Cosa non succede a Saluzzo

Scritto dasu 24 Giugno 2013

saluzzbracciantiDopo lo sgombero dell’11 giugno dal Foro Boario di molti braccianti stagionali, arrivati per l’inizio della raccolta della frutta, voluto dal sindaco di Saluzzo con una ordinanza “ad hoc”, la situazione è di fatto tornata identica al giorno dello sgombero ma senza teli e possibilità di ripararsi, dormire, preparare i pasti in modo minimamente decente. La differenza è invece il notevole aumento di persone arrivate in cerca di lavoro. Il numero di lavoratori giunti negli ultimi giorni per avere qualche ingaggio nella raccolta sono quasi raddoppiati e ora la situazione, definita dall’amministrazione locale di “emergenza umanitaria”, attenderebbe una risposta dal governo centrale, dato che un comune così piccolo non può più far fronte ad un numero così “alto” di persone: queste e altre le ragioni portate dall’amministrazione comunale per giustificare il proprio operato. Molti di questi lavoratori sono rifugiati abbandonati a se stessi dopo la conclusione dell’emergenza Nord Africa ma più in generale sono 250 le persone che vivono senza accesso all’acqua, servizi igianici, teli, materassi e fornelli, portati via nel corso dello sgombero.

Andrea del Comitato Antirazzista di Saluzzo ci racconta quanto è accaduto ai braccianti negli ultimi 4 anni rispetto ad un’accoglienza costantemente negata e ci aggiorna sulla situazione attuale:

andrea.saluzzo


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