La Turchia nel dopo elezioni
Scritto dainfosu 8 Giugno 2015
Erdogan non è più l’unico e solo leader della Turchia: non sarà il nuovo sultano come sperava, mettendo mano alla costituzione e puntando alla repubblica presidenziale. La sua ambizione è stata fortemente ridimensionata. Il partito di governo, l’Akp , supera di poco il 40% delle preferenze ma non avrà la maggiornaza assoluta in parlamento. Altri partiti invece sono cresciuti, quello nazionalista di estrema destra e l’Hdp, il partito curdo che supera lo sbarramento del 10% ed entra in una fase poltica nuova. L’Hdp guidato da Selahattin Demirtas ha raggiunto il 13% dei voti e ottiene un’ottantina di seggi in Parlamento. Demirtas è avvocato per i diritti umani con già due legislature alle spalle, ed è riuscito a conquistare gli elettori sposando buona parte delle idee libertarie espresse dai ragazzi di Gezi Park, che non hanno dimenticato la dura repressione messa in atto da Recep Tayyip Erdogan.
Ne abbiamo parlato questa mattina con Murat che ha analizzato il voto di ieri e ipotizzato alcuni scenari futuri.
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