Venerdì 7 Giugno, giornata in solidarietà con Silvia e Anna
Scritto dainfosu 6 Giugno 2019
Il 29 maggio due detenute del carcere dell’Aquila, Silvia e Anna, hanno iniziato uno sciopero della fame per protestare contro le sempre più asfissianti condizioni detentive a cui sono sottoposte dal momento del loro trasferimento nel carcere dell’Aquila, risalente a circa due mesi fa.La richiesta delle due compagne è chiara: chiedono il trasferimento e chiusura definitiva della sezione di AS2 dell’Aquila. Come hanno espresso nel loro cominicato che annunciava l’inizio dello sciopero della fame “esistono condizioni di carcerazione, comune o speciale, ancora peggiori di quelle aquilane. Questo non è un buon motivo per non opporci a ciò che ci impongono quì. Noi di questo pane non ne mangeremo più.”
Allo sciopero della fame di Silvia e Anna si sono uniti altri cinque compagni detenuti in diverse carcere italiane a sottolineare l’importanza di lottare contro contro queste strutture e contro lo stato che nella reppressione di chi lotta contro questo sistema mostra il suo vero volto al di là di ogni parvenza di democrazia.
Per informarsi su quello che sta accadendo, per urlare la propria rabbia, per portare solidarietà ai e alle scioperanti invitiamo a due presidi lanciati per la giornata di venerdì 7 giugno:
– dalle 10 Presidio davanti al provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, corso Belgio 14
– dalle 18 Presidio in Piazza Castello
Ne abbiamo parlato con una compagna di Silvia:
Le iniziative si moltiplicano per squarciare il velo di silenzio: nella serata di giovedì due situazioni hanno disturbato la quiete del capoluogo sabaudo. La messa in duomo è stata turbata dalla manifestazione del Corpus Homini nell’intento di raccontare ai fedeli raccolti in preghiera pasciuta che alcuni reclusi stavano facendo lo sciopero della fame, mentre loro rievocavano l’ultima cena evangelica, mentre Anna e Silvia si stanno lentamente dimenticando della loro ultima pastina serale consumata a L’Aquila; e poi al mercato centrale di Porta Palazzo, scempiata dalle scelte scriteriate della giunta, ci sono state cariche a freddo che persino i digos non sapevano come legittimare:
di quello e altri aggiornamenti si narra in questa diretta mattutina: