Un sistema verso il collasso? – Aggiornamenti sulla crisi politica in Senegal

Scritto dasu 16 Febbraio 2024

Nelle ultime settimane in Senegal è in corso una complessa crisi del sistema politico del paese. Alla vigilia delle elezioni, dopo due mandati di presidenza di Macky Sall, si è innescata un’ondata di mobilitazioni e scontri, in particolare nella capitale Dakar. La risposta brutale della polizia ha già causato numerosi arresti e feriti, anche tra i giornalisti e si conta già tre persone, tra cui due ragazzi, rimaste uccise nei disordini.

Le mobilitazioni nascono in risposta al secondo tentativo di aggirare il limite di due mandati da parte di Macky Sall, in questo caso tramite un disegno di legge che ha bloccato il processo elettorale previsto per il 25 febbraio ed esteso il mandato di Sall “fino a nuove elezioni”. La corte costituzionale ha dichiarato, giovedì 15 febbraio, illegale l’abrogazione del decreto per cui “manca di una base legale, in quanto il presidente della repubblica non dispone del potere di rinviare o di annullare lo scrutinio” e la voce della società civile già ne parla in termini di “colpo di stato costituzionale”.

Il governo del Partito democratico guidato da Sall da anni accumula diverse accuse documentate nei dossier di Crei e Snack, per corruzione e appropriazione del denaro pubblico, mentre le incarcerazioni dei membri dell’opposizione si contano centinaia.   La società civile vuole un cambiamento politico netto e la riappropriazione delle risorse, perché vengano usate per la società tutta.

Ne abbiamo parlato con Mambaye Diop mediatore culturale presso l’Università di Roma ‘La Sapienza’ e presidente dell’associazione Doxandem, impegnata rispetto alla migrazione senegalese.


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