sperimentali non testati né nell’uomo né in specie di scimmie vicine all’uomo quindi sono rimedi ancora più lontani dal poter essere usati per contrastare l’ infezione da Ebola.\r\nStessa situazione per i farmaci anti Ebola, (inibitori della replicazione virale anti RNA virale) oggi oggetto di studio in alcuni laboratori, anch’essi non hanno ancora superato i trial clinici nell’uomo poiché sono stati testati sperimentalmente con successo solo nel 2005.\r\nPerché non si è sviluppato un vaccino negli oltre 30 anni dalla comparsa di questo virus mortale?\r\nLa questione è legata alla mercificazione della salute su scala globale. Le big pharma non sono interessate a sostenere la sperimentazione clinica di nuovi farmaci quando questi sono diretti a curare malattie che affliggono le parti più povere del pianeta e che quindi non garantirebbero alti profitti. L’epidemia dell’Ebola in corso dimostra come il modello sociale che ha demandato al mercato la salute pubblica metta a rischio la salute di milioni di persone a livello globale. Nel caso di malattie infettive non e possibile pensare ad un loro confinamento in alcune aree geografiche tenendone escluse altre soprattutto in presenza di mezzi di trasporto e comunicazione come quelli a disposizione oggi.\r\nL’attuale mancanza di vaccini ed il corrispondente rischio di pandemia è una ovvia ricaduta dell’asservimento della salute al profitto economico. Vaccini contro il ceppo dell’Ebola coinvolto nell'epidemia di questi giorni in grado di proteggere efficientemente gli scimpanzé e altre specie di primati erano pronti per essere usati in trial clinici nell’uomo sin dal 2005 (3, 4, 5, 6, 7).\r\nLa mancanza della loro sperimentazione clinica nell’ uomo è dovuta al ridotto numero di pazienti e alla loro povertà quindi un segmento di “mercato” poco appetibile per big pharma. Le malattie orfane non sono di interesse per le big pharma. Solo oggi i mass media e gli stati si accorgono che la loro mancanza può portare ad una catastrofe planetaria come quella delle pestilenze del 17° e 18° secolo o della pandemia del virus influenzale del 1918 conosciuto come “Influenza spagnola”.\r\n\r\nFonti bibliografiche:\r\n1) Derek Gatherer The 2014 Ebola virus outbreak in western africa J. General Virology 2014 95,1619-1624.\r\n2) Welsh et al Wave like spread of Ebola Zaire PLOS biology 3, e371, 2005).\r\n3) Hampton, T. Vaccines against Ebola and Marburg viruses show promise in primate studies. J. Am. Med. Assoc. 294, 163–164 (2005).\r\n4) Jones, S. M. et al. Live attenuated recombinant vaccine protects nonhuman primates against Ebola and Marburg viruses. Nature Med. 11, 786–790 (2005).\r\n5) Kobinger, G. P. et al. Chimpanzee adenovirus vaccine protects against Zaire Ebola virus. Virology 346, 394–401 (2006).\r\n6) Sullivan, N. J. et al. Immune protection of nonhuman primates against Ebola virus with single low-dose adenovirus vectors encoding modified GPs. PLoS Med. 3, e177 (2006).\r\n7) Enserink M . Ebola Drugs still stuck in lab. Science 25 july 2014 vol 345 pp364\r\n8) Lee et al Structure of the Ebola virus glycoprotein bound to an antibody from a human survivor. Nature Vol 454|10 July 2008|doi:10.1038/nature07082)","10 Ottobre 2014","2018-10-17 22:09:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/soldi-farmaci-200x110.jpeg","Ebola e Big Pharma","podcast",1412947219,[251,193,252,253,254,255],"http://radioblackout.org/tag/africa/","http://radioblackout.org/tag/ebola/","http://radioblackout.org/tag/liberia/","http://radioblackout.org/tag/mercificazione-della-salute/","http://radioblackout.org/tag/pipistrelli/",[227,200,225,229,234,232],{"post_content":258},{"matched_tokens":259,"snippet":260,"value":261},[68],"dal successo ottenuto contro il \u003Cmark>vaiolo\u003C/mark>, la poliomelite. 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Questa è la prima volta che si ha un’epidemia in larga scala. Il 20 aprile 2014 si contavano 242 pazienti infettati da Ebola tra Guinea e Liberia, di questi 147 sono già morti. Da marzo 2014 ad oggi circa 2000 sono i casi diagnosticati con piu di 600 morti: l’epidemia più severa finora registrata.