L’albero della sfiga e altre icone dell’expo 2015

Scritto dasu 11 Settembre 2014

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A proposito di Expo si ha  l’impressione costante che il tempo sia congelato, che le beghe siano sempre uguali, che si stia scherzando con la sorte e… la sfiga vinca ogni volta. Oggi si è potuto leggere sui quotidiani dei problemi legati a mancate gare, a milioni elargiti, a illegalità di ogni tipo, legate alla nuova icona che l’expo meneghina si è inventata: l’Albero della vita di Balich.

Ma non è l’unica “novità”: ieri il Milan ha dichiarato di essere interessato all’area dove insisterebe la Grande Opera, gettando nello sconforto la cittadinanza che sta già immaginando – sulla scorta della esperienza delle olimpiadi torinesi – i modi per contenere i danni dopo il passaggio del disastro…. quello della deroga a tutto pur di arrivare in tempo: motivo per cui Cantoni, il super commissario galattico plenipotenziario, non serve a nulla, perché indire gare è impossibile per i tempi e quindi non si potrà controllare nulla: né i tubi sotterranei ipermilitarizzati, né i demenziali interventi sul territorio con sgomberi e repressioni nei confronti di chiunque si ribelli, o contesti i dibattiti della preparazione del Grande Evento, nel’intento di disciplinare la città… l’11-12 ottobre si dimostrerà quante persone saranno pronte a intervenire il 1° maggio per resistere alle Grandi Opere e al loro passaggio sul territorio: dalla pedemontana al Brebemi.

Attitudine No Expo – #11O CORTEO NO EXPO H15 P.LE DUCA D’AOSTA, Milano

La lucida e sintetica narrazione di Luca si può fruire da questo podcast:

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