Una proposta per il processo ai No Tav arrestati il 26 gennaio
Scritto dainfosu 18 Giugno 2012
La lettera non è stata firmata anche da Alessio per difficoltà con la corrispondenza.
Ciao! Siamo Juan, Maurizio e Marcelo, siamo vostri coimputati; è probabile che non ci conosciamo. Qui vogliamo proporre una base minima per il processo. Scrivendoci fra noi sono uscite delle perplessità, degli interrogativi rispetto a come affrontare il processo sugli scontri in val Susa. Pensiamo che sarebbe positivo avere idee e basi comuni su come affrontare le diverse forme processuali ed infine il processo. Vi esprimiamo ciò che pensiamo su questi punti.
Secondo noi il “patteggiamento” è una forma di contrattazione, di chiedere l’elemosina, per la riduzione della pena, dichiarandosi inoltre colpevoli, concedendo ragione a giudici, manipolati di ogni risma, calpestando di conseguenza i nostri valori e principi di lotta. Per questo lo consideriamo inaccettabile.
Altra forma processuale, il “rito abbreviato”, non consente a chi imputata/o di esporre che il processo è parte della violenza dello stato per imporre la tav, le tasse, la guerra, il dominio dello sfruttamento. Andare al “rito abbreviato” significa consegnare noi stesse/i e la continuità della lotta allo stato, ai capitalisti che rappresenta.
Pensiamo che non accettare queste forme processuali possa essere una solida base per non subire il processo, allo stesso tempo dare maggiore forza, consistenza e determinazione alla lotta. Per le stesse ragioni pensiamo / proponiamo di non rispondere a nessuna domanda di giudici e/o P.M. che siano, ma, piuttosto, di leggere o esprimere dichiarazioni in cui rivendicare la lotta contro il tav e il sostegno alla lotta in generale.
Proponiamo di intervenire nel processo per denunciare le manipolazioni così da far emergere il ruolo –/funzione di simbolo che il processo dovrebbe ricoprire contro la resistenza no tav come nei confronti di ogni resistenza. Questa scelta che proponiamo in ogni caso dipende dalla sensibilità e dalla decisione dei singoli compagne/i tenuto conto delle diversità ideologiche e di posizioni che probabilmente esistono tra noi 41 imputati. Vi chiediamo di far girare il più possibile questa proposta in modo che arrivi a “imputati” e non, data la limitazione del mezzo postale e del trovarci in galera; e affinché anche fuori si cominci a discutere e organizzare ognuna/o con chi, dove e come vorrà le cose da fare per l’avvenire.
per scrivergli:
Maurizio Ferrari – c.c via Roncata 75 12100 Cuneo
Marcelo Damian Jara Marin – c.c. via Pianezza 300 – 10151 Torino
altri prigionieri No Tav ancora in carcere:
Alessio Del Sordo – C.C. via Pianezza 300 – 10151 Torino
Juan Antonio Sorroche Fernandez – C.C. – Via Beccaria, 13 – Loc. Spini di Gardolo – 38014 Gardolo – TN