Il Medio oriente, i curdi, la Siria… tra balcanizzazione e resistenza

Scritto dasu 5 Settembre 2013

rojava1-599x275Negli interventi audio che seguono (estratti da un incontro con Murat Cinar e Daniele Pepino tenutosi a Chiomonte, campeggio no-tav, 25 agosto 2013), dopo una breve introduzione al ruolo della guerriglia del PKK e alla sua evoluzione negli ultimi anni, una panoramica sull’attuale situazione di conflitto in Siria del Nord, a maggioranza curda (Rojava).

Qui, i curdi stanno promuovendo un tentativo di autogoverno dal basso della regione, senza schierarsi né con il regime di Al-Assad, né con le milizie dei “ribelli”, degli islamisti e le mire imperialiste di cui sono strumento. Schiacciati, quindi, dal fuoco incrociato del regime e dei “ribelli” (ultimamente soprattutto da questi), oltre che dal totale silenzio mediatico, gli abitanti (non solo i curdi!) hanno formato milizie di autodifesa popolare nei villaggi e nelle città.

È un percorso di liberazione “anomalo” in Medio oriente, che non propone nuovi Stati e nuove frontiere, ma prefigura una “confederazione democratica” di comunità autogestite che travalichi confini e barriere tra etnie, religioni e culture diverse. Una prospettiva dirompente, che spariglia i piani di chi vorrebbe un Medio oriente sempre più diviso e balcanizzato, per meglio spartirlo e saccheggiarne le risorse.

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25ago2013Chiomonte(montato32kbps)

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