Smash the vision! Mostr* in marcia contro la città vetrina
Scritto dainfosu 10 Maggio 2022
La rete Free(k) Pride ha promosso una street parade per il 14 maggio, giorno in cui si conclude a Torino la kermesse musicale internazionale Eurovision, un misto di pink/rainbow washing, buon affari e rilancio del turismo legato ai grandi eventi, con enormi spese pubbliche, sgomberi preventivi, lavoro “volontario”.
L’appuntamento è alle 15 a parco Ruffini
Ne abbiamo parlato con Nicole di Free(k) Pride
Ascolta la diretta:
Di seguito il testo di indizione:
Dal 10 al 14 maggio a Torino c’è l’Eurovision, giunto alla sua 66esima edizione. L’evento è un Sanremo arcobaleno che manda in visibilio la comunità LGBT, grazie all’impegno dell’organizzazione per ingraziarsi il bacino d’utenza gaio.
Noi, però, questa “vision” la vogliamo smascherare: la “vision” dietro l’Eurovision è un brodo di queerwashing, speculazione, gentrificazione, retoriche del decoro, sfruttamento di chi lavora, pacifismo selettivo, svendita dello spazio pubblico, turistificazione. Il festival è l’esposizione eccellente del demone dell’inclusività, dà visibilità ad artistə LGBTQIA+ a patto che la loro identità non dia mai davvero fastidio, che la queerness sia spendibile via schermo e che si renda innocua, collaborativa, collaborazionista. Questa vision è tutto ciò che vogliamo demolire, è un mostro a cui resistono lə mostrə, le nostre corpe dissidenti, che mai saranno assimibilabili nel grande spettacolo del capitalismo queer.
Contro il progetto di una Torino falsamente pride, falsamente attenta allǝ ultimǝ del mondo, una Torino che si mette in mostra per l’ennesimo grande evento, noi mostrǝ frocie difformi galassie sconfinate vogliamo scendere in strada con una street parade antiautoritaria, antipatriarcale, rumorosa, riot-tosa ma soprattutto ricca di contenuti e di danze!
Non vogliamo scegliere tra la turistificazione e lo sfruttamento mascherati da intrattenimento gaio e la cis-etero-norma che pervade anche la lotta di classe.
Contro tutti i padri, le patrie e i padroni, vogliamo il pane ma anche le paillettes!