\r\nIl ceppo virale responsabile è il ceppo Zaire Ebola. Il virus ha raggiunto in maggio le capitali dei due paesi con alta concentrazione umana rispettivamente Conakry e Monrovia dove il contagio è più rapido e l'epidemia potrebbe subire una accelerazione. Casi sospetti sono stati descritti in Mali e Sierra Leone. Il virus appartiene alla famiglia dei Filoviridae (ordine dei Mononegavirales). Alla stessa famiglia appartiene il virus di Marburg altro patogeno letale (porta il nome dello scienziato che lo scopri e ne rimase infettato letalmente). Il terzo membro della famiglia dei filovirus è il Cuevavirus che non è stato dimostrato infettare gli uomini. I tre virus sono dei virus propri di alcune specie di pipistrelli.\r\nI virus della famiglia Filovirus sono parassiti abituali di tre tipi di pipistrelli che popolano le foreste pluviali dell Africa occidentale e trovano rifugio nelle caverne e miniere: Hypsignathus monstrosus (pipistrello a testa di martello), Epomops fraqueti, Myonecteris Torquata. Queste specie si nutrono esclusivamente di frutta e sono il supporto proteico principale per le popolazioni dell Africa Occidentale, la loro caccia, macellazione e vendita in appositi mercati settimanali (luma) ha rappresentato la condizione ideale per il passaggio di Ebola dal pipistrello all'uomo.\r\n\r\nLa percentuale di decesso da Ebola è altissima: il 60-90% degli infettati muore dopo poche settimane. L’Ebola data la sua altissima letalità è stato classificato nella Categoria A come agente per bioterrorismo dal Center for Disease Control and Prevention di Atlanta US 2014. Questa caratteristica del virus lo pone al centro dell’ interesse della ricerca militare del Ministero Della Difesa Americano (US Army Medical Research Institute of Infectious Diseases).\r\n\r\nTutti i fluidi biologici sono altamente infettivi (sudore, sangue, sputo), ma non viene trasmesso per via respiratoria. La malattia si presenta come una semplice influenza con febbre, dolori muscolari, mal di testa, vomito, diarrea il che rende difficile una sua diagnosi che spesso viene confusa con la malaria o altre banali infezioni. Il paziente muore una volta entrato nella fase emorragica, dopo pochi giorni o settimane. La fase emorragica si presenta con emorragie interne, sottocutanee, vomito ematico, insufficienza renale e respiratoria. Il trattamento è sintomatico anche se un farmaco favipiraravir (anti RNA virale) ha dato buoni risultati nel topo ed un vaccino è in via di allestimento: in altre parole attualmente non esiste alcuna terapia testata nell’uomo efficace contro questa infezione (1).\r\n\r\nL’arrivo di Ebola nelle grandi città dell’Africa Occidentale (Monrovia, Conakry) marca la differenza con le precedenti ondate epidemiche. Questo tragico evento conferisce alla epidemia 2014 una rapida diffusione in aree densamente popolate dove la povertà, le condizioni igieniche, e la scarsità di acqua rendono l'infezione ancora più contagiosa. E' difficile pensare di lavarsi le mani e preservare buoni livelli di igiene se non si ha acqua da bere. Calcoli approssimativi basati sulle precedenti epidemie (2005 Repubblica Democratica del Congo) portano a pensare che il passaggio da epidemia a pandemia dell'infezione di Ebola sia possibile e possa avere le caratteristiche delle pandemie dei virus influenzale (2).\r\n\r\nQuali sono le possibilità che l'epidemia possa trasformarsi in una pandemia che coinvolga le regioni più sviluppate del pianeta?\r\n\r\nPer rispondere a questa domanda da un lato va considerato che le modalità di trasmissione del virus Ebola del ceppo Zaire si basano strettamente sulle condizioni di povertà estrema delle popolazioni che colpisce. Dove carenze igieniche, assenza di presidi sanitari specializzati nel trattamento di malattie infettive, facilità di spostamento tra le aree epidemiche congiuntamente a tradizioni culturali come quella di lavare i corpi dei deceduti prima della sepoltura con relativo contagio per contatto con i fluidi biologici sono la causa del propagarsi dell'epidemia. Nei paesi più ricchi si ha un sistema sanitario molto più efficiente, presidi per il trattamento delle malattie infettive specializzati, condizioni igieniche migliori, possibilità di effettuare una quarantena degli infetti efficace, inoltre è possibile tracciare i contatti interpersonali per monitorare le possibili catene umane dell'infezione per interromperle.\r\n\r\nQuindi una pandemia che coinvolga Europa e Stati Uniti è poco probabile. Tuttavia, anche se poco probabile una pandemia resta possibile.