Caffè turco con Murat: Otto marzo di botte e miniere d’oro di lotte
Scritto dainfosu 14 Marzo 2021
Interessante la sonorità del video selezionato da Murat Cinar: una canzone d’amore curda vivacizzata da un cantante curdo che vive in Canada ed eseguita con un trombonista curdo che abita a Firenze… altrettanto concitata è sta la consueta Marcia notturna dell’Otto marzo con la caccia al partecipante, e alcune trans sono state prelevate dai taxi bloccati dalla polizia. Alla manifestazione poi le studentesse di Boǧaziçi ai domiciliari sono andate ugualmente, evadendo con le cavigliere elettroniche. Come ogni anno sono volate le consuete botte da orbi della sbirraglia e i consueti insulti del presidente. Ma è anche stata la consueta grande manifestazione gioiosa a cui foto e filmati dalla Turchia ci hanno abituato nell’ultimo decennio.
Ma con un’ottima notizia abbiamo iniziato la rubrica:cancellata la concessione alla. Alamos Gold (compagnia mineraria canadese) per la paventata miniera d’oro che si sarebbe aperta la strada a suon di dinamite e cianuro, distruggendo e deviando falde acquifere è stata bloccata da un’insurrezione contadina nelle foreste vicino a Canakkale che erano già state disboscate, ora si dovranno nuovamente piantumare 350mila alberi. Avevamo preso in considerazione di parlarne in questa stessa rubrica un paio di setimane fa e l’avremmo fatto con ben altro spirito, perché pareva impossibile riuscire a bloccare la inutile e dannosa miniera, cha avrebbe desertificato l’area, portando solo qualche posto di lavoro nemmeno distribuito tra gli autoctoni. Insomma i parallelismi con la Val di Susa sono tanti… solo che noi non abbiamo bloccato la Grande opera inutile e dannosa.
Nel podcast sentirete che Murat ha proseguito con un’altra lotta in corso, che anche questa volta si intreccia con la storia italiana: la Bialetti ha deciso di chiudere e licenziare, riprendendo l’appuntamento che dà il nome alla sua rubrica, che si conclude rievocando un 11 marzo passato in cui la Turchia aderì al Fondo monetario internazionale, che offre il destro per parlare dell’enorme debito estero turco, secondo soltanto all’Argentina.