Scambiare la salute di molti col profitto di pochi
Scritto dainfosu 27 Maggio 2016
In questi giorni i quotidiani e i media mainstream sono stati anche impegnati a sollevare un polverone sul Lungarno fiorentino, diventato un canyon nell’arguzia gigliata, senza spiegare che la privatizzazione impedisce una corretta manutenzione dei tubi che per 70 anni sono costretti a funzionare a prescindere da qualsiasi controllo o sostituzione, finché tirano giù un’intera banchina… ma in quel caso si cercano capri espiatori da immolare al potente di turno e non si discute dell’approccio al bene pubblico, alla salute collettiva o alla salvaguardia di un luogo, come in molti altri casi a partire dalla Val Polcevera – con il suo petrolio fuoruscito dagli scavi del Tav, terzo o sesto valico che sia – per arrivare a Lecco con la Silea e il suo teleriscaldamento – contro il quale la cittadinanza si è mossa a presidiare gli incontri tra sindaci alla greppia – lambendo l’inquietante inceneritore del Gerbido torinese, che ha in Fassino e Esposito i suoi maggiori sponsor e padroni, che da un lato fanno la controparte istituzionale e dall’altro sono parte in causa dei proventi, da spartire anche con i veri poteri forti locali…
Quello che con questa diretta abbiamo inteso comunicare è la comunanza delle situazioni, le identiche istanze delle lotte su territori simili e differenti (anche geograficamente distanti, ma uguali), il bisogno di unire le lotte contro il malaffare, la corruzione, l’attentato alla salute e alla vita di tutti, che dovunque sono sotto scacco per il bisogno di profitto delle cosche politico-mafiose.
Ascoltate l’accalorata chiacchierata con Felice Airoldi, globetrotter della denuncia indignata della nebulosa in cui si nascondono amministratori infidi, dediti alla costruzione dei loro profitti a scapito della salute di tutti