\r\nInfatti vanno considerate alcune caratteristiche dell’epidemia di ebola di quest’anno. Nella corrente epidemia per la prima volta sono stati coinvolti grossi centri urbani, ha una alta velocità di propagazione ed alta incidenza di mortalità.\r\nInoltre la coevoluzione tra la nostra specie e le specie virali ha dimostrato che virus propagatisi inizialmente per zoonosi possono adattare il proprio genoma alla propagazione interumana acquisendo la capacità di propagarsi rapidamente ed efficientemente nella nostra specie.\r\n\r\nConsiderazioni politiche.\r\n\r\nL’encefalomielite emorragica provocata dal virus Ebola (Ebola Virus Disease,EVD) appartiene dal punto di vista patologico alle nuove malattie e alla grande famiglia di malattie orfane. Il suo inquadramento tra le nuove malattie (dove troviamo anche la Legionellosi, HIV, Virus di Mamburg, Hantavirus, Dengue) indica una malattia dovuta ad un patogeno (virus o batterio) che solo recentemente è entrato in contatto con la nostra specie. Mentre per malattie orfane sono ad esempio la Malaria, Virus enterici della dissenteria infantile e la stragrande maggioranza delle nuove malattie infettive colpiscono le regioni più povere del pianeta. Sono dette orfane perché poco studiate e perché non hanno trovato ancora una soluzione terapeutica poiché non esistono programmi di finanziamento pubblici o privati a sostegno della ricerca su queste patologie.\r\nE’ interessante notare che la prima descrizione dell’infezione da Ebola risale al 1976 a Yambuku, nello Zaire regione mineraria nota per i giacimenti di oro. E proprio nelle miniere che i pipistrelli infetti hanno passato il virus ai lavoratori impiegati nelle estrazioni minerarie. Questo è un esempio paradigmatico del meccanismo che porta da un lato all’insorgenza delle zoonosi e dall’altro all’emergere di nuove patologie infettive. Infatti la presenza dell’uomo in nicchie ecologiche precedentemente non popolate porta gli animali ed i loro parassiti a contatto con la nostra specie. Lo sfruttamento selvaggio del pianeta non curandosi dell’impatto ambientale ha anche questo tipo di effetti collaterali.\r\n\r\nI rimedi a breve e lunga scadenza\r\nIl controllo dell’epidemia tramite la quarantena ed il controllo dei flussi migratori ci riporta alle pratiche mediche del 1500-1600 AD. Durante le epidemie di peste e colera i malati venivano concentrati nei lazzaretti funzionavano come incubatori delle malattie ma anche per confinare gli infetti e impedire che gli untori diffondessero il morbo. Questa pratica oggi potrebbe innescare tensioni sociali violente e dubbia efficacia. Oggi in Liberia, Sierra Leone, Guinea già si registrano resistenze da parte delle popolazioni infettate ad entrare in luoghi dove il contagio è praticamente certo, inoltre per non essere emarginati socialmente si tengono nascosti in famiglia gli infettati. La quarantena di massa non è in grado di bloccare la pandemia vista la velocità di diffusione, la difficoltà di diagnosi differenziale con altre malattie infettive. La quarantena per gli immigrati non serve quando cittadini USA, spagnoli, inglesi ed italiani probabilmente hanno già contratto l’ infezione.\r\n\r\nL’ unica soluzione per bloccare una pandemia è il vaccino come dimostrato dal successo ottenuto contro il \u003Cmark>vaiolo\u003C/mark>, la poliomelite. Per prevenire i rischi relativi a all’insorgenza di pandemie sostenute da agenti patogeni orfani è operare un cambio di paradigma ponendo la salute globale come obiettivo e non il profitto della ricerca medica ed industria del farmaco.\r\n\r\nLa frequenza ed intensità delle epidemie di Ebola sono aumentate di quattro volte nelle regioni subsariane dal 1994 ad oggi quindi la possibilità di un eruzione epidemica globale era più che prevedibile (8). Recenti dati sperimentali dimostrano che i pazienti che sopravvivono all'infezione posseggono degli anticorpi in grado di legarsi al virus impedendogli di infettare l'organismo ospite. Le recenti scoperte hanno aperto la strada all’utilizzo di queste molecole in terapia come nel caso del medico ed infermiera USA curati con questo approccio nei giorni scorsi. Ma recuperare il tempo perso non è possibile e quindi si stanno saltando fasi importanti necessarie per la valutazione dei danni dei nuovi farmaci sull'uomo o possibili effetti collaterali per cercare un rimedio efficace subito contro l’ epidemia.