Sono anni che diverse organizzazioni internazionali, associazioni e volontari denunciano le condizioni insostenibili in cui vivono le persone giunte nel cantone Una-Sana percorrendo la rotta balcanica. La chiusura del campo Bira a settembre ha causato lo spostamento di centinaia di migranti alle porte del campo Lipa, già al collasso (e che a sua volta stanno cominciando a smontare), costringendo all’addiaccio più di 1500 persone con l’inverno che incalza, eppure i finanziamenti per aprire nuove strutture ci sono. La commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa Dunja Mijatović con una lettera dai toni duri ha sollecitato le autorità bosniache a farsi carico della grave crisi umanitaria che a distanza di un anno dalla chiusura del campo Vucjak si è riacutizzata e non sarà una lettera a cambiare la situazione.
Ne abbiamo parlato con Diego Saccora, vicepresidente dell’associazione ‘lungo la rotta balcanica’, coautore dell’omonimo libro pubblicato nel 2016 da’Infinito edizioni’.