Prato. Il Decreto Salvini in pratica
Scritto dainfosu 14 Gennaio 2020
Multe da 4000 euro a per chi sciopera e partecipa a un presidio durante una protesta sindacale. È successo a Prato, dove nello scorso novembre 21 operai e 2 studentesse sono state raggiunte da una multa per “blocco stradale” su decisione della locale Questura. I provvedimenti amministrativi si riferiscono ai fatti avvenuti il 16 ottobre 2019 davanti alla Tintoria Superlativa nella periferia di Prato. Da alcuni giorni i lavoratori organizzati con il Si Cobas erano in sciopero e il 16 ottobre un’auto in uscita dalla tintoria travolgeva il sit-in degli operai in sciopero che presidiavano l’ingresso, ferendo una sindacalista. La notizia raggiunge i lavoratori delle tintorie vicine e di altre aziende della zona, scatta immediatamente lo sciopero dalle tintorie Fada, DL, GM e dal Panificio Toscano, già al centro di un’importante vertenza. Un centinaio di lavoratori si uniscono al presidio che si sposta per un breve percorso nelle vie vicine.
Gli operai della Superlativa stavano protestando in quei giorni contro il mancato rispetto dell’accordo sindacale siglato a luglio al termine di un’altra fase intensa di lotta.
L’accordo siglato a luglio, che impegnava l’azienda ad avviare un percorso di regolarizzazione che prevedeva assunzioni, stabilizzazioni, indennizzi, e applicazione del contratto collettivo nazionale, avrebbe dovuto mettere fine a una vertenza nata dalle condizioni di iper-sfruttamento a cui i lavoratori dell’azienda dovevano sottostare: turni lavorativi da 12 ore, di cui solo una frazione pagata, mancanza di giorni di riposo, vessazioni. Queste condizioni di lavoro erano rese possibili dalla ricattabilità della forza lavoro: prevalentemente immigrati, sottoposti al ricatto del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro.
Ovviamente il padrone ha cercato di violare l’accordo e la vertenza è ripresa. L’applicazione delle multe in base al Decreto Salvini, che ha aumentato le pene, sia detentive che pecuniarie, per i blocchi stradali, e che l’attuale governo ben si guarda dal rimettere in discussione, mostra come i vari Decreti Sicurezza siano tutti tesi a colpire le mobilitazioni sociali. La vicenda di Prato ben sintetizza la continuità tra le politiche securitarie e di gestione dell’immigrazione dei vari governi che si sono succeduti tra loro e le dinamiche di sfruttamento del lavoro.
Il 18 gennaio si terrà a Prato un corteo contro la repressione e in solidarietà con i lavoratori e le due studentesse colpite dalle multe.
Ascolta la diretta con Dario, un compagno toscano che ha seguito la lotta