Asia Bibi: solo storie di ordinario integralismo religioso?

Scritto dasu 10 Novembre 2018

Oppure si può cercare di capire come è coinvolta una cittadinanza, cosa smuove le persone, di qualunque ceto sociale, cresciute in una superstizione – come sono tutte le religioni – che vengono facilmente trascinate in massa nelle piazze di una nazione fondata su un credo religioso… solo perché una donna cristiana sarebbe stata blasfema durante uno screzio. Il più delle volte si sfrutta un’occasione per stornare l’attenzione da problemi ben maggiori, economici o di consenso; ma qui Hussain ci racconta – da una città marginale (lui ci dice che è piccola rispetto a Islamabad dove gli scontri proseguono, ma gli abitanti superano il milione) – che per un giorno tutto è rimasto bloccato: negozi chiusi, nessuno si è mosso… poi la città è composta in maggioranza da commercianti che non hanno tempo da perdere per i loro affari e non intendono esporsi, quindi rimane solo un po’ di tensione e attenzione al caso, ma un’apparente normalità è tornata a regolare le giornate della capitale del Balucistan… ma altrove? a Islamabad, o Rawalpindi?

In diretta da Quetta ci siamo fatti raccontare da Hussain qual è l’atmosfera in Pakistan quando non si sa ancora dove sia Asia Bibi e quale possa essere il suo destino e l’evoluzione degli scontri scatenati dalla superstizione religiosa.

La pervasività religiosa delle società

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