\r\nI due pazienti statunitensi sono stati trattati con il farmaco Zmapp che è una mistura di anticorpi antiEbola derivati da quelli prodotti dai sopravvissuti precedentemente testato solo nelle scimmie con buoni risultati. I risultati ottenuti si associano con la guarigione dei pazienti. Tuttavia il trattamento su solo due pazienti non permette di concludere se gli effetti benefici siano da attribuire al farmaco piuttosto che al decorso spontaneo della malattia includendo i due pazienti nel 10-40% di guarigioni spontanee per questa infezione. Inoltre sono a disposizione solo quantità limitate di questo farmaco non ancora prodotto da nessuna big pharma e che non sembra essere di interesse commerciale.\r\nE’ da notare che il trattamento di uomini con queste molecole non segue la procedura standard che prevede trials clinici di 1, 2 e 3 fase per accertarne gli eventuali effetti tossici o collaterali. Quindi è possibile pensare che una procedura cosi anomala corrisponda alla situazione emergenziale imposta dall’epidemia e dalla mancanza di terapie sicure sviluppate e testate all’ insorgenza delle prime 20 ondate epidemiche 1976 -2008.\r\nPer i vaccini si tratta di prototipi sperimentali non testati né nell’uomo né in specie di scimmie vicine all’uomo quindi sono rimedi ancora più lontani dal poter essere usati per contrastare l’ infezione da Ebola.\r\nStessa situazione per i farmaci anti Ebola, (inibitori della replicazione virale anti RNA virale) oggi oggetto di studio in alcuni laboratori, anch’essi non hanno ancora superato i trial clinici nell’uomo poiché sono stati testati sperimentalmente con successo solo nel 2005.\r\nPerché non si è sviluppato un vaccino negli oltre 30 anni dalla comparsa di questo virus mortale?\r\nLa questione è legata alla mercificazione della salute su scala globale. Le big pharma non sono interessate a sostenere la sperimentazione clinica di nuovi farmaci quando questi sono diretti a curare malattie che affliggono le parti più povere del pianeta e che quindi non garantirebbero alti profitti. L’epidemia dell’Ebola in corso dimostra come il modello sociale che ha demandato al mercato la salute pubblica metta a rischio la salute di milioni di persone a livello globale. Nel caso di malattie infettive non e possibile pensare ad un loro confinamento in alcune aree geografiche tenendone escluse altre soprattutto in presenza di mezzi di trasporto e comunicazione come quelli a disposizione oggi.\r\nL’attuale mancanza di vaccini ed il corrispondente rischio di pandemia è una ovvia ricaduta dell’asservimento della salute al profitto economico. Vaccini contro il ceppo dell’Ebola coinvolto nell'epidemia di questi giorni in grado di proteggere efficientemente gli scimpanzé e altre specie di primati erano pronti per essere usati in trial clinici nell’uomo sin dal 2005 (3, 4, 5, 6, 7).\r\nLa mancanza della loro sperimentazione clinica nell’ uomo è dovuta al ridotto numero di pazienti e alla loro povertà quindi un segmento di “mercato” poco appetibile per big pharma. Le malattie orfane non sono di interesse per le big pharma. Solo oggi i mass media e gli stati si accorgono che la loro mancanza può portare ad una catastrofe planetaria come quella delle pestilenze del 17° e 18° secolo o della pandemia del virus influenzale del 1918 conosciuto come “Influenza spagnola”.\r\n\r\nFonti bibliografiche:\r\n1) Derek Gatherer The 2014 Ebola virus outbreak in western africa J. General Virology 2014 95,1619-1624.\r\n2) Welsh et al Wave like spread of Ebola Zaire PLOS biology 3, e371, 2005).\r\n3) Hampton, T. Vaccines against Ebola and Marburg viruses show promise in primate studies. J. Am. Med. Assoc. 294, 163–164 (2005).\r\n4) Jones, S. M. et al. Live attenuated recombinant vaccine protects nonhuman primates against Ebola and Marburg viruses. Nature Med. 11, 786–790 (2005).\r\n5) Kobinger, G. P. et al. Chimpanzee adenovirus vaccine protects against Zaire Ebola virus. Virology 346, 394–401 (2006).\r\n6) Sullivan, N. J. et al. Immune protection of nonhuman primates against Ebola virus with single low-dose adenovirus vectors encoding modified GPs. PLoS Med. 3, e177 (2006).\r\n7) Enserink M . Ebola Drugs still stuck in lab. Science 25 july 2014 vol 345 pp364\r\n8) Lee et al Structure of the Ebola virus glycoprotein bound to an antibody from a human survivor. 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