Chiamparino: una maggioranza d’acciaio. Cemento e soldi

Scritto dasu 27 Maggio 2014

chiamparinoIn Piemonte hanno votato 2.405.228 su 3.620.349 elettori potenziali, il 66,43%.
Il voto per il candidato del centrosinistra, Sergio Chiamparino, ha oltrepassato il 47%. Alle sue spalle, ben distanziati, i candidati del centrodestra Gilberto Pichetto, al 22,09% e del movimento cinque stelle, Davide Bono, al 21,45.
Chiamparino vince di slancio, andando oltre il 40% del suo partito alle europee.
Nel 2009 la candidata alla presidenza della Regione la democratica Mercedes Bresso, cedette al leghista Cota, per una manciata di voti presi dal Movimento cinque stelle per lo più in Val Susa. Cota è stato travolto dalle inchieste che hanno coinvolto tutta la sua maggioranza. La parentesi leghista viene archiviata con l’elezione di Chiamparino, che riallaccia i fili spezzati nel 2009.
Sergio Chiamparino, politico di professione con poche incursioni nella vita reale, eccezion fatta per il parcheggio di lusso alla Compagnia di San Paolo, al termine di una decennale avventura da sindaco di Torino, è l’uomo simbolo del sistema di potere del Partito Democratico.
Chiamparino è stato il demiurgo della Torino del lungo dopo Fiat, rimodellata come città dei servizi, delle infrastrutture e dei grandi eventi. Tra cemento tondino e luci del varietà è stata messa in atto una normalizzazione dello spazio urbano senza precedenti, consolidando, pezzo dopo pezzo gli snodi di potere che vincolano la materialità di un legame tra politica, affari, cultura, che ne hanno garantito la continuità.
Polizia, vigili urbani, militari nelle periferie povere sono l’altra faccia della movida, dei locali ggiovani, degli spazi offerti ai “creativi”, delle colate di cemento e degli sfratti.
Chiamparino proverà ad estendere il suo programma all’intera regione, immaginata come una sorta di piattaforma logistica, tra comunicazione, servizi e fabbrica delle illusioni.
Alta velocità, città della salute e altri progetti faraonici assorbiranno le risorse necessarie invece per trasporti pubblici, medicina del territorio e di prevenzione, scuole e servizi.
Il voto di domanica 25 gli ha spianato la strada all’interno delle istituzioni.
Fuori, nelle strade, nei quartieri e in Val Susa dovrà fare i conti con i movimenti di opposizione sociale. A sarà dura!

Ne abbiamo parlato con Renato Strumia, che ne ha ricostruito la carriera da grigio burocrate a referente privilegiato di un solido blocco di politica e affari.
Ascolta la diretta:

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