Immigrazione. Protesta degli avvocati di fronte alla questura

Scritto dasu 18 Aprile 2023

Il 20 aprile scendono in piazza gli avvocati dell’ASGI per protestare contro gli “usi e gli abusi” della questura torinese nei confronti dei migranti che le leggi del nostro paese obbligano a lunghe procedure burocratiche per accedere a documenti e permessi.
Il presidio è stato indetto dall’ASGI – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione – di fronte all’ufficio immigrazione di corso Verona per denunciare pubblicamente quanto vi avviene ogni giorno.
Secondo l’ASGI “La scarsa considerazione dell’interesse delle persone migranti alla sollecita disamina delle pratiche inerenti al loro soggiorno compromette i loro diritti fondamentali e causa una gestione caotica del fenomeno migratorio.”

Di seguito alcuni stralci del comunicato di indizione dell’iniziativa:
“L’Ufficio Immigrazione di Corso Verona rappresenta il passaggio obbligato per tutte le persone straniere che si trovano a Torino e provincia e che vogliono ottenere o rinnovare un permesso di soggiorno.

Quotidianamente si rivolgono agli sportelli di C.so Verona 4 centinaia di persone, tra cui lavoratori e lavoratrici, richiedenti asilo in fuga da guerre e persecuzioni, nuclei familiari con figli minori, persone malate e vulnerabili, minori non accompagnati. Tutte hanno la stessa esigenza: il rilascio e il rinnovo dei loro documenti di soggiorno in Italia. Una volta in Corso Verona, tutte queste persone si ritrovano accomunate dagli stessi problemi:

  • Lunghissime e caotiche file all’ingresso. Le persone iniziano a mettersi in coda dalle 4-5 del mattino, in qualsiasi condizione atmosferica, senza alcuna certezza di riuscire a entrare quel giorno. Coloro che hanno un lavoro, dipendente o autonomo, perdono giornate intere, con conseguente danno per le attività produttive e per se stessi.
  • Impossibilità di prendere appuntamento avvalendosi di delegati: la Questura richiede la presenza personale dell’interessato anche solo per fissare l’appuntamento per la presentazione della pratica;
  • Tempi incerti e sempre lunghissimi per il rilascio/rinnovo dei permessi di soggiorno a qualsiasi titolo: non è raro che intercorrano molti mesi, se non anni, dalla domanda al rilascio effettivo del permesso.
  • Impossibilità di verificare online lo stato della pratica: a causa dell’incertezza dei tempi delle varie procedure, e dell’impossibilità di verificare online lo stato della pratica, le persone sono costrette a tornare numerose volte, sempre di persona, solo per poter avere informazioni sullo stato della pratica.
  • Impossibilità di fatto per i richiedenti asilo di presentare domanda di protezione internazionale: le persone provenienti da paesi in guerra e provate da viaggi estenuanti, sono costrette a recarsi di fronte agli uffici per settimane o mesi, per sperare un giorno di rientrare tra i pochi cui, in modo completamente discrezionale, la Questura consente di presentare la domanda di protezione internazionale. Questa è una delle problematiche più gravi, perché, oltre a eludere precise norme di legge, incide pesantemente sui diritti e sulle condizioni di vita di persone, anche vulnerabili, che chiedono protezione.
  • Costanti limitazioni alla registrazione delle domande di riconoscimento della protezione internazionale o di permesso per minore età nei confronti dei migranti che si dichiarano minori, che non abbiano ancora ottenuto un provvedimento di ratifica dell’età da parte del Tribunale per i Minorenni;
  • Controlli sommari e arbitrari sul merito delle domande di permesso di soggiorno da parte del personale preposto all’ingresso, che, difformemente dalle norme sul procedimento amministrativo (legge 241/90), vaglia in modo informale la documentazione in possesso delle persone straniere e decide, senza darne conto in alcun provvedimento scritto, circa la loro idoneità, rilevanza e ammissibilità.

Infine sono stati segnalati da numerosi utenti comportamenti inappropriati, talvolta incivili e aggressivi da parte del personale della Questura (addirittura sono state riferite urla, minacce e spintoni); ricambi del personale in organico hanno determinato un sensibile miglioramento sotto questo profilo; tuttavia preoccupa la persistenza delle criticità sopra evidenziate che costituisce il sostrato su cui si possono re-innescarsi dinamiche patologiche e inappropriate nei rapporti tra l’utenza e l’Ufficio.”

Appuntamento è alle 8,30 in corso Verona 4.

Ne abbiamo parlato con Alberto Pasquero dell’ASGI, con il quale ne abbiamo approfittato per fare il punto sul decreto “Cutro” e sulle pesanti implicazioni che avrà per la vita di migliaia di persone nel nostro paese.

Ascolta la diretta:


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